Fire Emblem Warriors – Recensione

Ci voleva Fire Emblem per avvicinarmi al meraviglioso quanto bislacco mondo dei musou. E ci è riuscito! Ma cos’è un musou? Per i pochi che ancora non lo sapessero, un musou è praticamente un hack & slash, dove la particolarità consiste nel fatto che i protagonisti sono in grado di eseguire mosse spettacolari capaci di falciare decine di nemici. Il genere, di cui il più famoso esponente è Dynasty Warriors, ha le sue regole e le sue particolarità, e non è facilissimo da digerire per tutti. Tuttavia, complice la presenza di personaggi amatissimi come Marth, Corrin e Chrom, Fire Emblem Warriors si lascia giocare, e con grande piacevolezza per giunta!

[quotesx]Un variegato crossover[/quotesx]La premessa è molto semplice: dei portali si sono aperti, e hanno trascinato con sé nell’inedito regno di Aytolis dei mostri spaventosi, assieme ad alcuni eroi provenienti dalla saga di Fire Emblem. La storia è una scusa per portare all’interno del gioco tutti i protagonisti più noti del franchise, in un variegato crossover che non manca di regalare gradite chicche a tutti gli appassionati. C’è da dire che il marchio Fire Emblem, che da sempre si basa su toni epici e marziali, ben si presta a essere adattato a un musou e, sebbene la storia sia più vicina alle atmosfere di Awakening che a quelle di Fates, è comunque gradevole e fornisce un buono sfondo alle vicende dei personaggi, senza lesinare in qualche colpo di scena.

L’ARTE DELLA GUERRA

A livello di gameplay, il gioco non devia dal seminato del genere musou: l’idea è che possiate interpretare un guerriero e fare fuori decine di nemici a schermo in un sol colpo, che vi ricompenseranno con soldi ed esperienza. Il vostro personaggio può lanciare un attacco più o meno debole, schivare e sfoderare una mossa speciale dopo aver caricato un apposito indicatore; è inoltre possibile switchare (è il caso di dirlo) e passare ad altri membri del party. Questo, oltre ovviamente a far andare in brodo di giuggiole il fan, ha dei risvolti tattici non indifferenti, perché per esempio potrete passare per un luogo altrimenti inaccessibile scegliendo come personaggio un cavaliere pegaso.

[quotedx]Combo di grande impatto[/quotedx]La cosa interessante è che la serie Fire Emblem ben si presta a essere adattata in un musou, e non solo per le sfumature guerresche. Fire Emblem Warriors è quindi un musou customizzato, con elementi presi di peso dalle meccaniche di Fire Emblem, come ad esempio il rapporto triangolare di forza tra i diversi tipi di arma, il quale determina che alcuni pezzi d’equipaggiamento siano più o meno efficaci nei confronti di altri posseduti dai nemici; le armi disponibili sono spade, asce, aste, archi e tomi, per cui c’è una grandissima varietà di scelta (come nel gioco originale, del resto). Un’altra barra invece permette di attivare il Risveglio, che potenzia sensibilmente il proprio personaggio e annulla tutte i rapporti di forza delle armi, ponendovi automaticamente in vantaggio. In questo modo, il gioco guadagna un certo spessore strategico, rinforzato anche dalla possibilità di impartire semplici ordini ai propri compagni di battaglia, e determinare il modo in cui combattono con i nemici; è inoltre possibile interagire nell’arena con i propri alleati, e dare vita ad attacchi combinati di grande impatto scenografico.

