Blade Kitten – Recensione PC/Xbox 360/PS3

Kit Ballard è una ragazza-gattina dal fisico atletico, con i capelli rosa, la coda, i canini e una spada…

Kit Ballard è una ragazza-gattina dal fisico atletico, con i capelli rosa, la coda, i canini affilati e una spada piuttosto affilata che la segue a ogni passo, e che di professione fa la cacciatrice di taglie. Le sue gesta, per chi non l’avesse mai sentita nominare prima d’ora, sono narrate in un web comic di Steve Stamatiadis, e che potete leggere comodamente collegandovi all’indirizzo bladekitten.com/comics. Un po’ perché è divertente ed è sempre un fumetto, un po’ perché altrimenti rischiate di non capire più di tanto la storia del gioco, che inizia con Kitten che insegue Justice, una sua biondissima (ma non felina) collega bounty hunter che le ha rubato la Chiave Cacciatore e le ha distrutto l’astronave. Perché l’abbia fatto, cosa sia successo tra le due perché i loro rapporti si deteriorassero tanto, e soprattutto a cosa diavolo serve quella benedetta chiave, sono domande a cui inizialmente farete meglio a cercare di dare una risposta. Molto meglio mettersi a giocare senza tanti patemi.


Anche perché Blade Kitten, come (quasi) ogni buon platformer d’azione che si rispetti, della storia che gli fa da contorno potrebbe benissimo farne a meno, regalando al giocatore un po’ di combattimenti, esplorazione, segreti da scoprire e (facili) puzzle da risolvere. La prima cosa che colpisce – positivamente – di BK è la presentazione: senza troppi fronzoli, la grafica ha un look “cartoonoso” molto ben riuscito. Il mondo è colorato, coloratissimo (ancorché gli elementi tendano a ripetersi un po’ troppo), i personaggi in cel-shading calzano a pennello con il fumetto da cui sono tratti, le animazioni sono piuttosto fluide e tutto quanto ha un look decisamente “anime”, sia nelle sequenze di intermezzo che nelle musiche elettroniche che fanno da colonna sonora all’avventura di Kit. Anche i dialoghi – sottotitolati in italiano – sono piuttosto ben recitati.


Il gameplay ci vede muoverci all’interno di enormi livelli in due dimensioni (anche se il motore di gioco è in vero treddì), nei quali pullulano nemici che sembrano presi di peso da una versione “cheap” di Halo, con la loro assurda somiglianza con gli Spartan, bonus da raccogliere sparsi praticamente ovunque e un sacco di piattaforme, sporgenze, ostacoli e trappole di ogni sorta. I diamanti raccolti, anche dopo aver ucciso qualche nemico, vengono accumulati sotto forma di crediti, che possono essere spesi per migliorare il proprio personaggio, dotandolo di armi più potenti, vestitini più sexy o grintosi (o ridicoli, come il pigiamino e babbuccette), maggiori salute e velocità e compagnia bella. Peccato che nella maggior parte dei casi gli upgrade acquistati non diano vantaggi apprezzabili nel gioco.

Il combattimento è probabilmente la parte più debole dell’intero gioco: la spada “flottante” che segue Kit può essere utilizzata per attacchi ravvicinati o a distanza (nel qual caso l’arma abbisogna di un tempo di ricarica, più o meno lungo a seconda di quale “modello” si sta usando), e non c’è molto altro. O meglio: c’è la scivolata in corsa, il salto con schianto a terra che allontana temporaneamente i nemici, ma nessuna particolare combo o presa da applicare, rendendo gli scontri piuttosto monotoni, complice anche la facilità con cui gli avversari vanno al tappeto. Non capiterà spesso di morire, sia perché i nemici non si impegnano più di tanto, sia perché le cadute non si rivelano quasi mai letali: nelle rare volte in cui accade, però, fa piacere che i checkpoint siano abbastanza ben distribuiti e numerosi.


La componente platform del gioco si rivela più divertente e ben fatta. Ci sono alcune cose a cui occorre far l’abitudine, per esempio l’inerzia che colpisce Kit ogni volta che si gira su se stessa, e che la fa spostare di qualche pixel a destra e a sinistra, oppure la telecamera che si fissa un po’ troppo sulla protagonista, rendendo l’azione molto “agitata” e che rischia di causare un minimo di mal di mare. In compenso, la felina cacciatrice di taglie può saltare, fare doppi salti, arrampicarsi sui muri, saltare da una parete all’altra, distruggere alcuni elementi del paesaggio, ecc. Le mosse sono molto più varie che nei combattimenti, e i livelli mettono a disposizione parecchi elementi per sfruttarle a dovere.


Curiosamente, Blade Kitten è un titolo che migliora andando avanti, quando si incontra un pupazzetto di nome Skiff che ci accompagnerà fedelmente e potremo usare per risolvere alcuni puzzle, o quando si potrà cavalcare un bipede a metà strada tra un dragone e un cammello, in perfetto stile Yoshi, quando le ambientazioni si fanno più varie, e i personaggi che si incontrano ancora più assurdi. Potendo scegliere consigliamo la versione PC, venduta a 7.99 € su Steam, che costa un goccino meno di quelle console.