Annunciato ufficialmente come prodotto della lineup di lancio di PS5 e poi successivamente rimando ai primi di febbraio, Destruction AllStars ĆØ ufficialmente approdato nella line up dellāammiraglia di Sony.
La nuova esclusiva della compagnia di Tokyo, disponibile in maniera totalmente gratuita per gli abbonati al servizio PlayStation Plus, ha sin da subito destato grande interesse, seppur i fan si siano subito interrogati sullāeffettivo valore produttivo del titolo. Un gioco di corse? Un arcade in stile Mario Kart 8 Deluxe? In che genere si colloca il titolo di Lucid Games? Un poā in tutte e due, ma non soltanto.
Nella sua āsemplicitĆ ā, infatti, Destruction AllStars si ĆØ dimostrato sin dalle prime ore molto divertente e strampalato, ma ha palesato in maniera fin troppo evidente quelli che erano i nostri dubbi più seri, ossia quelli legati al gameplay e allāeffettiva durata a lungo termine dellāesperienza di gioco.
Le modalitĆ e le attivitĆ sono infatti limitate e non ci sentiamo di dormire sonni tranquilli sullāeffettiva gestione del titolo inteso come games as a service. Sia chiaro, non neghiamo di esserci diverti non poco e vogliamo dare fiducia agli sviluppatori. Il potenziale, del resto, cāĆØ tutto, ma bisogna capire come e se effettivamente verrĆ sfruttato.
Destruction AllStars: battaglie (non) per tutti i gusti!
Su una cosa non abbiamo mai avuto alcun dubbio: Destrucion AllStars ĆØ un prodotto pensato principalmente per il comparto multigiocatore online, vero punto di snodo dellāintera produzione.
Liquid Games ha provato a creare una struttura semplice e immediata, improntata principalmente sul divertimento e sulla spettacolaritĆ , sacrificando però in gran parte la profonditĆ e la componente āstrategicaā. Trattandosi di un titolo a metĆ tra il racing game e il ācombattimentoā, lāago della bilancia pendeva inevitabilmente sulle modalitĆ di gioco disponibili, e da questo punto di vista il lavoro svolto può dirsi riuscito soltanto a metĆ . Sia offline ma soprattutto online, Destruction AllStars si presenta ai nastri di partenza con quattro diverse modalitĆ disponibili: Mayehm e Gridfall, rigorosamente legate ad un sistema di tutti contro tutti, e le altre due, Carnado e Stockpile, caratterizzate da una struttura a squadre 8vs8.
Mentre Mayehm rappresenta la classica modalitĆ pensata unicamente per distruggere tutto e pensare soltanto al divertimento, con Gridfall le cose cambiano parecchio. Oltre a distruggere e mandare fuori dallāarena gli avversari, bisogna pensare a difendersi bene, poichĆ© la morte potrebbe rivelarsi fatale.
Gridfall ĆØ da considerarsi una vera e propria modalitĆ Battle Royale, in cui a trionfare ĆØ chi rimane in pista fino alla fine. Per accumulare rigenerazioni bisogna colpire e distruggere gli avversari, ma attenzione: lāarena di gioco spesso e volentieri si modificherĆ , con dei pezzi di terreno che spariranno lasciandovi cosƬ alla mercĆ© di una distruzione inevitabile. Le due modalitĆ differiscono in maniera sensibile, ma alla lunga lāesperienza di gioco si riduce quasi sempre allo stesso punto, vanificando in parte quelli che sono i tratti principali della produzione.
Una squadra ĆØ per sempre?
Discorso molto smile per quanto concerne le altre due modalitĆ di gioco a squadre, ossia Carnado e Stockpile. Questāultime non sono esattamente originali da un punto di vista della struttura generale e possono essere considerate come le più classiche Controllo e Cattura la bandiera, o anche Uccisione confermata.
Con Stockpile, infatti, lāobiettivo finale del giocatore ĆØ quello di, come sempre, distruggere, rubare il veicolo avversario e racimolare in tal modo degli ingranaggi. Una volta reperiti ĆØ necessario recarsi nei punti di controllo, caratterizzati dalle classiche lettere A,B,C, in cui depositarli. Questa manovra ĆØ da svolgersi rigorosamente a piedi e successivamente bisognerĆ tentare di difendere il più possibile le zone controllate per evitare di perdere il vantaggio accumulato. Vince, ovviamente, la squadra che alla fine del timer della partita possiede più zone. Questa modalitĆ ĆØ probabilmente quella che richiede il maggior spirito di squadra, poichĆ© Carnado, seppur più divertente, appare decisamente più caotica e meno legata alla dinamiche da team organizzato.
In Carnado, dopo aver ancora una volta colpito, distrutto o rubato (e distrutto) il veicolo avversario, si accumulano dei punti (per un massimo di 50 alla volta) da depositare lanciandosi con il veicolo nel cuore di un tornado che troneggia al centro della mappa. Alla fine della partita, ovviamente, vince la squadra con più punti depositati. Va di per sĆ© che la collaborazione, a meno che non si tratti di un team organizzato, appare nel complesso piuttosto limitata e superflua, elemento che caratterizza, come abbiamo visto, un poā tutta lāesperienza di gioco.
