The Gaming of the Dead

Il prossimo primo ottobre arriverà Dead Rising 2. Ieri, su Xbox 360, in esclusiva per i possessori della console Microsoft, è uscito Dead Rising 2: Case Zero, prequel/demo che introduce alla storia…

Il prossimo primo ottobre arriverà Dead Rising 2. Ieri, su Xbox 360, in esclusiva per i possessori della console Microsoft, è uscito Dead Rising 2: Case Zero, prequel che introduce alla storia del gioco e anticipa alcune delle dinamiche del nuovo action di Capcom, che si preannuncia come un titolo da giocare tutto d’un fiato. A patto che vi piacciano i morti viventi, si intende. O meglio, che vi piaccia sterminarli.

Il genere degli “zombie game” non sembra destinato a conoscere crisi: sarà perché gli zombie rappresentano una risorsa pressoché inesauribile, sarà per il fascino che esercitano da che Romero li ha portati sul grande schermo ormai più di quarant’anni fa, ma sparare nella testa a un cadavere che cammina e metterlo per sempre a riposo è una di quelle cose che dà sempre un enorme gusto, e che con ogni probabilità continueremo a fare per ancora un sacco di tempo. Del resto, nel mondo dei VG le occasioni non mancano di certo! E quindi, eccovi una breve, totalmente soggettiva e per nulla esaustiva rassegna dei migliori videogame zombeschi scelti dalla redazione di GamesVillage, che nell’attesa di DR2 consigliamo a tutti gli amanti del genere (nel caso se ne fossero perso qualcuno), e a chi desidera conoscere più da vicino questa curiosa, incerta, zoppicante, vorace e implacabile specie che va sotto il nome di “morti viventi”.

Left 4 Dead (Valve Software, PC/Xbox 360)


La serie di Valve ha dato una scossa non indifferente al mondo degli shooter in soggettiva con questa sua interpretazione del genere zombie: veloce, frenetico e dal taglio alquanto spettacolare. In entrambi i capitoli i protagonisti sono quattro sopravvissuti che devono cercare di rimanere uniti fino alla fine, attraversando una serie di livelli al cui termine si trovano “case sicure” dove curarsi e fare scorta di armi. Numerose le modalità di gioco: la campagna singola con gli altri personaggi controllati dall’AI, la campagna coop per quattro (dove il gioco dà il meglio di sé, magari con tre amici), survival, versus ecc. Il secondo capitolo migliora l’originale sotto diversi punti di vista, ma a noi è piaciuto di più il primo L4D (e i personaggi sono di gran lunga più riusciti e simpatici).

Dead Rising (Capcom, Xbox 360)


DR rimane probabilmente il gioco più fedele alla visione dei morti viventi di George A. Romero, e che non a caso ha fatto causa proprio a Capcom: laddove gli zombie di Left 4 Dead sono velocissimi, spesso dotati di poteri speciali, in Dead Rising ritroviamo i morti viventi lenti ma implacabili del geniale regista americano. La storia vede protagonista il fotoreporter Frank West, rimasto intrappolato nel centro commerciale di Willamette, circondato da migliaia di zombie. Avrà 72 ore di tempo per uscire vivo da quell’inferno. Dead Rising è riuscito in maniera magistrale a catturare lo “spirito” dei morti viventi, e soprattutto di come vanno affrontati. Aggiungiamoci un gameplay ricco, un sacco di armi e di mosse con cui far fuori i nemici, una notevole longevità, e i suoi pur non trascurabili difetti passano in secondo piano.
Plants vs. Zombies (PopCap Games, PC/Xbox 360)


È possibile rendere gli zombie, da sempre elemento cardine del genere horror, protagonisti di un casual game per famiglie? Questa era la sfida di PopCap con il suo Plants vs. Zombies, e dobbiamo ammettere che è riuscita a vincerla in pieno! PvZ rappresenta una variazione del genere “tower defense“, nel quale il giocatore deve utilizzare le piante del proprio giardino per sconfiggere i morti viventi che cercano di entrare in casa sua. Gameplay immediato da padroneggiare ma al tempo stesso profondo e molto ricco, un sacco di “armi” vegetali a nostra disposizione e un nugolo di zombie da antologia (c’era anche un omaggio a Michael Jackson e al suo Thriller, ma PopCap è stata costretta a rimuoverlo), una serie di sfide e modalità di gioco che lo rendono quanto mai longevo e mai monotono. L’ultimo aggiornamento comprende anche un editor di zombie.

Resident Evil (Capcom, varie)


Quando si parla di zombie videoludici, la serie di Capcom è probabilmente la più famosa e conosciuta, anche al di fuori di questo settore. Il suo successo ha generato infiniti seguiti, spin-off, film, libri e fumetti in quantità (e dalla qualità oggettivamente altalenante). Nata come puro “survival horror” in grado di regalare momenti di puro terrore, la serie si è evoluta negli anni verso il genere action, senza per questo rinunciare alle sue origini e ai suoi elementi più amati/odiati, tra cui i menu in tempo reale e la perenne scarsità di munizioni. Decisamente apprezzabile l’aggiunta della campagna in co-op. Tra i migliori titoli che ci piace ricordare, Resident Evil 2 e 3, e Resident Evil 4 in versione “rimasterizzata” per Wii.

