Ci siamo: Final Fantasy XII sta per tornare. Lo farà tramite la solita edizione definitiva, quella che nella Terra del Sol Levante è nota come la versione International; limata sotto la veste grafica per farsi apprezzare anche da una generazione che corre verso risoluzioni sempre più dettagliate. Le novità sono tante rispetto al titolo che uscì nell’ormai lontano 2007, ma abbiamo innanzitutto una storia da raccontare, partendo da un pubblico che non riuscì a cogliere quello che fu uno dei giochi di ruolo più influenti della sesta generazione di console, e una delle fasi di sviluppo più complesse di quel periodo. Partiremo dagli inizi, quindi, per parlare di Final Fantasy XII: The Zodiac Age, atteso per domani in esclusiva su PlayStation 4. È tempo di parlare del sogno di un ragazzo, e di un mondo di gioco talmente stratificato da risultare prezioso nella lunghissima saga di Final Fantasy. In poche parole, bentornati ad Ivalice.
Il progetto per realizzare il dodicesimo capitolo della serie venne a Yasumi Matsuno e Hiroyuki Ito, direttori rispettivi di Final Fantasy Tactics e Final Fantasy IX. La fase di sviluppo cominciò all’alba del nuovo millennio e si pose fin da subito l’obiettivo di rivoluzionare il gameplay della serie, abbandonando il vecchio sistema degli incontri casuali e quello a turni. Questa situazione portò a svariati stravolgimenti, e al successivo bisogno di pensare a un nuovo modo d’intendere una saga amata da milioni di appassionati. I problemi, però, non mancarono. Matsuno fu infatti costretto ad abbandonare lo sviluppo per motivi personali e Hironobu Sakaguchi, leggendario ideatore della saga, decise presto di seguirlo; deluso dagli ultimi avvenimenti. Furono anche queste fasi ad allertare gli appassionati più radicali della saga, spaventati dalla possibilità di un fallimento per Square Enix. La loro delusione sarebbe però giunta a svariati anni di distanza. L’uscita di Final Fantasy XII avrebbe fatto da vero e proprio spartiacque, dividendo i fan e asfaltando una via che sta tuttora maturando nei capitoli più recenti dellla saga. Quali sono stati, però, i difetti di questo sistema, e quali sono i miglioramenti portati da The Zodiac Age?
Pensando alle critiche più pressanti sul capitolo originale per PlayStation 2, Square Enix non riuscì a concretizzare due elementi in particolare nell’universo di Final Fantasy XII: il sistema delle Licenze e l’esplorazione nel mondo di gioco. Figlie della Sfereografia di Final Fantasy X, queste autorizzazioni permettevano di guidare un personaggio verso una costruzione specifica e libera. Volevi diventare un mago nero? Allora dovevi concentrarti sulla parte della scacchiera che sbloccava tutte le sue abilità peculiari, e via così. Il problema di questo sistema, purtroppo, si faceva sentire nelle ultime fasi di gioco. Man mano che si proseguiva nell’avventura, infatti, ogni personaggio arrivava a sbloccare tutte le caratteristiche possibili per ogni classe, diventando così un tuttofare nel mondo di gioco. Era quindi facile capire perché alcuni appassionati si schierarono contro questa decisione, abituati alle classi fisse degli scorsi capitoli.
Allo stesso modo, il nuovo sistema esplorativo di Final Fantasy XII si avvicinò pericolosamente a quella di Final Fantasy XI: un MMORPG. Non era quindi raro trovarsi a camminare per interi minuti tra i vicoli delle città e le pianure di Ivalice, cercando il prossimo obiettivo della missione. Fortunatamente, The Zodiac Age prende le migliorie dalla versione International di Final Fantasy XII, eliminando con sagacia entrambe le lacune. Innanzitutto, il titolo ricostruisce completamente il livellamento dei personaggi, stravolgendo le Licenze per trasformarle in un sistema più stratificato. Introducendo ben 12 classi e suddividendo la scacchiera delle Licenze in altrettante fette, infatti, ogni personaggio riesce a diventare un elemento strategico per ogni battaglia, avendo la possibilità di padroneggiare soltanto 2 classi. In questo modo, il nuovo sistema delle Licenze riesce a far risorgere il sistema tipicamente strategico della serie, e a perfezionare quello che era uno dei difetti più evidenti del dodicesimo capitolo.
Purtroppo, tornando a parlare dei movimenti nelle ambientazioni di Ivalice, si riuscirono a intravedere le prime difficoltà . Dopotutto, limare un titolo come Final Fantasy XII non voleva dire rimaneggiarlo in toto, e Square Enix non poteva pensare ad un sistema completamente inedito per una semplice miglioria di Final Fantasy XII. Con queste limitazioni in mente, la casa di sviluppo giapponese decise d’introdurre una chicca nota come modalità accelerata. In questo stato, con la sola pressione del tasto L1, il giocatore avrebbe potuto raddoppiare la velocità del mondo di gioco, rendendo l’avventura particolarmente fulminea. Ora, al di fuori delle situazioni comiche che sono uscite dai movimenti fulminanti e goffi dei vari personaggi, esplorare Ivalice con questa modalità ha raffinato ulteriormente l’esperienza di gioco. Parliamo di una novità quasi necessaria e che trasforma la possibile noia di un’enorme area di gioco in una frenesia irresistibile e continua.
Ciononostante, quelle che abbiamo descritto non sono che le revisioni del sistema di gioco. Final Fantasy XII: The Zodiac Age introduce anche delle prove e altre novità particolarmente allettanti; a partire dalla Modalità Sfida. Questa nuova scelta, selezionabile direttamente dal menù principale, permette al giocatore di scegliere un proprio salvataggio per affrontare delle sfide continue e sempre più ardue. 100 lotte che, una dopo l’altra, aumentano le probabilità di ottenere degli strumenti esclusivi ed esterni dalla Modalità Storia. Parliamo pur sempre di una piccola aggiunta, certo, ma la possibilità di riprovare alcune lotte particolari ci ha rubato svariati minuti, e siamo sicuri che rimarrà un piccolo passatempo per i giocatori che avranno il desiderio di mettersi realmente alla prova. Piuttosto, parlando di sfide, The Zodiac Age introduce anche due nuove modalità, ottenibili entrambe alla fine della storia: la prima è il classico New Game +, che ci consente di ricominciare la Modalità Storia con tutti i membri del gruppo al livello 90, mentre l’altra è ottenibile una volta terminata la Modalità Sfida, ed è riservata unicamente agli esperti del dodicesimo capitolo. Dovremo infatti ricominciare il gioco al livello 1, bloccandoci in quello stato per l’intera partita. Parliamo di una sfida particolarmente ardua, che aiuta nondimeno a evidenziare le migliorie del sistema delle Licenze e le strategie che possono scaturire da una combinazione ben riuscita.
L’ultima caratteristica che è stata limata da Square Enix è la veste grafica di Final Fantasy XII. Difatti, grazie ad un perfezionamento della risoluzione, che include anche le spettacolari scene in computer grafica, The Zodiac Age riesce a risorgere e a farsi vedere in tutta la sua bellezza. Ivalice rimane un chiaro sogno ad occhi aperti, e le sagaci ispirazioni ad alcune aree del Mediterraneo, alla saga di Star Wars e ad altre opere continua a farsi notare in maniera piuttosto evidente. Anche il fatto di poter rivivere l’intera avventura con il doppiaggio giapponese e la versione orchestrata della colonna sonora, ora disponibili per il pubblico occidentale, rimane un’esperienza che ogni appassionato della serie è obbligato a vivere.