All’inizio è tutto molto semplice, ma man mano che si va avanti questo livello di profondità diventerà ancora più evidente, e non basterà più semplicemente premere i tasti a casaccio per andare avanti, ma bisognerà ragionare di volta in volta tatticamente, anche perché i nemici diventano più astuti e sfoggiano pattern d’attacco non così facilmente prevedibili. Naturalmente i personaggi possono essere migliorati al di fuori del combattimento, grazie a un albero delle skill dove si può modificare la natura dei guerrieri grazie a soldi e materiali; in questo modo, potete decidere se il vostro alleato dovrà concentrarsi maggiormente sull’attacco, oppure se vorrete specializzarlo nella difesa: la scelta è vostra. Sempre nel menu fuori dalla battaglia è possibile accedere alla fucina, che consente di modificare le proprie armi e di dotarle di abilità speciali. Libertà è la parola d’ordine, nonché l’elemento tipico della serie Intelligent Systems che è stato maggiormente mutuato da questo musou.

[quotesx]Libertà è la parola d’ordine[/quotedx]Anche la natura delle mappe ben si presta all’identità strategica di Fire Emblem: ogni arena è piena di segreti e attività da svolgere, con diversi obiettivi che vi saranno proposti nel corso della battaglia; gestire il tempo e l’attenzione che riservate a ogni singola area, è di fondamentale importanza per massimizzare il vostro impegno e portare a casa un lauto bottino. Esistono vari settaggi di difficoltà e, come è comprensibile, quello più alto farà trasparire in maniera più netta la complessità intrinseca dei sistemi.

I GEMELLI DEL DESTINO

Ma naturalmente non staremmo parlando di un musou se non ci dovessimo concentrare sulla spettacolarità. E possiamo dire che, sì, Fire Emblem Warriors è un musou spettacolare e notevolmente coreografico. Può essere difficile appassionarsi a un tipo di gioco sostanzialmente ripetitivo, ma la presenza di elementi innovativi e, soprattutto, tanta, tanta carne al fuoco, rendono il gioco molto variopinto, riuscendo a vincere l’effetto noia e creando nel giocatore una sete continua di potenziare il suo party (che è poi anche il motore, oltre alla storia, dello stesso Fire Emblem). In questo senso, Warriors è riuscito a riprendere con successo lo spirito della serie da cui trae origine. La presenza di tantissimi personaggi permette al giocatore di avere accesso a un’enorme mole di stili di combattimento diversi, che vanno dal corpo al corpo, alla magia, fino ad arrivare agli attacchi dalla lunga distanza.

[quotedx]Un musou spettacolare[/quotedx]L’idea che si possano controllare direttamente le unità di Fire Emblem, che eravamo abituati a controllare solo in maniera strategica, è il più grande valore aggiunto per un gioco che fa ovviamente del fanservice il suo più grande punto di forza. Visivamente parlando tutti gli attacchi sono sempre spettacolari, soprattutto le mosse speciali, e la soddisfazione che si prova nell’usarle è una sensazione che non passa mai veramente, soprattutto quando avete potenziato per bene un personaggio. Come da tradizione dei musou, il mondo di gioco è piuttosto spoglio, ma l’estetica recupera tantissimo quando si tratta dei personaggi, che sono invece pieni di dettagli e totalmente fedeli ai loro artwork 2D, un altro elemento da non sottovalutare per chi è abituato da anni a vedere questi valorosi guerrieri sul piccolo schermo del 3DS. Anche qui, il fanservice la fa da padrone. Chiudono il cerchio delle musiche epiche che rielaborano i temi più riconoscibili della serie.

L’abbondanza dell’offerta è un altro degli elementi che contribuisce in maniera determinante alla qualità del titolo; oltre alla campagna principale, che ha per protagonisti i gemelli Lianna e Rowan, grazie a dei collezionabili potrte anche sbloccare degli scenari provenienti dai titoli strategici di Fire Emblem. La possibilità di rivivere in prima persona alcune delle battaglie più epiche della serie (magari cambiandone l’esito), vale da sola il prezzo del biglietto, almeno per un fan. Fire Emblem Warriors non è quindi solamente un solidissimo musou, ma anche una vera e propria celebrazione interattiva di una saga con una storia ormai quasi trentenanale. Se il cultore del musou troverà pane per i suoi denti, l’offerta è chiaramente rivolta a chi già ama la serie e vuole riscoprirla da una prospettiva nuova e in molti momenti anche sorprendente.