Quando si tratta di manga e anime, non si può negare che il 2020 sia stato l’anno della consacrazione di Demon Slayer. L’opera di Koyoharu Gotoge a avuto un’esplosione di popolarità grazie all’uscita dell’anime firmato Ufotable e il suo successo non ha conosciuto limiti durante l’anno. Sia la versione cartacea che quella animata hanno spopolato, con il film Mugen Train che ha battuto ogni record al botteghino nipponico.
Tanta fama e successo hanno però attirato su Demon Slayer anche l’attenzione di speculatori che stanno tentando di arricchirsi indebitamente grazie all’opera di Gotoge. Questo, per esempio, è il caso di un uomo di 42 anni della prefettura di Okayama che, come rivelato dal quotidiano giapponese Yomiuri Shinbun è stato arrestato con l’accusa di aver venduto del merchandise non approvato della serie di Gotoge.
Nello specifico, l’uomo vendeva delle false patenti di guida collezionabili che ritraevano i vari personaggi di Demon Slayer. Una delle più popolari sarebbe stato quella di Nezuko, che recava anche il piccolo appunto “valida finché Nezuko non ritorni alla sua forma umana”. Un interessante pezzo da collezione, che però non ha ricevuto la licenza del team che sta dietro all’opera, e che si confgura quindi come un reato di violazione del copyright.
L’uomo aveva cominciato il commercio di queste carte collezionabili nel 2019, vendendole a 10 dollari l’una. Dopo il suo arresto l’accusato ha spiegato di non sapere che la sua attività costituisse un reato. Un episodio che riporta l’attenzione sulla delicata questione dei diritti d’autore, dopo la discussa proposta del governo giapponese di regolamentare l’attività di cosplaying e il piccolo scandalo (presto rientrato) che ha coinvolto Shueisha e le segnalazioni che sarebbero state mandate ai fan su Twitter per delle supposte violazioni del copyright.
Demon Slayer, la cui prima stagione è appena approdata su Netflix, si sta preparando a tornare con una seconda stagione dell’anime, sempre curata da Ufotable, su cui presto arriveranno nuove notizie.