TT Isle of Man: Ride on the Edge – Anteprima del racing game di Kylotonn

TT Isle Of Man

Quello delle simulazioni su due ruote ĆØ un genere che negli ultimi anni non se l’ĆØ proprio passata benissimo: la sua sopravvivenza ĆØ stata quasi unicamente dovuta all’italiana Milestone, che, pur potendo fare affidamento su risorse non eclatanti, ĆØ riuscita a proporre agli appassionati un ampio ventaglio di opzioni, dai videogiochi con licenza ufficiale del Motomondiale alla serie off-road MXGP. Entrare nel settore, quindi, non ĆØ impossibile: lo sanno benissimo i francesi Kylotonn Games, autori del prossimo TT: Isle of Man, ambientato nella minuta isoletta a metĆ  fra Inghilterra e Irlanda, sede ogni anno del folcloristico Tourist Trophy. Mi sono cimentato per qualche ora con il gioco, mettendo a dura prova la mia abilitĆ  (solo virtuale, purtroppo) di pilota motociclistico e cercando di capire se il prossimo marzo l’esperimento del team parigino si concluderĆ  con una roboante vittoria o una rovinosa caduta.

TT: Isle of Man fa qualcosa che di recente non s’era quasi più visto nel suo genere: si concentra su una manifestazione ben specifica, di natura stradale e altamente rappresentativa del motociclismo mondiale, con l’obiettivo di traslarne integralmente in un videogioco i contenuti, lo spirito e l’identitĆ . La prima edizione del Tourist Trophy prese il via nell’antidiluviano 1907: da allora questo evento, che ha reso famosa l’Isola di Man in tutto il mondo, ha assunto connotati straordinari e quasi leggendari, per via del gran numero di incidenti occorsi e della sua unicitĆ , che ogni anno spinge soltanto i piloti più coraggiosi a tentare l’impresa di gareggiarvi. Malgrado le ridotte dimensioni geografiche, l’isola britannica può contare sulla presenza di un interminabile e storico tracciato lungo ben 60 chilometri, lo Snaefell Mountain Course, contornato da altri tre percorsi: il Tyrone Track in Irlanda (3,12 km), il Castle Ring in Scozia (5,5 km) e il Super Hillside in Galles (8 km). Questi si rivelano però poco più che semplici assaggi: lo Snaefell ĆØ il vero e proprio cuore della competizione, con il suo dedalo di strade e stradine che solcano le verdeggianti campagne mannesi. ƈ lui la star, insomma: dal canto mio, ho avuto la possibilitĆ  di provare soltanto tre delle sue dodici sezioni, ma mi sono ritrovato di fronte qualcosa di completamente diverso e in un certo senso (guarda un po’) unico, riassaporando anche quiĀ il semplice piacere di trovarmi in sella ad una moto (ancora una volta, virtuale) e correre a perdifiato su e giù per le colline.

Oltre ai quattro tracciati selezionabili (inutile dire che mi sono concentrato soprattutto sul piatto forte) la versione di prova ha messo a mia disposizione due diverse categorie, Supersport e Superbike, ognuna con due moto fra cui scegliere, fra cui una Honda CBR1000 e una Yamaha YZF-R6. Anche fra i piloti sono presenti nomi importanti, comeĀ l’inglese John McGuinness, vera e propria leggenda del TT e del motorsport in generale, il quale sta contribuendo come consulente alla realizzazione del gioco. Se la selezione di un alter ego digitale non ha alcuna ripercussione sul comportamento in strada della propria bestia da corsa, un elemento in cui il team ĆØ davvero riuscito ad impressionarmi positivamente ĆØ lo stesso modello di guida, studiato, specie nel motore fisico, con cura a dir poco certosina. Ogni moto si comporta in maniera naturale e credibile, e il gran numero di opzioni attivabili permette di raggiungere un grado di realismo che, pur non arrivando maiĀ a toccare vette completamente simulative, mi ha nel complesso convinto. È possibile selezionare quattro diversi preset di difficoltĆ  e personalizzarli a piacimento, con una difficoltĆ  generale che spazia dalla piacevole scampagnata ad una lotta furibonda con la strada, che non perdona neppure il minimo errore e può mandarvi per terra con irrisoria facilitĆ . Persino in fase di partenza, se accelerate troppo bruscamente.Ā TT: Isle of Man non si rivolge ai puristi videoludici della simulazione, ma piuttosto cerca di replicare le sensazioni offerte dalla guida di una moto vera, anche grazie all’aiuto di un feedback di vibrazione sempre piuttosto fedele, che rispetta ogni asperitĆ  del terreno. In mancanza di una periferica dedicata ho ovviamente preferito affrontare TT con il pad di Xbox One, che si ĆØ comportato sempre piuttosto bene e ha risposto con convinzione non solo nel force feedback, ma anche nella precisione di pulsanti e grilletti.

