La storia di Assetto Corsa inizia diversi anni fa. Parliamo di quattro anni e mezzo di sviluppo per un titolo che ambisce a regalare a tutti i videogiocatori la simulazione definitiva per quanto riguarda il modo di guidare e di approcciarsi a una pista. La storia di Kunos Simulazioni inizia ancora prima, ma è nel 2013 che Sony contatta lo studio italiano, composto da 27 elementi, per iniziare a discutere della possibilità di lavorare insieme, di far toccare e sfruttare l’hardware PlayStation 4 all’azienda con sede a Vallelunga, dove vengono prodotti simulatori industriali da anni. L’approccio con il sistema Sony è immediato e semplice, perché, per ammissione dello stesso fondatore Marco Massarutto, non vi sono difficoltà nell’avvicinarsi a questo nuovo linguaggio di sviluppo e di programmazione: dal punto di vista tecnico se un simulatore poteva girare su PC, poteva farlo anche su console. Pensieri, però, che non hanno trovato poi riscontro nella realtà, fino a quando 505 Games non ha deciso di presentarsi a Vallelunga, con un progetto ben più preciso e chiaro: portare Assetto Corsa su console, con le dovute accortezze e distanze dai competitors del genere, perché se da un lato Forza Motorsport è stato realizzato da 450 persone, qui parliamo di 27 sviluppatori impegnati a riprodurre pedissequamente auto per auto, vettura per vettura, pneumatico per pneumatico. Nasce da qui l’esperienza di Assetto Corsa, che dopo un anno su PC, con tanti aggiornamenti gratuiti pubblicati di volta in volta, il 22 aprile prossimo arriverà su console, su PlayStation 4 e su Xbox One.
UNA SIMULAZIONE COME POCHE
Arrivati dall’esperienza accumulata sin dal 2005, anno della fondazione di Kunos Simulazioni, gli sviluppatori di Assetto Corsa ci hanno dato la possibilità di testare una versione alpha del loro titolo di simulazione. Un prodotto che si distanzia moltissimo da tutti quei titoli che nell’ultimo periodo si sono avvicinati al mondo videoludico. Qualcuno, infatti, aveva già accostato l’italianissimo Assetto Corsa, ora pronto ad arrivare su console dopo un primo anno su PC, ai suoi principali competitors, Gran Turismo e Forza Motorsport. Le differenze tra i tre diversi brand, però, si denotano immediatamente, innanzitutto perché i contenuti differiscono: sia l’esclusiva PlayStation che l’esclusiva Xbox hanno un parco auto molto più ampio, molto più fornito rispetto a quello dell’italiana Kunos, che però ha dalla sua una grande forza: l’abilità nel riprodurre la simulazione. È proprio il lavoro capillare svolto dai 27 membri del team – del quale vogliamo continuare a sottolineare l’esiguo numero – di sviluppo che ci ha sorpreso, perché le cento auto che compongono il nostro garage sono tutte riprodotte fedelmente, utilizzando gli algoritmi che sono propri delle case di produzione. Un lavoro che ha costretto Kunos a convincere i vari costruttori a cedere quelli che sono i dati sensibili e che solitamente non vengono rilasciati, per prevenire l’eventuale copia da parte dei competitors, trattandosi pur sempre di vetture da gara. Si va dal kers della Ferrari propriamente detta LaFerrari, fino all’aerodinamica della Pagani o anche alle auto Nissan, che ha concesso la consulenza dei propri ingegneri durante una visita all’autodromo di Vallelunga, la base operativa di Kunos: tutti questi dettagli impreziosiscono l’offerta videoludica, che giustifica anche il lavoro di svariate settimane per la messa a punto di una sola vettura. Tra le auto a nostra disposizione troveremo un vastissimo parco che oltre a quelle già citate, con una ingegneristica che richiede molta accortezza, ci offrirà anche quelle della Formula 1 degli anni ’60 fino alla Lotus di Senna, o le Formula 1 in repliche moderne, la Ferrari F40, le Lamborghini e così via.
A bordo della nostra postazione, fornita da Thrustmaster, abbiamo avuto modo di testare la versione PlayStation 4 del titolo, una versione alpha che ci ha messo dinanzi al circuito di Barcellona, a bordo della Ferrari FXX K, l’auto che fa anche da vettura immagine per Assetto Corsa. La mappatura dei tasti sul volante non ci ha permesso di utilizzare il Kers, che in alcune occasioni si attivava automaticamente all’uscita di alcune curve, ma in ogni caso la risposta del volante e del cambio non ci ha creato eccessive problematiche, fatto salvo per quando dovevamo scalare il marce, essendo costretti a farlo in sequenza. La fedeltà delle vetture sembra incredibilmente alta, per poterlo affermare con certezza avremmo dovuto guidare una Ferrari su pista, ma non avendo avuto tale possibilità ci limiteremo ad apprezzare la modalità di guida offertaci dal nostro simulatore. In pista è proprio la simulazione che ci permette di divertirci realmente, di darci la sensazione di essere realmente a bordo della nostra vettura, dalla risposta del volante fino al rombo del motore, dalla sua partenza sprint fino al tremolio delle marce all’aumentare dei giri del motore. Ogni dettaglio è curato al minimo, compreso il giro delle ruote, là dove visibile nella vetture a ruote scoperte, ma è la fase di set-up che maggiormente ci ha permesso di comprendere con quanta passione e minuzia il lavoro sia stato svolto. Nonostante i suggerimenti siano pronti a consegnarvi la configurazione che sembra essere la più adatta per affrontare quel tipo di circuito, avrete comunque l’opportunità di cambiare qualunque cosa vogliate al vostro set-up, fino ad arrivare a una soluzione di guida che possa soddisfare le vostre necessità.
[quotedx]La sensazione di essere realmente a bordo della nostra vettura[/quotedx]
Oltre alla classica gara e alla modalità carriera, che però non abbiamo potuto testare, il titolo di Kunos offre anche degli eventi speciali, delle gare create appositamente per permettervi di testare la vostra auto. C’è da tener presente, d’altronde, che non stiamo parlando di un simulatore che ci porta all’interno di un campionato o di una competizione: questo non è Formula 1, non è Sebastien Loeb Rally EVO, non è Moto GP, anche perché qui ci sono le auto e basta. La simulazione è secca, almeno lo era nella versione alpha, e soltanto la modalità carriera ci permetterà di comprendere meglio quello che può essere cosa c’è dietro il traguardo, dietro la bandiera a scacchi. Intanto, però, usciamo più che soddisfatti dalla nostra prova.
Assetto Corsa, tirando le somme, non è soltanto un videogioco: è un’esperienza simulativa completa. D’altronde i sistemi di Kunos non sono nuovi al mercato e la produzione di simulatori fisici è oramai la loro attività principale da anni. La stessa Ferrari, che ha creduto fortemente nel nuovo progetto, si è sempre affidata ai sistemi di Kunos, anche nel racing center di Milano, quello dove lo stesso Kimi Raikkonen pochi mesi fa ha deciso di recarsi. Dopo quattro anni e mezzo di sviluppo, quindi, sembra essere arrivato il momento giusto per godere di una simulazione di guida definitiva, in attesa di una versione più completa da poter testare e apprezzare.