Deus Ex: Mankind Divided – Anteprima

Prima ancora di farci vestire i panni di Adam Jensen, l’universo di Mankind Divided ci pone dinanzi ad un conflitto morale che scava in profondità nel nostro animo, facendoci assumere una posizione etica a prescindere dagli eventi a cui ci troveremo di fronte. Il Mechanical Apartheid non è un semplice slogan, ma una cicatrice pesante che segna il mondo di Deus Ex a due anni di distanza dagli eventi di Human Revolution: la condizione di vita degli “umani aumentati” ha sofferto pesantemente per via di una serie di eventi critici conseguenti a quanto avvenuto nel capitolo precedente, che hanno portato ad prese di posizioni marziali da parte delle forze dell’ordine. Imprevedibili e incontrollabili incidenti di varia natura, causati inconsciamente da chi semplicemente cercava un ritorno alla normalità grazie ad un impianto, hanno alzato il livello di guardia nei confronti di chi non è più un umano “naturale”, creando una separazione sociale che sicuramente richiama alla mente le politiche sudafricane durate fino agli anni ’90, ma a tratti inquieta per la vicinanza ai precetti dell’antisemitismo. È in questo mondo, in cui chiunque sia dotato di innesti meccanici non può aggirarsi serenamente per le strade, che il giocatore interpreta una macchina da guerra ambulante che affronta costantemente la diffidenza di chiunque abbia a che fare con lui e si trova però a intervenire come ago della bilancia nel conflitto, partendo dalle missioni della Task-Force 29 fino al confronto con le personalità che hanno in mano il destino del futuro prossimo.

Deus Ex: Mankind Divided Breach

 

LA VIA DELLA VIOLENZA

Fin dal principio Mankind Divided sembra porsi su una scala decisamente superiore rispetto a Human Revolution, il cui incipit ruotava sull’infausto destino di Adam e delle persone a cui era vicino, esplorando la quotidianità di un mondo di gioco in cui può essere determinante anche solo presentarsi alla fila dei “naturali” piuttosto che degli “aumentati”. Trasuda la voglia di mostrare l’efficacia del nuovo Dawn Engine, di quanto credibile sia il contesto in cui siamo immersi, come i piccoli dettagli di un appartamento possano fare la differenza e dell’importanza di ogni elemento di gioco anche collaterale nel costruire il background in una meta-narrazione che si muove di pari passo con la trama principale. Il mondo è cambiato, così come Adam stesso, ora in grado di compire un numero di azioni ancora più ampio, per sfruttare un rinnovato level design che sfrutta la verticalità in modo molto coraggioso, a tratti offrendo al giocatore un numero di opzioni tali da non riuscire a coglierle nell’immediato, ma solo con un’attenta analisi o la ripetizione di determinate situazioni.

[quotedx]Trasuda la voglia di mostrare l’efficacia del nuovo Dawn Engine[/quotedx]

La via della violenza è sempre quella più semplice e facilmente identificabile, ma la diplomazia o l’approccio stealth possono portare a risultati identici offrendo, in più, uno sguardo su cose che altrimenti sarebbero sfuggite alla nostra attenzione: una finestra aperta si pone come ideale passaggio per aggirare un sorveglianza che non vogliamo infastidire, al tempo stesso svelandoci retroscena di morte e indizi fondamentali per tastare il polso di ciò che sta avvenendo attorno a noi. Per sfruttare la nostra natura di infiltrati, torna la Smart Vision, che permette di identificare anche l’equipaggiamento dei nemici (armi, protezioni, dotazioni varie) e pianificare di conseguenza le nostre mosse. Il silenzio è d’oro e Adam è in grado di diventare invisibile non solo agli occhi, ma anche all’udito grazie al soppressore del suono: l’abbinata di queste due augmentation dona una gustosa sensazione di controllo assoluto – per il tempo che dura.  Si può comunque disporre silenziosamente dei nemici anche senza mimetica ottica, nascondendosi dietro una copertura ed eseguendo un takedown senza esporsi. Volendo mantenere la distanza si può sempre fare affidamento sulla Stun Gun o sul nuovo Tesla Gun Arm, capace di lockare fino a quattro nemici e colpirli con una scarica paralizzante non letale. Non sempre però Adam è dell’umore utile a tenere in vita i suoi nemici e in questa occasione le nuove funzionalità della Nanoblade calzano a pennello: è possibile infatti letteralmente inchiodare un nemico al muro semplicemente sparandola dal braccio, così come utilizzarla come esplosivo a distanza, e dopo una simile esibizione di badassery è davvero difficile preoccuparsi di questioni etiche.

