[MGW 2017] WWE 2K18 – Hands On

La Milan Games Week si è dimostrata il palcoscenico perfetto, a livello nazionale ed internazionale, per evidenziare lo sfolgorante stato di forma della gaming industry e di tutte quelle compagnie che sono, in qualche modo, collegate alle varie realtà videoludiche. Durante le nostre peregrinazioni all’interno del padiglione che ospita in questi giorni l’evento alla fiera di Rho a Milano, siamo stati attirati dall’ineguagliabile voce di Luca Franchini, storico commentatore della WWE in Italia, il quale era ospite dello stand 2K per la presentazione di WWE 2K18.

L’occasione era più unica che rara e, con un rapido cenno d’intesa, ci siamo lanciati sul ring per dare il via a una faida che ha coinvolto alcuni membri della redazione e ci siamo sfidati a colpi di pad e di catchphrase, tratte dai nostri lottatori preferiti. Prima di iniziare la doverosa disamina tecnica ed il primo impatto della sorprendente opera targata 2K Sports, vale la pena sottolineare come, in Italia, il wrestling targato WWE, negli anni, sia riuscito a fare breccia nel cuore di molti appassionati. Gli sport tipicamente americani e la tipologia d’intrattenimento apprezzata negli Stati Uniti, tematiche fondamentali per le produzioni videoludiche della compagnia californiana, hanno sempre avuto diverse difficoltà d’integrazione nel nostro paese.

Il discorso cambia radicalmente, invece, quando si parla delle mirabolanti risse teatrali che hanno accompagnato il percorso che va dall’adolescenza all’età adulta di molte persone che si sono scoperte appassionate del Pro Wrestling proposto dalla compagnia di Stamford. Tralasciando le dolorose lussazioni dovute ad una Batista Bomb provata con gli amici al mare senza rispettare i doverosi avvertimenti dello show, è arrivato il momento di salire sulla rampa d’ingresso e di debuttare sul ring con la nostra analisi del nuovo capitolo della saga.

WWE 2K18

 

Hi, my name is Enzo Amore and this is WWE 2K18

WWE 2K18 riesce a perfezionare ogni singolo aspetto che abbiamo avuto l’occasione di provare nel corso della tradizionale pubblicazione di ogni anno. Il maggiore pregio del team di sviluppo, dunque, è quello di essere riusciti ad analizzare con una cura meticolosa le criticità e i punti che potevano essere migliorati, riuscendo a centrare perfettamente il prodotto sul target di riferimento.

Le uniche due noti dolenti riguardano la mancanza di una cintura da campione da sollevare in faccia al proprio avversario dopo la partita di prova e il roster ristretto di personaggi messo a disposizione, scelta comprensibile considerato il contesto della manifestazione milanese e la sorprendente affluenza di pubblico allo stand. La compagnia, inoltre, non ha mai lasciato dubbi sulla qualità e sulla quantità di campioni che potremo controllare nel corso dell’esperienza con WWE 2K18, considerando che ha pubblicato a più riprese una serie di trailer di presentazione che hanno coinvolto un numero impressionante di Superstar.

L’entrata in scena di Randy “The Legend Killer” Orton, conosciuto anche come The Viper, e di Mr. Hustle, Loyalty and Respect, in arte John Cena, ci ha offerto la possibilità di ammirare il sorprendente lavoro svolto dal team di sviluppo sul punto di vista grafico. I campioni sono delineati in ogni singolo dettaglio e ciascun elemento della gimmick, ovvero delle caratteristiche chiave e riconoscibili del personaggio, è stato evidenziato a dovere. Le movenze, prima dell’ingresso sul ring, replicano con precisione quelle che potremmo vedere qualora assistessimo ad un incontro dal vivo dei wrestler della WWE.

RKO Outta Nowhere

Abbiamo avuto modo di provare due tipologie di match differenti, infatti, ce le siamo date di santa ragione prima sullo stage e sulla rampa che precedono il ring, dove le cadute fanno male anche solo a guardarle, per poi terminare il lavoro sul ring vero e proprio. Per quanto riguarda il sistema di combattimento puro e semplice, i colpi si sentono e si vedono. Ogni manovra, per quanto possa risultare lenta ad un primo approccio, è stata studiata per essere percepita e per trasmettere una sensazione di violenza scenografica che rappresenta una sorta di marchio di fabbrica del genere.

Ogni colpo e ogni caduta viene mostrato in maniera accurata e offre sensazioni soddisfacenti, gratificando il giocatore che riesce ad abbattere il proprio avversario. Le meccaniche di base del gameplay, anch’esse, sono state ampliate e offrono diverse scelte d’approccio allo scontro, mantenendo tuttavia il filo conduttore che abbiamo avuto modo di apprezzare nel corso di tutta la saga targata 2K. Il team di sviluppo, infine, è riuscito nella non semplice impresa di rendere ogni elemento del terreno di gioco parte integrante della battaglia.

Riuscire nell’impresa di spingere alle corde il nemico, rovesciare una presa, o un Irish Whip, per poi chiudere il tutto con una devastante Clothesline, gratifica il giocatore, il quale, inevitabilmente, sarà spinto a sollevare il pad in segno di vittoria e di scherno nei confronti del proprio amico seduto accanto a lui sul divano di casa. La finisher successiva sarà, dunque, solamente una degna conclusione di un’incontro che sarà stato utile per ristabilire le giuste gerarchie sociali nella propria cerchi di amici. WWE 2K18, in definitiva, ha tutte le carte per diventare il nuovo stato dell’arte del suo genere e per coinvolgere tutti gli appassionati e spingerli a lasciare il proprio marchio, diventando una leggenda della WWE.