I videogiochi non sono solo intrattenimento, e lo sappiamo bene. Non nascono solo dalla volontà di divertire, spaventare, intrattenere i giocatori, ma anche dal desiderio di raccontare una storia relativa alla propria identità, personale o del popolo di appartenenza. Era successo con Tchia nel 2023 (di cui vi ricordiamo qui la nostra recensione), parlando di un lontano popolo della Nuova Caledonia, e sta per succedere quest’anno con Tales of Kenzera ZAU, nuovo platform picchiaduro edito da Electronic Arts, e sviluppato da Surgent Studios, nato in particolare dalla mente di Abubakar Salim (conosciuto finora per aver dato la voce a Bayek in Assassin’s Creed Origins) a seguito della perdita del padre. Il titolo è ancora nelle sue ultime fasi di sviluppo, ma abbiamo potuto mettere le mani sulla versione demo disponibile su Steam già ora, e vi raccontiamo com’è andata la nostra prova!
Tales of Kenzera ZAU: dalla perdita di un padre alla realizzazione di un platform
Un’avventura nata e ideata a partire dalla perdita del padre di Salim e che sta per arrivare al suo compimento il prossimo aprile, ma già passata attraverso l’annuncio di Tales of Kenzera ZAU ai Game Awards. In questa storia, il protagonista Zau, un giovane sciamano di Amandla, coraggioso che stringe un patto con il dio della morte per riportare in vita il suo baba, scopre che l’amore non si arrende davanti al dolore di una perdita, e anziché incentrare tutto sul peso della tristezza e del dolore, si racconta la frenesia e il caos derivanti da quella esperienza. La storia dunque segue le vicende di un ragazzo che riceve in dono un racconto Bantu scritto dal suo defunto padre. Questo evento porterà a una svolta, che ci condurrà di conseguenza a vivere una serie di avventure, di cui abbiamo testato soltanto una piccola parte.
Ci attende l’esplorazione attraverso le splendide e insidiose terre di Kenzera nei panni di Zau, scoprendo man mano che un tempo Kenzera era una terra piena di vita, ma che ora è invasa da spiriti ancestrali perduti. La loro presenza rappresenta un ostacolo, ma anche la conseguenza di dove si trova ora il nostro protagonista, e di dove lo stiamo accompagnando. Tante sono ancora le domande che ci accompagnano, finché non avremo una più ampia visione del gioco, ma questa prima ora circa di provato in versione demo su Steam ci ha regalato qualche piccola perla, e altrettante riflessioni in merito.
La tradizione africana come fonte di ispirazione
Il contenuto alla base delle vicende in Tales of Zenkera ZAU trae ispirazione dai racconti della tradizione africana subsahariana bantu, mostrandosi dunque ricchi di storie fondate sul conflitto tra caos e ordine, sulle memorie di antichi sciamani, spiriti sacri e creature mitologiche. Tutti tratti emergenti anche nel gameplay di questo titolo, dove facciamo fin da subito esperienza di due dimensioni in contrasto tra loro, una dicotomia tra mondo reale e regno degli spiriti. Il protagonista viene introdotto sullo sfondo di quella che sembra una metropoli africana incredibilmente futurista, mentre la sua estetica, a partire da abbigliamento e decorazioni sul suo corpo, al contrario, raccontano la sua appartenenza al tradizionale mondo africano, seguendo il filone artistico dell’afro-futurismo, nato dalla diaspora africana che immagina una società tecnologicamente evoluta, ma ancora in contatto con miti e culture animisti.
