RoboCop Rogue City

RoboCop Rogue City Provato gamescom 2023: qualcuno ha detto cyber-gore?

La gamescom 2023 è una fiera che celebra le ultime novità del mercato videoludico, tra nuovi progetti in fase di sviluppo e giochi che arriveranno nelle prossime settimane, la kermesse di Colonia è un tripudio di colori e tecnologie improntate verso il futuro. Eppure, tra le mura dello stand Nacon c’è stato anche chi a pensato in maniera nostalgica ai tempi che furono, con un particolare riguardo a una delle serie della cinematografia fantascientifica più apprezzate durante gli Anni ‘80. Sto parlando di RoboCop Rogue City, il nuovo sparatutto sviluppato da Teyon incentrato sul mondo grigio e crudo creato da Paul Verhoeven, e di cui abbiamo provato i primi minuti di gameplay.

RoboCop Rogue City

PROTOCOLLO NOSTALGIA: ATTIVATO

RoboCop Rogue City rappresenta una vera e propria “operazione nostalgia”, nata non solo per cavalcare l’onda del recente revival dell’estetica ‘80 che ha caratterizzato l’uscita di altri prodotti mediatici come Ready Player One o Stranger Things, ma anche per un effettivo amore e studio del materiale originale da parte di Teyon. Piuttosto che optare per una rivisitazione di una delle tre pellicole originale, Rogue City andrà a posizionarsi come l’anello di congiunzione tra il secondo e terzo capitolo della serie, riprendendo quindi alcune delle ambientazioni più iconiche e alcuni volti familiari, cercando però di dare un pizzico di originalità e “what if” attraverso una narrativa variabile a seconda delle scelte del giocatore.

Durante lo svolgimento dei dialoghi di gioco infatti, quest’ultimo potrà scegliere se imboccare una via legale-neutrale e in linea con il personaggio di RoboCop (doppiato dall’attore originale Peter Weller), oppure scegliere approcci più o meno empatici per ottenere la simpatia o l’antipatia dei personaggi secondari. Il tutto andrà – a detta dell’assistente Nacon presente durante la prova – a sommarsi verso la fine della campagna single player, momento in cui tutte le nostre decisioni avranno un peso non indifferente, e che sulla carta dovrebbe garantire un livello di rigiocabilità sulla media al netto di creare qualche probabile contrasto con la continuità della serie. Non convincono per ora invece le animazioni dei personaggi, un po’ troppo legnose e fisse, un po’ come se fossero delle mere action figure posizionate su un palco con un voice over in sottofondo.

RoboCop Rogue City

RoboCop: Rogue City e lo sparatutto in salsa Unreal Engine 5

Dal punto di vista del mero gameplay, RoboCop Rogue City si propone come un titolo FPS in single player con elementi investigativi, in cui il giocatore replica in tutto e per tutto le caratteristiche del poliziotto cibernetico, raccogliendo prove disseminate per il mondo di gioco in cerca del prossimo criminale da catturare. Al netto di un momentum del cyborg caratterizzato da movimenti lenti e pesanti, una scelta che se da un punto di vista del banale flow potrebbe non entrare in sintonia con il gunplay rapido a cui il genere ci ha abituato, questa penalità verrà sopperita dalla numerosa quantità di funzioni di cui RoboCop è dotato. Il consueto scatto in avanti viene sostituito da una camminata accelerata e in grado di fornire una maggiore resistenza ai proiettili, trasformando il cyborg in un carro armato con i piedi pronto ad eliminare ogni minaccia, anche grazie alla possibilità di attivare un bullet time momentaneo utile per gestire le situazioni con un grande numero di nemici o alcune istanze in cui questi ultimi si muoveranno da una parte all’altra del livello.

È inoltre possibile afferrare i nemici per utilizzarli come eventuali scudi umani oppure lanciarli contro la calca e spappolarli seguendo la vena gore che ha reso il film un prodotto di “cult”. Nonostante la buona volontà degli sviluppatori nel fornire un sistema di meccaniche in grado di tenere testa alle effettive capacità di RoboCop, su mouse e tastiera gran parte dei pulsanti dedicati ad essi sono risultati un po’ scomodi da utilizzare, al punto da preferire un assetto “da consolaro” tramite l’utilizzo di un gamepad in quanto più adatto alla gestione di svariati tasti all’interno di un formato più compatto.

A supporto di queste meccaniche di gioco, il team di sviluppo ha pensato ad un sistema di progressione e potenziamento del proprio personaggio incentrato sul dare all’utente un controllo totale sull’esperienza di gioco. Proseguendo con gli scenari della campagna si potrà avanzare di livello e potenziare le abilità cibernetiche di RoboCop come la resistenza ai colpi e i propri punti vita, oltre che a gestire la difficoltà attraverso un sistema skill tree “modulare”, con bonus, malus e abilità speciali sbloccabili tramite l’utilizzo di particolari trinket da equipaggiare, cercando di evitare o meno le opzioni meno convenienti o adatte al proprio stile di gioco. Una soluzione originale e che rappresenta una delle caratteristiche più interessanti di RoboCop Rogue City, assieme ad una qualità grafica tramite Unreal Engine 5 che – seppur con qualche inciampo dal punto di vista delle movenze – potrebbero regalare scenari visivamente appaganti.

Piattaforme: PC, PS5, Xbox Series X|S
Sviluppatore: Teyon
Produttore: Nacon
Data di uscita: 2 novembre 2023

RoboCop Rogue City promette di ripercorrere fedelmente le atmosfere e l’eccentricità anni ’80 della nota saga cinematografica, tramite una trama che andrà a strizzare l’occhio al medium cinematografico pur concedendosi qualche liberta dal punto di vista della narrativa. Al netto di un gameplay che su PC necessiterà di qualche macro impostata sul proprio mouse, il gioco di Teyon cercherà di immergere i giocatori all’interno dell’armatura d’acciaio quasi inscalfibile del cyborg poliziotto, anche se dal punto di vista tecnico il gioco rimane un bel po’ indietro dal punto di vista delle animazioni dei personaggi. Bello Unreal Engine 5, però in questo contesto sembra messo lì come “zucchero filato sopra una lastra di metallo”. Vedremo se l’ulteriore rinvio gioverà alla resa finale della produzione.

Game Designer e scrittore, alla fine si è deciso ad aggiornare la propria bio dopo 50 anni di muffa. Perché va bene l'essere "cresciuti a pane e Tekken 2", ma a una certa arriva il momento di "voltare pagina".