L’insegna Amiga che fa sognare il Sol Levante è una di quelle piccole chicche che non ti aspetti, soprattutto in una nazione ipertecnologica e sempre votata alle novità del settore elettronico. Oltretutto un paese, il Giappone, che sappiamo essere parecchio campanilista, come dimostra la scarsa penetrazione ad esempio del marchio Xbox, da sempre vessillo del gaming statunitense, come del resto, anche ai vecchi tempi, marchi stranieri sono sempre stati presenti, ricordiamo la versione giapponese dell’Atari VCS, o anche le macchine Commodore, spesso customizzate per poter essere meglio accettate in un mercato competitivo come quello nipponico. Ma la storia che raccontiamo oggi è molto particolare, e tratta di un sistema unico, talmente di culto che il Giappone, ammettiamolo, non poteva assolutamente ignorare. L’Home Computer a sedici bit di casa Commodore è basato sul processore Motorola 68000, velocissimo, che si chiama Commodore Amiga esce nel lontano 1985, nella sua prima versione Amiga 1000, anche se conoscerà le maggiori fortune, perlomeno dal punto di vista ludico, solo con le successive versioni Amiga 500 e Amiga 1200. Sfortunatissima sul mercato invece la versione console, la celebre Amiga CD 32, basata su Compact Disc ROM, che purtroppo, anche per la sua data di uscita, parliamo del 1993, un anno prima del fallimento della Commodore, paradossalmente lo stesso, simbolico in cui esce la corazzata Sony PlayStation. Quest’ultima, come sappiamo, macinerà in tutto il mondo, e non certo nel solo Giappone, numeri da capogiro, con oltre cento milioni di unità vendute worldwide. Un celebre sviluppatore giapponese, Fumito Ueda, autore di titoli di culto come Ico e Shadow of the Colossus per PlayStation 2, ha dichiarato qualche tempo fa che Commodore Amiga è il sistema che porta maggiormente nel suo cuore. Dunque è proprio vero che chi ha avuto Amiga non riesce a dimenticarlo. Del resto se il sistema è recentemente risorto e tornato sul mercato, come abbiamo detto in questa pagina, un motivò ci sarà.
L’insegna Amiga che fa sognare il Sol Levante dimostra dunque che, a volte, il campanilismo può essere facilmente vinto, quando prevale il cuore sulla mente. In quel di Chazawa-dori, a Setagaya, nella città di Tokyo, si trova infatti un palazzo che ospita ancora, fin dagli anni novanta la meravigliosa insegna Amiga, di quello che era, ai tempi, un negozio specializzato, vero punto di riferimento per gli amighisti dagli occhi a mandorla. Simile, per certi versi al famosissimo Punto Commodore, negozio storico romano, che per decenni dopo il fallimento della Grande C ha tenuto alta la bandiera della leggendaria casa statunitense. Si tratta di un negozio gestito da un appassionato del sistema che ha trattato Amiga fin dal suo esordio, vendendo le diverse versioni dell’Home Computer Commodore Amiga fino al 1992, nonostante in Giappone il sistema a sedici bit Sharp X-68000 andasse ovviamente per la maggiore. Su quest’ultimo sistema, peraltro, troviamo la versione originale di Castlevania Chronicles, uno degli episodi più belli della saga di Castlevania, in seguito giunto in occidente solo ai tempi della prima PlayStation. Con l’avvento dei PC IBM Compatibili, il negozio si è dovuto giocoforza convertire alle nuove passioni dei clienti nipponici, ma ha comunque garantito l’assistenza ai sistemi Amiga fino al 1995. Oggi il negozio non esiste più fisicamente, poiché il suo gestore svolge, negli stessi locali, la professione di Video Editor, ma, essendo tuttora un grande appassionato di Amiga, nel frattempo diventato un sistema da Retrogaming, ha deciso di mantenete L’insegna Amiga in ricordo dei bei vecchi tempi. Se siete amighisti sfegatati e avete in programma di fare un viaggio in Giappone vi consigliamo di sostare davanti a questo splendido vessillo del passato, altrimenti, se proprio non potete, resta sempre l’opzione alternativa ed economica, sognare tramite Google Maps, al seguente LINK.