Messe le cose in chiaro dal punto di vista della simulazione, va però detto che il gioco non dimentica chi invece preferisce un’esperienza un po’ più soft e mitigata da aiuti di ogni tipo, dalla classica traiettoria ideale (con tanto di aiuti per la frenata) all’ABS ed altre diavolerie elettroniche, che entrano in gioco nelle situazioni un po’ più estreme. Attivare tutto quanto ĆØ comunque sconsigliato, dal momento che in quel caso arrivare al traguardo senza patemi ĆØ effettivamente troppo semplice: la soluzione migliore, che si scelga la modalitĆ  Gara Veloce o la vera e propria carriera TT (non testabile in questa demo, cosƬ come il comparto multiplayer), ĆØ quindi un mix costruito sulla base delle proprie esigenze ed abilitĆ  di guida. In ogni caso, qualunque sia il set di opzioni con cui decidiamo di approcciarci al titolo, avremo per le mani un’esperienza di guida con tutti i crismi, anche grazie al buon senso di velocitĆ  trasmesso dal motore che romba pochi centimetri più in basso. Proprio in questo caso, però, potrebbe esserci spazio per qualche ulteriore correzione da qui al lancio: personalmente avrei forse gradito una visuale ancor più sporca e tremolante, in grado di far rivivere nella maniera più fedele possibile le sensazioni provate sfrecciando ad oltre 250 chilometri orari. Da questo punto di vista il gioco tradisce ancora un’anima un filo troppo arcade, in netto contrasto con gli stimoli restituiti dal controllo della propria moto, sempre preciso e puntuale. Anche il comparto tecnico si regge su luci e ombre: pur funzionale al suo scopo, l’engine soffre ancora di qualche evidente problemino di ottimizzazione, che ĆØ lecito aspettarsi venga risolto al momento del debutto.

Pur mancando ancora diverse settimane al giorno dell’arrivo sugli scaffali, l’obiettivo che i Kylotonn si sono prefissati con TT Isle of Man ĆØ giĆ  piuttosto chiaro: soddisfare una nicchia di pubblico il più possibile ampia, puntando a catturare non soltanto le attenzioni degli appassionati della storica competizione motociclistica, ma anche quelle dei fan delle due ruote in senso più generale, da tempo avidi di un’esperienza di questo genere. L’interrogativo più grande, vista l’estrema esclusivitĆ  dei suoi contenuti, ĆØ se il gioco saprĆ  riuscirci appieno: per dare una risposta completa a questa domanda dovremo attendere la sua versione finale, che arriverĆ  il prossimo mese su PC, PlayStation 4 e Xbox One.

Nato nello scorso millennio con una console fra le mani e rimasto per molti anni confinato nel mondo distopico della Los Angeles del 2019, ha infine deciso di uscirne per divulgare al mondo intero le sue più grandi passioni: il videogioco in tutte le sue forme, il cinema (quello vero) e Dylan Dog.