They Hunger (Black Widow, PC)


Tecnicamente non è un gioco a sé stante, ma una serie di tre total conversion per Half-Life (il primo) realizzata da Neil Manke. L’atmosfera inquietante, l’ottimo design dei livelli e delle situazioni di gioco, compresa la scarsità di munizioni, gli zombie implacabili e numerosi, lo rendono un must da giocare a tutti i costi, e una delle migliori esperienze zombesche mai viste su PC. Anche perché è gratis. Rimane solo il rimpianto per la cancellazione della versione Source del mod.

Call of Duty World at War: Nazi Zombies (Activision, PC, PS3, Xbox 360)


Quella degli zombie nazisti è una modalità di gioco, minuscola rispetto al resto, di Call of Duty World at War, ma è una variazione sul tema talmente divertente che non potevamo non citarla in questa rassegna. Quattro giocatori si riuniscono in un edificio adeguatamente fortificato, mentre orde infinite di morti nazisti viventi cercano di entrare. La continua sensazione di oppressione e gli spazi chiusi dei livelli ricordano il primo Night of the Living Dead di Romero, e scusate se è poco.

Stubbs the Zombie in Rebel Without a Pulse (Xbox, Xbox 360, PC, Mac)


Uscito inizialmente per la prima Xbox (disponibile adesso nella categoria Xbox Originals per Xbox 360, a 1200 MS points), Stubbs merita una menzione particolare perché permette, per la prima e unica volta a nostra memoria, di impersonare un morto vivente alla ricerca del suo amore perduto e al tempo stesso dedito a portare scompiglio nel resto del mondo. Non un capolavoro, ma l’idea di poter assemblare il proprio esercito di non morti, sputazzare in giro, controllare mani mozzate e altre perle di umorismo nero lo rendono decisamente intrigante. Piccola curiosità, il motore grafico è quello del primo Halo.

BrainBread (Ironoak Team, PC)


Un altro mod per Half-Life, che si focalizza tutto sulla decapitazione e sullo smembramento dei morti viventi, uscito in un’epoca in cui faceva scalpore la possibilità di compiere simili azioni in un videogame. A questo si aggiunge una modalità cooperativa molto divertente, simile per certi versi a quella di Left 4 Dead, ma più lenta e meno curata.

The Typing of the Dead (SEGA, PC)


La serie di House of the Dead va per forza di cose citata in una raccolta di giochi zombeschi, giusto? Pur non trattandosi di morti viventi “romeriani” (continuano a muoversi anche senza testa, per dirne una), sono titoli che si sono guadagnati una certa fama, soprattutto in sala giochi, dove hanno spopolato per via della presenza delle light gun con cui sparare agli zombie (e al cinema, per “colpa” della serie a firma Uwe Boll). La versione PC, del tutto simile graficamente ad House of the Dead 2, utilizza la tastiera al posto della pistola: per far fuori i morti viventi occorre digitare le parole che compaiono sullo schermo, ogni lettera che funge da proiettile. L’istruttore di dattilografia definitivo!

Zombies Ate My Neighbors (LucasArts & Konami, Super NES/Mega Drive/Virtual Console)


Nato come omaggio ai film horror degli anni ’50, ZAMN è diventato a sua volta un vero classico, che può essere ripescato grazie alla release sulla Virtual Console di Wii, uno shooter a scorrimento nel quale affrontare orde di mostri di ogni sorta (maniaci con la motosega, lupi mannari, e ovviamente zombie) salvando gli abitanti della propria città. Non manca, e trattandosi di un gioco di zombie ormai sappiamo di non poterne più farne a meno, una modalità per due giocatori in contemporanea.

Hunter: The Reckoning (Vivendi, Xbox)


Un altro gioco per la prima Xbox, che permetteva ai giocatori di massacrare zombie (ma anche vampiri e lupi mannari) usando venti armi diverse, tra cui asce e lanciafiamme. Hunter si faceva notare anche per la possibilità di migliorare il proprio personaggio come negli RPG più tradizionali.

E per chi cerca altra carne…

Di titoli con gli zombie ce n’è davvero un’infinità: purtroppo non tutti sono all’altezza di quelli citati in questa rassegna, ma ci sembra comunque giusto ricordarne alcuni:

In questa rassegna mancano – volutamente – titoli che, a detta di qualcuno, avrebbero potuto rientrare tranquillamente nel genere degli “zombie game“, per il semplice fatto che i nemici da abbattere si comportano né più né meno come i morti viventi. Si tratta da sempre di un ottimo espediente per offrire nemici facili da abbattere (divertimento per il giocatore) e da implementare (comodo per gli sviluppatori): stiamo parlando, per esempio, di Half-Life e dei suoi scienziati con un headcrab sulla testa, o di Halo e dei suoi infetti dal Flood. Anche se sotto altre spoglie, si tratta pur sempre di morti viventi, inutile girarci attorno.

Come tutti gli elenchi e le liste dei “best of“, anche questo speciale non nasce con l’obiettivo di essere esaustivo o completo: abbiamo cercato di proporvi il meglio che il mercato offre (e ha offerto) in questa particolare categoria, ma ci sarà per forza di cose un gioco che abbiamo dimenticato, una piccola perla rimasta chissà dove, un titolo sconosciuto di qualche oscura piattaforma che vi è rimasto particolarmente impresso nella memoria… La palla passa a voi: aiutateci ad arricchire questo elenco e dateci qualche altra occasione di far fuori tutti quei maledetti zombi che si avvicinano incespicando, lenti ma inesorabili!