Casebook Episodio 3: Serpente nell’Erba – Recensione PC

Nella piccola e tranquilla cittadina di Garden si è consumato un efferato omicidio.

Casebook è un’avventura piuttosto atipica. C’è stato un periodo alcuni anni fa in cui sembrava che le avventure con attori in carne ossa rappresentassero il futuro del genere. Giochi come The 7th Guest (1993), Under A Killing Moon (1994) e Phantasmagoria (1995) avevano intrapreso con discreto successo la strada verso il full motion (per i personaggi) all’interno di scenari in computer grafica. Probabilmente, per una questione di costi o semplicemente perché era troppo sbattimento le avventure grafiche disegnate ressero il colpo e, ancora oggi, rappresentano il 99% del mercato di genere.

C’è in ogni modo un 1% che si difende, nel quale bisogna ovviamente annoverare la saga di Casebook, arrivata al suo quarto capitolo (3 più l’episodio 0 allegato il mese scorso nel Silver DVD di TGM e presente qui come episodio bonus). Per la precisione, Casebook si affida a una tecnologia proprietaria chiamata Aerograph: questa permette, mentre si guarda un filmato, di spostare la visuale di qualche centimetro nelle quattro direzioni. Si tratta di un sistema intelligente (ma un po’ limitato) per dare la sensazione di avere per le mani un film interattivo.

Così, comunque, non è. In Casebook la storia è narrata e interpretata da attori in carne ossa, che si muovono all’interno di ambientazioni reali… insomma un vero e proprio film, ma scarsamente interattivo; quello che potrete fare voi, infatti, è solo analizzare delle ambientazioni e fotografare gli elementi che vi sembrano utili alla risoluzione del caso (in realtà anche gli oggetti che raccoglierete verranno “raccolti” con la macchina fotografica). I colloqui vi vedranno solo come spettatore.

Dove invece avrete modo di operare in maniera significativa è nel vostro allegro furgone, attrezzato per compiere analisi e analizzare le prove raccolte. Potrete quindi associare le impronte digitali trovate con quelle dei sospettati, analizzare il DNA, isolare il campione chimico, e via di questo passo: tutte operazioni estremamente semplici e logiche da fare. Vagamente più complicati saranno i puzzle che vi richiederanno di ricostruire qualche apparecchiatura: anche qui non si tratta di nulla di particolarmente impegnativo, sebbene lo sia abbastanza perché risulti divertente.

Sempre parlando delle attività che prendono vita all’interno del furgone, molta importanza è stata data al “fascicolo del caso”, nel quale potrete piazzare tutte le foto fatte e associarle ai sospettati. Questa pratica, che in teoria potrebbe rappresentare un buon sistema per giungere alla determinazione di un colpevole, in realtà è fallace, perché è sufficiente trascinare le foto su quelle evidenziate per far sì che si combinino. Alla fine si tratta di un’operazione più meccanica che deduttiva.

Fotografare i vari elementi presenti nelle varie ambientazioni (queste ultime dotate di una risoluzione davvero scarsa) è un’altra attività abbastanza divertente. Il problema è che il rullino della micragnosa macchina fotografica a disposizione contiene solo otto pose, e quindi si è costretti ogni cinque minuti a tornare al furgone per scaricarle sul computer.

Per quanto concerne la storia, questa è ben narrata e ricca di spunti interessanti. Il fatto che sia tutto presentato sotto forma di film è intrigante, anche se si sente un po’ la mancanza della possibilità di intervenire in qualche modo nei dialoghi.

In conclusione quest’ultimo capitolo di Casebook è un’avventura ideale per chi per la prima volta si approccia al genere. Difficilmente vi troverete nella situazione di non saper dove andare o cosa fare, anche perché la libertà di movimento è limitata ai pochi passi disponibili all’interno delle tre location da fotografare. Se invece siete avventurieri d’elite e cercate un gioco che offra una sfida più consistente, il consiglio è di guardare altrove.