Proprio esaminando questo aspetto è chiaro quanto le quattro modalità , per quanto discretamente divertenti, risultano alla lunga molto ripetitive e prive di mordente. Sia chiaro, è ancora discretamente presto per valutare, ma siamo convinti che da questo punto di vista si poteva fare di più, ma abbiamo fiducia nel fatto che, magari nei prossimi mesi, qualcosa potrebbe muoversi in tal senso.
Va detto che tutte queste modalitĆ sono disponibili anche offline, fruibili su livelli di difficoltĆ sempre diversi, ma ĆØ bene considerare che la parte single player del titolo ĆØ da prendere come una semplice āsfidaā per imparare a comprendere i comandi e poco altro, poichĆ© il vero divertimento risiede, come detto prima, nella competizione.
Destruction AllStars: un roster di eroi fuori di testa!
Il fulcro del gameplay di Destruction AllStars, però, non risiede unicamente nelle sequenze in auto. Anzi. Il cuore del gioco risiede anche nelle fasi a piedi, anchāesse molto importanti ai fini dellāevoluzione dei match. Ad inizio match, infatti, il giocatore può scegliere attraverso numerosi eroi diversi, tutti contraddistinti da un veicolo speciale e da una super abilitĆ univoca ed esclusiva. Una volta lontano dal vostro veicolo, riuscire a portare a casa la pelle ĆØ una missione molto complessa, ma molto divertente. Pad alla mano, fuori dallāauto, il gameplay risulta in veritĆ ancor più divertente, grazie allāagilitĆ e alla frenesia dei movimenti dei vari eroi utilizzabili.
Nelle fasi āa terraā lāobiettivo principale del giocatore ĆØ quello di schivare gli assalti nemici, ma anche quello di cercare di sabotare le vetture nemiche, provando a rubare il mezzo o a sabotarlo e, di conseguenza, distruggerlo. Dopo una schivata con il tasto cerchio, con una rapida pressione del tasto Triangolo si dĆ via ad una QTE molto elementare che, qualora venga portata a termine con successo, vi permetterĆ di scegliere tra le due opzioni sopraelencate.
à evidente quanto il gameplay sembra vivere di una seconda giovinezza grazie a questa scelta, che sulle prime battute sembrava essere solamente accessoria, e che a conti fatti si è rivelata più profonda del previsto. Le sensazioni che abbiamo provato, però, sono sempre le medesime: alla lunga il tutto sembra risultare fin troppo abbozzato e privo di longevità , con lo spettro della ripetitività e della noia che si annida sempre pericolosamente alle spalle di tutti i giocatori.
Questo perché le differenze tra i vari personaggi rimangono sostanzialmente minime e, unite alle dinamiche ludiche relative alle sezioni in auto di cui abbiamo già parlato, confezionano un pacchetto fondamentalmente poco ispirato, al netto delle buone idee della vigilia.
Spettacolo su quattro ruote … o due gambe!
Da un punto di vista esclusivamente artistico, Destruction AllStars si mostra in splendida forma. Il particolare titolo di Liquid Games ĆØ un vero e proprio trionfo cromatico. Le arene, per quanto possano essere complessivamente simili tra loro, sono riprodotte in maniera molto precisa e particolare, in un perfetto mix tra realismo e arte creativa.
Il vero fiore allāocchiello ĆØ certamente rappresentato dalla spettacolaritĆ di fondo con cui il gioco ĆØ stato strutturato. Esplosioni, collisioni, distruzione: tutto ha uno stile decisamente interessante e di ottima fattura, a cui si unisce unāottima precisione dal punto di vista realizzativo. Tecnicamente infatti, il titolo appare molto stabile, sia online sia offline, e riesce a mantenere, anche nelle fasi più concitate, i 60fps costanti e granitici.
Molto buona ĆØ anche lāintegrazione col DualSense. Lāaccelerazione e la sensazione di velocitĆ si avvertono sensibilmente tra le mani grazie sia al nuovo feedback aptico sia al sapiente utilizzo dei grilletti. Anche da un punto di vista del comparto audio, Destruction AllStars si difende molto bene. La OST che accompagna gli scontri in pista, per quanto limitata, fa comunque il suo dovere, aiutata a braccetto da una buona telecronaca in stile Celebrity Deathmatch che fa dellāilaritĆ la sua arma segreta.
Destruction AllStars è un titolo sicuramente con un grande potenziale, ma con ancora tanto da dimostrare. Lucid Games ha saputo mettere su una struttura interessante e potenzialmente funzionale, ma i dubbi sulla longevità e sulla profondità del gioco appaio al momento fin troppo marcati. Certo, la scelta di renderlo disponibile gratuitamente nel PS Plus può dare al titolo una marcia in più e una risonanza che altrimenti non avrebbe avuto, ma in ogni caso non può bastare. Nel complesso, comunque, siamo curiosi di scoprire come verrà supportato nei prossimi mesi perché, lo ribadiamo, le buona potenzialità sembrano esserci.