Abbiamo apprezzato la grafica in stile quasi cartoonesco nelle finestre di dialogo, per rappresentare i personaggi, così come l’intera estetica del comparto grafico e dell’interfaccia di gioco, molto pulita in fase di gameplay e molto curata nel dettaglio del menu. Un po’ meno performante il motore di gioco, che ha mostrato qualche piccola latenza in alcuni momenti di caricamento durante le sequenze video, ma si tratta comunque di qualche piccola problematica per nulla inficiante. Accanto a questa incantevole forma estetica che rappresenta il comparto grafico del titolo in questione, Tales of Kenzera ZAU ci ha messo già alla prova con il suo gameplay molto variegato, tra fasi di dialogo e momenti concitati di azione e attacco. Ad ogni buon conto, l’uso del mouse è assolutamente consigliato per la versione PC di questo gioco, indispensabile per compiere alcune azioni, mentre molte altre saranno facilmente compiute tramite la tastiera.
L’unione del Sole e della Luna in una maschera
Altro punto di attenzione importante sta nel combattimento, che come appena preannunciato è uno dei momenti di gioco che abbiamo potuto testare. Possiamo sconfiggere i nemici grazie al potere della nostra Maschera, ereditata dal padre di Zau, che possiede e unisce i poteri del Sole e della Luna. Gli stessi poteri che ci torneranno utili in battaglia, e che potremo alternare a seconda delle necessità durante lo scontro, considerando che gli attacchi di ciascuna maschera non variano tanto in potenza, quanto nella lunghezza e ampiezza del loro raggio. E gli stessi scontri non si sono rivelati molto facili da superare: non ci è molto chiaro al momento con quale logica abbiamo a disposizione una determinata quantità di punti vitali, ma non serviranno troppi attacchi nemici per mandarci k.o., e dover rifare tutto da capo. O almeno, ripartendo dal più recente checkpoint, intendiamoci, ma spesso sarà frustrante, soprattutto per la facilità con cui finiremo al tappeto.
Inoltre, anche il numero di colpi a disposizione è limitato; possiamo sparare fino a 8 colpi per volta, per poi dover attendere qualche secondo di ricarica e ricominciare l’attacco. Un lasso di tempo cruciale per lasciar libero il nemico di colpirci ulteriormente. Il combat-system è forse l’aspetto più scarno del gioco, che avrebbe meritato ulteriore attenzione in fase di design. Non sappiamo quali migliorie aggiuntive il team possa apportare nei prossimi due mesi e mezzo, prima dell’uscita ufficiale del titolo, ma per quanto si tratti di un platform con tanta azione e particolare attenzione al comparto grafico, anche le fasi di scontro corpo a corpo avrebbero meritato di più, sia per interfaccia (altro elemento molto essenziale del gioco), sia per complessità e chiarezza delle dinamiche di combattimento. O forse è solo una semplificazione di questi aspetti riservata alla versione demo? Lo scopriremo tra un po’.
Piattaforme: PlayStation 5, Xbox Series X/S, Nintendo Switch, PC
Sviluppatore: Surgent Studios
Publisher: Electronic Arts
Data di uscita: 23 aprile
Tales of Kenzera ZAU è un platform che non vediamo l’ora di testare nella sua veste ufficiale, con una narrazione ricca e dettagliata alle spalle, tanto quanto il suo comparto grafico e la ricchezza del menu di gioco. Attingere alla cultura del cosiddetto afro-futurismo, unito alla storia personale del capo del team di sviluppo che ha ispirato l’intero titolo videoludico, è stata davvero un’ottima scelta, che abbiamo apprezzato e che davvero desideriamo scoprire ancor di più nella sua versione integrale. Il lavoro e l’attenzione dedicati a tutta l’estetica di gioco non riescono però a fare il paio con le performance tecniche, un po’ per l’interfaccia scarna, un po’ per alcune difficoltà nel caricamento da parte del motore di gioco, ci sono stati diversi piccoli dettagli che hanno fatto calare il nostro primo giudizio nei confronti di questo aspetto. Ma ci auguriamo che questi, come piccoli altri difetti, siano presto risolvibili per poterci regalare a fine aprile un titolo che ha davvero tutte le carte in regola per poterci entusiasmare e coinvolgere appieno.