Retro Legend #01, Nolan Bushnell, padre dell’industria

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Retro Legend #01 è la prima puntata della rubrica Retro Legend, che si occupa di presentare al pubblico i grandi nomi dell’industria del videogioco, da quelli più noti a quelli più oscuri. Personalità legate ad una o più innovazioni del settore, oppure a grandi saghe o hardware particolari. Nel parlare delle grandi leggende del Videogioco, non si può non pensare subito a Nolan Bushnell, una delle personalità più importanti nell’intera storia dei videogiochi. Nolan, di fatto, ha inventato l’industria stessa, intuendo fra i primi le enormi potenzialità commerciali del videogioco. Dopo la fondazione di ATARI nulla sarebbe stato più lo stesso. Storicamente, per altro, la società con la più veloce e grande crescita commerciale di sempre nella storia statunitense, davvero un eccezionale primato. Il mondo del videogioco avrebbe conosciuto una sua dimensione commerciale, destinata a crescere sempre di più, diventando oggi il segmento più di successo nell’intero settore dell’intrattenimento, battendo di gran lunga cinema, home video e persino letteratura stampata.

Ebbene si, Nolan Bushnell era talmente sicuro del suo business da accogliere i potenziali investitori in una vasca idromassaggio… un eroe visionario

 

Retro Legend #01 La vita di Nolan Bushnell

Nato nella piccola e gioiosa cittadina di Clearfield, nella ridente contea della Pennsylvania, nel 1943, il giovane Nolan Bushnell si dedica a studi di ingegneria e la sua idea è quella di lavorare coi computer, di cui è un grande appassionato. Nel frattempo, per mantenersi ai costosi studi, lavora pure come imbonitore in un circo e, proprio da questo ambiente, mutuerà una idea fondamentale, ovvero quella di giocare in cambio di una monetina, concetto universalmente noto, in seguito, come Coin-Op, ovvero Coin-Operated, ovvero cabinato funzionante a moneta. Due mondi, quelli dei giochi meccanici Arcade e dei Computer che paiono decisamente agli antipodi, alla fine degli anni sessanta, però, i computer sono ancora oggetti disponibili per poche categorie di persone ed è difficile poter lavorare con essi. Di fatto solo le grandi università e i centri di ricerca permettono di accedere all’informatica. Il computer più diffuso nei college statunitensi è il Digital Equipment PDP-1, un calcolatore delle dimensioni di due frigoriferi a doppia porta e con la capacità di elaborazione di circa 200 Khz, risibili per i moderni standard. Eppure su quel computer girava SpaceWar! Un titolo ideato da Steve Russell ed oggi di culto, che colpisce in modo pesante l’immaginazione del giovane Nolan Bushnell, decisamente affascinato da cotanta meraviglia.

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L’indimenticabile flyer ufficiale di Computer Space ispirato alla fantascienza degli anni 50.

 

Retro Legend #01 L’artista e le opere

Il gioco di Steve Russell rappresenta una vera illuminazione per Nolan, che, dopo aver fondato la propria prima società chiamata Syzygy, decide di crearne un vero clone commerciale da distribuire nei locali pubblici. Il titolo viene dunque distribuito da Nutting Associates, una società specializzata in intrattenimento Arcade, con giochi meccanici ed elettromeccanici quali slot machine, tori meccanici e flipper. Il gioco viene chiamato Computer Space e debutta nel 1971, con uno chassis che ricorda i tipici film di fantascienza dell’epoca. Nonostante l’enorme fascino il gioco è un fiasco clamoroso, ma da il via, di fatto, al gaming arcade. Nolan Bushnell non si perde d’animo e crea un nuovo clone, ispirandosi stavolta a Table Tennis, un gioco visto in una fiera di settore durante la presentazione ufficiale della prima console per videogiochi della storia, Magnavox Odyssey. Nolan incarica quindi il programmatore Al Alcorn di creare una vera simulazione di Ping Pong per un nuovo cabinato arcade. Peraltro millantando un finanziamento milionario, mai esistito, per incentivarlo a lavorare al meglio. La trovata geniale è di inserire il concetto di sponda, assieme ad una fisica della pallina credibile e persino degli effetti sonori. Pong, questo il nome scelto per il gioco, diventa nel 1972 il primo titolo della nuova società ATARI e, contemporaneamente, un vero fenomeno di costume. Nel 1974 la neonata casa di sviluppo propone una versione casalinga del gioco, con una console dedicata che, negli anni, dopo un successo planetario senza precedenti, ha parecchi successori, tra cui Super Pong, con 4 varianti e il mirabolante Ultra Pong, con ben 32 varianti! Da una evoluzione geniale di PONG arriva nel 1976 Breakout, ideato insieme a Steve Bristow, Steve Wozniak e Steve Jobs. Questi ultimi due, come sappiamo, dopo aver abbandonato il mondo videoludico, diventeranno delle vere e proprie icone dell’informatica, con la loro società Apple Computer Inc.

