Tanto tempo fa, in un regno lontano…no, un attimo, i regni lontani qui sono tre e probabilmente li avete già esplorati. In questo nuovo capitolo di una delle saghe più longeve di Koei Tecmo, ovvero Romance of the Three Kingdoms, siamo arrivati al quattordicesimo gioco, ambientato sempre nel periodo storico dei Tre Regni, riprendendo le fila del discorso lasciato in sospeso nel capitolo precedente, non scevro di problematiche, ma anche in grado di suscitare buone impressioni (recuperiamo qui la nostra recensione dedicata al tredicesimo capitolo). Così, a distanza di quasi quattro anni, rimettiamo le mani su una porzione di storia cinese, di cui andiamo subito a scoprire la storia e le caratteristiche di questo strategico, giunto al suo trentacinquesimo compleanno.
La Storia in gioco
Il periodo storico affrontato in questo nuovo gioco spazia diversi momenti cruciali, dalla Rivolta dei Turbanti Gialli al periodo dei Signori della Guerra, fino ad arrivare alla situazione conflittuale e bellicosa tra i regni di Wei, Han e Wu. Come affrontare questa serie di tensioni socio-politiche e definire al meglio la propria strategia? Partiamo dalla scelta di diversi personaggi forniti dal software, oppure ne creiamo uno customizzato ad hoc, di cui possiamo scegliere e personalizzare lineamenti, tattiche di battaglia e scrivere anche una biografia, se lo desideriamo. La personalizzazione però non è finite qui: una volta creato il personaggio, possiamo scegliere in quale scenario giocare e perfino selezionare il personaggio come nostro avatar, oppure “abbandonarlo” al suo destino guidato da IA e giocare come un suo avversario o alleato. In questo modo, possiamo godere decisamente di una libertà abbastanza ampia di scelta e di modalità di gioco, rendendo questo strategico abbastanza “morbido” rispetto alle nostre esigenze (ma vi spegniamo subito un sogno: la modalità multiplayer non è prevista). Questa impostazione di gioco ci consente inoltre di raggiungere al meglio i nostri obiettivi, ossia riunificare la Cina e governare il territorio e sconfiggere gli oppositori in una serie di battaglie a turno. Ciò non toglie che sia previsto anche un Sistema diplomatico (non del tutto stringente e fondamentale ai fini del gioco), che non invade le nostre strategie e ci consente di farci strada con la forza, come piace a noi insomma e come è d’altronde giusto che sia in questo tipo di giochi.
Mettere in campo la propria strategia
A tal proposito, i momenti decisivi sono quelli di battaglia, dove gli elementi fondamentali che concorrono a fare la differenza sono la formazione, la tattica, il terreno di scontro e le eventuali linee difensive e a supporto. Sembra facile, vero? Non giudichiamo troppo in fretta quanto ci compare sullo schermo: questa apparente semplicità e immediatezza si trasforma a mano a mano che si procede, durante un cammino sempre più irto e complesso che prevede una sinergia sempre maggiore tra personaggi e tattiche di combattimento, enfatizzando in maniera concreta e puntuale le sinergie tra personaggi dell’epoca storica affrontata nel gioco. Proprio in funzione di una maggiore autenticità dei fatti narrati e aderenza con la storia cinese, abbiamo a disposizione anche sequenze sceniche a supporto, delle cut-scene che ci consentono di farci una bella rispolverata (o, ancora meglio, una scoperta del tutto nuova) del background storico di un Paese orientale così importante e la cui storia viene supportata da una cura grafica non al meglio delle potenzialità della console di cui disponiamo, ma comunque raggiungendo un buon risultato complessivo.
Uno strategico senza un vero mordente
Tutto chiaro fino a qui, un buon gioco nel suo complesso, ma non dimentichiamo che la noia è dietro l’angolo, incombente. Non solo quando le armate vanno alla conquista dei territori, ma anche in termini di gameplay vero e proprio. Il solo obiettivo è quello di unificare la Cina, ma poi? Che succede? Null’altro, in buona sostanza; un aspetto decisamente deludente e che rende il gioco piuttosto anacronistico nel suo complesso, quando dovrebbe essere previsto un cambiamento e uno sviluppo fisiologico delle vicende nel tempo. Abbiamo a disposizione una serie di scenari e plot ad arricchimento della storia, oltre a oggetti tipici dell’epoca con cui perorare la causa dell’indebolimento del nemico, ma mentre queste azioni sono sì tipiche del genere e rappresentative dell’epoca, non consentono di identificare le diverse soggettività dei personaggi e le loro ambizioni, poiché non mettono in gioco le loro personalità, dapprima abbastanza chiare e identificate solo sulla carta. Una pecca e una lacuna che definisce purtroppo uno dei maggiori tratti di Romance of the Three Kingdoms XIV. L’organizzazione e la gestione delle città e delle aree non richiedono un particolare impegno da parte del giocatore, che si deve già sforzare nella lettura dei ricchi menu tra statistiche e opzioni da apprendere e che vengono riportati con caratteri piuttosto ridotti (e senza alcuna localizzazione dei testi in italiano). Il nostro lavoro sarà quello di accumulare soldati e braccianti per l’agricoltura, oppure commercianti e lavoratori per aumentare i nostri introiti, ma nulla di più, tutta la strategia si concentra su queste tematiche poco varie tra loro. Non migliorano la situazione i tutorial decisamente prolissi e concepiti quasi al pari di una vera e propria parte di narrazione principale. Un po’ di confusione e poca dinamicità non ci facilitano nel complesso dell’approccio al gioco.
Romance of the Three Kingdoms XIV unisce storia e strategia, con qualche aggiunta che i fan da lunga pezza potranno apprezzare, ma per il resto rimane un titolo abbastanza anacronistico e piuttosto limitato e limitante. Per quanto ci siano buone basi per renderlo più interessante e approfondito, rimane trincerato dietro le cortine nebbiose dei tempi che furono, senza svecchiamenti importanti che portino una ventata d’aria fresca. Koei Tecmo non riesce a portare un vero e proprio prodotto all’altezza della sua esperienza e delle nostre aspettative, anche e soprattutto considerando il suo prezzo di lancio (€ 70.98).