Raffo Senti Qua Onlain #11

Temi scottanti e attuali per il nostro Raffo. Si parla di cose di casa, ma anche di ragazze e omosessualità. E, come al solito, i peli sulla lingua stanno altrove.

Incredibile! Non ci avrei mai scommesso ma l’adesione di molti di voi al gruppo su Facebook “Evviva il falabella” mi ha fatto capire che questa rubrica è letta da più di qualcuno. Alè!
Beh, ora che so di non parlare al vento, posso affrontare temi più impegnati e rilevanti, come una seria campagna volta allo sterminio dei piccioni, delle zanzare e dei calamari giganti. Comunque, per ‘sto giro parliamo d’altro, quindi buona lettura e bon.
Vi ricordo di spedire i vostri deliri, interrogativi e offerte di soldi a [email protected], specificando dove volete che venga pubblicata la missiva (web o TGM).

E ora, le cinque cose da non fare per mantenere integra casa vostra Quanto segue è accaduto realmente dai miei primi passi fino alla tarda adolescenza, voi non provateci, davvero.
– Mettersi vicino alle tende della sala e inavvertitamente incendiarle con un accendino e lacca per capelli.
– Rincorrere per casa la sorella con la canna dell’acqua aperta a cannone.
– Mettere un grosso petardo nella torta di compleanno di vostra nonna (dopo 2 mesi trovammo ancora pezzi di torta in giro)
– Buttare il gatto dei vicini in casa mentre c’è anche il vostro cane col guinzaglio e chiudere la porta (il gatto non si fece niente, ma il cane si tirò dietro il televisore, un paio di mobiletti e alcuni vasi).
– Giocare a calcio in sala con un pallone di cuoio, usando come porta una portafinestra.
Raffo

L’ALTRA SPONDA
Caro (aggettivo-strano-e-spesso-inadatto) Raffo, se è vero che per fare un tavolo ci vuole il legno (necessario ma non sufficiente), e per fare un bambino ci vuole il seme (necessario ma non sufficiente), come mai per me è bastato dire una parola non propriamente corretta, ma neanche tanto sbagliata, alla mia ragazza per creare una litigata pandemonica capace di provocarmi un mal di pancia che mi sembra di partorire su un tavolaccio dell’Ikea traballante e pieno di schegge? Perché le donne non conoscono il significato della parola “scusa”? E non mi dire di cambiare donna perché ho già seguito questo consiglio le ultime due volte e non ha funzionato. È giunta per me l’ora di chiedere la tessera degli “Orsi Italiani”? Il mondo gaio è l’unica via?
godietaci666

Caro Godietaci, ci sono alcuni spunti interessanti nella tua missiva. Le ragazze sono diverse dai ragazzi. Io per anni, prima di avere una relazione stabile, ero convinto che con me fosse impossibile litigare, perché quando avevo ragione era lapalissiano che avessi ragione, mentre quando avevo torto non avevo remore ad ammetterlo e a scusarmi. Ovviamente mi sbagliavo: con le femmine devi litigare e basta. Loro inventano motivazioni talmente pazzesche che non prevedono un “Ok, mi dispiace, è colpa mia”. La maggior parte delle discussioni si basano su motivazioni talmente astratte che qualsiasi cosa si dica o si faccia viene interpretato come un gesto di menefreghismo o egoismo o strafottenza o arroganza. Inoltre, non basta essere dalla parte del giusto e che entrambi sappiano che il maschio ha ragione: la femmina in un modo o nell’altro farà di tutto per capovolgere la situazione in suo favore. Nel dizionario femminile non esiste la locuzione “onestà intelluettuale”. Spesso le discussioni nascono da argomentazioni talmente fuori di testa (per un maschio… per una femmina invece sono di importanza vitale) che viene voglia di saltare dall’altra parte del fiume… e qui veniamo all’argomento “mondo gaio”.

 

Essere gay è bello, punto e basta. Non ci sono se e ma. Vediamo di analizzare tutte le loro fortune: un gay può andare tranquillamente in uno spogliatoio maschile e vedere la gente nuda, mentre se un etero va in uno spogliatoio femminile gli vengono cavati gli occhi con i tacchi delle scarpe. Un maschio è nettamente più divertente e simpatico di una femmina: con un maschio puoi essere te stesso, puoi dire parolacce, bestemmiare, ruttare, grattarsi il didietro senza venire guardato come un insetto ripugnante. Uscire a sfasciarsi di alcolici con un maschio è fattibile e raccomandato, se lo fai con la tua compagnia (che ovviamente non beve) è facile che lei ti tenga il muso per due mesi perché le hai vomitato sui sedili della utilitaria chic. I gay trovano compagnia in un attimo. Basta andare in un locale gay e, se non sei un essere ributtante, in un attimo trovi qualcuno con cui fare sesso. Con le femmine non è proprio così. Le femmine sanno che in qualsiasi momento del giorno e della notte loro desiderino la compagnia di un maschio, anche se sono delle megattere spiaggiate, la trovano; questo fa sì che siano (giustamente… farei anche io così) iperselettive e che alla fine lo diventino così tanto da restare sole, in attesa dell’uomo perfetto. Un sacco di donne cercano di sedurti e te le puoi fare… no, questo non c’entra, scusate.
Ci sono sicuramente una caterva di altri “pro”, solo che non sono abbastanza “dell’ambiente” per conoscerli.

 

Certo… gay ci si nasce (o almeno, io la penso così, poi chissà quante teorie ci sono in proposito), quindi la loro è una fortuna innata e non è che si può diventare gay “per comodità”. Però, noi eterosessuali rendiamoci conto che i fortunati sono loro, mica noi.