Nolan Bushnell con il team Atari accanto al cabinato di Pong
Nolan Bushnell nel 1974 con il team Atari accanto all’indimenticabile cabinato di Pong.

 

Nel 1977 è il turno di una console a cartucce intercambiabili, ispirata al Fairchild Video Entertainment System rilasciata nell’anno precedente. L’idea vincente? Chiamarlo Video Computer System, ripetendo l’escamotage psicologico di inserire la parola Computer usato già per Computer Space. Per poter avere i fondi necessari per produrla, però, il papà di PONG è costretto a ricorrere alla potente Warner Communications che, di fatto, pone fine al clima di idilliaca libertà creativa che Nolan Bushnell si era sempre sforzato di mantenere. Accecata dal brillare del denaro Warner lascia arrivare sul mercato titoli terribili, che portano, nel 1983, alla crisi del settore dei videogames, il cui simbolo è il gioco E.T. The Extra-Terrestrial per Atari VCS.

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Nel 1977 ecco arrivare Chuck E. Cheese’s Pizza, perchè giocando giocando viene fame!

 

Lasciata la sua stessa Atari, vista l’enorme incompatibilità tra un visionario sognatore e freddi burocrati guidati dal mero commercio, Nolan Bushnell si dedica alla ristorazione, fondando catene come Chuck E. Cheese’s Pizza dove si mangia e si gioca con i videogames e, poco dopo, nel 1981, è il fondatore di una società sempre all’avanguardia come Catalyst Technologies – Androbot, specializzatasi in robot ed animatroni. Nello stesso anno il nostro eroe è anche tra i fondatori del TimberTech Computer Camp, uno splendido campus informatico californiano. Pochissimi dunque i titoli sviluppati direttamente da Nolan Bushnell, tra i quali ricordiamo anche Secret Quest del 1989, ma per contro il grande merito di aver creato l’industria stessa dei videogiochi. In tempi recenti, nel 2011, Nolan Bushnell ha creato Anti-Ages Games, una software house che sviluppa giochi per combattere i problemi di senilità ed anche, l’anno successivo, è infine apparso nel leggendario documentario Atari: Game Over, datato 2014,  che ha documentato l’affascinante storia della grande crisi dei videogiochi dei primi anni ottanta, e che trovate anche su YouTube. Una figura leggendaria del settore dunque, padre vero e proprio dell’intera industria videoludica e perfetto protagonista per Retro Legend #01.

Nolan Bushnell ai tempi di Androbot. Dai videogiochi ai robot il passo è breve...
Nolan Bushnell ai tempi della fondazione di Androbot. Dai videogiochi ai robot il passo è breve…

 

Il Portfolio di Nolan Bushnell

Sygyzy (Società di sviluppo hardware e software 1969) ideatore e fondatore

Computer Space (Arcade 1971) designer del videogioco

ATARI (Società di sviluppo hardware e software 1972) ideatore e fondatore

PONG (Arcade 1972) designer del videogioco

Breakout (Arcade 1976) designer (con Steve Bristow, Steve Wozniak e Steve Jobs)

Atari VCS (home console 1977) ideatore e game designer

Chuck E. Cheese’s Pizza (catena di ristorazione 1977) ideatore e fondatore

Catalyst Technologies – Androbot (Società di sviluppo Robot 1981) fondatore

TimberTech Computer Camp (campus informatico californiano 1981) fondatore

Secret Quest (ATARI VCS 1989) game designer

Anti-Ages Games (Società di sviluppo 2011) ideatore e fondatore

Brain Rush (Società di sviluppo Educational 2012) fondatore

Super Fabio Bros, al secolo Fabio D'Anna (ma non diteglielo: ancora soffre perché Facebook lo ha costretto a usare il suo vero nome), è un collezionista leggendario di videogiochi nonché super esperto di retrogaming. Ha organizzato due edizioni della mostra ARCHEOLUDICA ed è Responsabile della Collezione al museo VIGAMUS, ha collaborato con i portali specializzati Games Collection e Retrogaming History. Adora Super Mario, Pac-Man e le sue adorabili cagnoline. L'obiettivo finale della sua vita è possedere tutti e 2047 i modelli di PONG esistenti. Attualmente è a quota 69.... quindi augurategli lunga vita e prosperità.