Deus Ex: Mankind Divided Breach

In Makind Divided Adam assume i connotati di un vero e proprio supereroe, esplorando l’area di gioco in maniera fluida con il potenziamento del salto o con l’Icarus Dash, un vero e proprio scatto nel vuoto per raggiungere aree inaccessibili o sfondare le difese nemiche. Nemici che troveranno nel nostro avatar un ostacolo difficile da abbattere grazie all’introduzione del Titan Shield, che rende il giocatore praticamente immune ai colpi nemici. Lo scontro diretto si può evitare anche grazie al hacking via remoto, che disattiva le difese nemiche – barriere, telecamere o torrette – permettendo l’accesso ad aree vietate o caratterizzate da difese serrate. È naturale inseguire un approccio lineare in fase di prova, visto il tempo limitato a disposizione, ma soffermarsi per qualche istante ad osservare la costruzione delle geometrie ci ricorda quanto sia profondo l’impegno riversato per creare percorsi alternativi dotati di rilevanza stilistica e ludica, perché non di soli condotti di ventilazione (sebbene siano presenti anch’essi, ovviamente) può vivere l’infiltrazione. I percorsi alternativi si incrociano e non si limitano a bivi ad esclusione, offrendo l’opportunità di variare approccio in corso d’opera. Ma non solo, come i passato è possibile cambiare radicalmente l’esito di alcune situazioni con i dialogo, sfruttando le nuove opzioni di interrogazione in grado di analizzare con grande precisione stato d’animo e predisposizione del nostro interlocutore, i cui tratti emotivi risaltano anche grazie all’estrema efficacia della riproduzione grafica. Ancor più dei personaggi però, che forse non giovano tutti in maniera uniforme dei progressi tecnici, è tutto ciò che ci circonda a stupire, per l’incredibile ricchezza di dettagli con cui ogni ambientazione è portata alla vita: trovarsi in una biblioteca ad osservare la cura maniacale con cui sono riprodotti mobili, libri, tappeti e tendine veneziane apre gli occhi su come forse le ambientazioni futuristiche e dismesse quasi non rendano giustizia alle capacità del team, capace di ottenere risultato molto soddisfacenti a livello visivo non solo su piattaforma PC, ma anche su console, con una versione Playstation 4 (testata per l’occasione) davvero in splendida forma.

Deus Ex: Mankind Divided Breach

Grande sorpresa dell’evento è Deus Ex: Mankind Divided Breach, modalità extra nata da una costola del gioco principale e dalla volontà del team di creare un sistema di gioco dalla connotazione più arcade che potesse porsi come “challenge mode” per i giocatori di tutto il mondo. Caratterizzato da uno stile grafico stilizzato e tagliente, il mondo virtuale di Breach è il luogo in cui gli hacker professionisti, denominati Ripper, si addentrano per sottrarre dati sensibili alle multinazionali ed esporli al pubblico per ostacolare le grandi potenze dall’interno. In perfetto stile “rapina”, l’obiettivo è raggiungere velocemente le sorgenti di dati, estrarli e dirigersi all’uscita prima che il sistema di difesa ci intrappoli al suo interno. Non semplice il compito di questi Robin Hood della nuova generazione, in quanto le difese approntate non fanno rimpiangere in alcun modo i soldati corazzati del mondo reale e, anzi, possono essere più imprevedibili ed aggressivi di quanto si pensi: il contesto intangibile della virtualità non preclude infatti l’uso di armi da fuoco, armature, hacking e potenziamenti, del tutto simili a quelli utilizzati da Adam nel gioco principale. A rendere unica l’esperienza però interviene la sua naturale lineare fatta di sfide ad obiettivi e “drop” in stile free to play, che aggiungono un elemento di randomicità al tentativo di ottenere i migliori risultati per scalare le classifiche, sfidando poi i propri amici o i giocatori di tutto il mondo presentando livelli con modificatori o variazioni sul tema (a proprio piacere) che possono essere affrontati per ottenere punti extra.  Deus Ex: Mankind Divided Breach è una componente molto rilevante dell’universo di gioco e verrà supportata anche dopo il lancio con contenuti aggiornati, ponendosi come punto di riferimento per coloro che cercano una connotazione multiplayer, sebbene asincrona, alle meccaniche di gioco della modalità principale. È curioso pensare a come una componente di gioco dotata di una tale cura e ricca di contenuti, capace di integrarsi fluidamente alla narrazione cardine, sia stata generata da un’idea di gioco arcade a cui poi è stato costruito il vestito adatto a collocarsi nel grande puzzle di Human Mankind.

Deus Ex: Mankind Divided Breach

L’esito della prova dunque risulta davvero molto positivo sotto ogni aspetto, lasciando con la sensazione che ci potesse essere molto altro da esplorare nella demo provata, la cui completa fruizione si è chiaramente scontrata con i consueti limiti di tempo. La filosofia di gameplay mutevole e variegato si ritrova anche in questo episodio, con l’unica riserva legata all’effettiva capacità di rendere leggibili e fruibili i vari percorsi di gioco, cosicché il giocatore non si trovi con la sensazione di trovarsi di fronte a grandi livelli dispersivi. L’efficacia nella comunicazione del level design è quindi la più grande sfida che attende il gioco alla sua uscita, in quanto a livello tecnico sono davvero risibili le critiche che si possono avanzare, mentre in ambito gameplay i soldi controlli del predecessore hanno visto una rifinitura ideale per sfruttare le nuove possibilità a disposizione, Ovviamente essere Adam Jensen non è cosa da tutti ed è normale che in certi momenti i grandi poteri a disposizione possano essere vanificati da un giocatore incerto o dalla visione ristretta, ma chi è alla ricerca di un’esperienza single player profonda e mirata alla rigiocabilità può guardare con ottimismo al prossimo agosto, mese in cui si potrà dare risposta a tutti gli interrogativi rimasti in sospeso in Human Revolution.