Il piccolo musicista di EA diventa portatile.
Il rivale per antonomasia di Guitar Hero ha avuto un parto piuttosto travagliato e ci ha messo non poco ad affermarsi qua in Europa. Mentre al di là dell’Atlantico giovani rockettari strimpellavano e cantavano il meglio del rock/punk/metal degli ultimi anni, da queste parti la gente guardava con discreta preoccupazione il prezzo del kit completo; del resto comprarsi due chitarre, una batteria e un microfono poteva sembrare un vero bagno di sangue e in effetti lo era e lo è tutt’oggi, diciamocelo chiaramente. Per fortuna da qualche tempo a questa parte le periferiche di gioco dei vari produttori sono diventate compatibili fra loro, cosa che ha permesso di dare un senso a una spesa iniziale tutt’altro che trascurabile.
Ovviamente il successo strepitoso di questo genere di giochi è stato tale da convincere gli sviluppatori a coprire quante più piattaforme possibili, comprese quelle portatili. I primi a provarci sono stati i Vicarious Visions con la versione Nintendo DS di Guitar Hero, per la quale si sono pure ingegnati realizzando una sorta di bizzarra periferica da collegare alla consolina. Il risultato non è stato esattamente memorabile e sebbene lo spirito del gioco tutto sommato sia rimasto intatto, risultava difficile premere i tasti a lungo senza farsi venire dei crampi allucinanti. Nonostante tutti i limiti del caso, il titolo ha comunque riscosso un enorme successo, tale da convincere il suo diretto concorrente a cimentarsi nello stesso campo.
Ed è così che arriviamo a questo Rock Band Unplugged, titolo sponsorizzato da MTV e destinato a far suonare come dei disperati tutti i possessori di PSP. La buona notizia è che non dovrete collegare qualche strano aggeggio alla vostra console, dato che Harmonix ha deciso di limitarsi ai tasti standard, cercando di puntare più alla sostanza che all’apparenza. Una scelta sicuramente apprezzabile da un lato, ma che potrebbe sembrare un po’ limitante dall’altro. Vedremo poi in sede di recensione (prevista per l’inizio della prossima settimana) come funziona il tutto.
Per ora sappiate che le quattro note classiche sono state rimappate a coppie: le prime due sui tasti sinistro e su della croce digitale, le restanti sul triangolo e il quadrato. Il passaggio da uno strumento all’altro è invece gestito dai frontali R e L. Già, perché nonostante le ridotte dimensioni, Rock Band Unplugged non ha proprio nulla da invidiare alle edizioni da casa, presentando comunque chitarra, basso, batteria e voce.
Ovviamente non sarete obbligati a suonarli tutti assieme contemporaneamente, anche perché altrimenti uscireste di testa: l’importante sarà completare una strofa con ogni strumento, cercando di trovare un buon equilibrio fra tutti i componenti del gruppo. Per quanto riguarda le modalità disponibili, troveremo la classica partita veloce per suonare un pezzo a nostra scelta, il tour, vero fulcro del gioco, senza dimenticare il classico allenamento per iniziare a impratichirsi con i comandi, gli indicatori e via discorrendo. Interessante anche la sezione Music Store, visto che grazie a questa opzione si potrà accedere direttamente al PlayStation Store e quindi acquistare nuovi pezzi. Non che siano pochi di base, intendiamoci: la playlist comprende gruppi assolutamente leggendari, dai Motorhead ai Pearl Jam, dai Nine Inch Nails ai Judas Priest, per non parlare di System of a Down, Offspring, Foo Fighters, Lacuna Coil, Soundgarden, Smashing Pumpkins, Alice in Chains e chi più ne ha più ne metta! Una selezione decisamente superba, per un totale di oltre quaranta pezzi, a cui se ne aggiungeranno altri dieci in DLC in contemporanea con il lancio del gioco, previsto per il 19 di giugno.
Non mancheranno inoltre tutta una serie di personalizzazioni per i quattro ceffi della vostra band: si potrà scegliere il sesso, l’aspetto, i lineamenti e il taglio di capelli, senza dimenticare il look, visto che potremo acquistare vestiti e strumenti sempre più “cool”, ovviamente utilizzando i proventi delle nostre esibizioni.
Le premesse insomma sono ottime, speriamo che il gioco non tradisca la sua essenza.