Kit Ballard è una ragazza-gattina dal fisico atletico, con i capelli rosa, la coda, i canini e una spada…
Anche perché Blade Kitten, come (quasi) ogni buon platformer d’azione che si rispetti, della storia che gli fa da contorno potrebbe benissimo farne a meno, regalando al giocatore un po’ di combattimenti, esplorazione, segreti da scoprire e (facili) puzzle da risolvere. La prima cosa che colpisce – positivamente – di BK è la presentazione: senza troppi fronzoli, la grafica ha un look “cartoonoso” molto ben riuscito. Il mondo è colorato, coloratissimo (ancorché gli elementi tendano a ripetersi un po’ troppo), i personaggi in cel-shading calzano a pennello con il fumetto da cui sono tratti, le animazioni sono piuttosto fluide e tutto quanto ha un look decisamente “anime”, sia nelle sequenze di intermezzo che nelle musiche elettroniche che fanno da colonna sonora all’avventura di Kit. Anche i dialoghi – sottotitolati in italiano – sono piuttosto ben recitati.
Il gameplay ci vede muoverci all’interno di enormi livelli in due dimensioni (anche se il motore di gioco è in vero treddì), nei quali pullulano nemici che sembrano presi di peso da una versione “cheap” di Halo, con la loro assurda somiglianza con gli Spartan, bonus da raccogliere sparsi praticamente ovunque e un sacco di piattaforme, sporgenze, ostacoli e trappole di ogni sorta. I diamanti raccolti, anche dopo aver ucciso qualche nemico, vengono accumulati sotto forma di crediti, che possono essere spesi per migliorare il proprio personaggio, dotandolo di armi più potenti, vestitini più sexy o grintosi (o ridicoli, come il pigiamino e babbuccette), maggiori salute e velocità e compagnia bella. Peccato che nella maggior parte dei casi gli upgrade acquistati non diano vantaggi apprezzabili nel gioco.
La componente platform del gioco si rivela più divertente e ben fatta. Ci sono alcune cose a cui occorre far l’abitudine, per esempio l’inerzia che colpisce Kit ogni volta che si gira su se stessa, e che la fa spostare di qualche pixel a destra e a sinistra, oppure la telecamera che si fissa un po’ troppo sulla protagonista, rendendo l’azione molto “agitata” e che rischia di causare un minimo di mal di mare. In compenso, la felina cacciatrice di taglie può saltare, fare doppi salti, arrampicarsi sui muri, saltare da una parete all’altra, distruggere alcuni elementi del paesaggio, ecc. Le mosse sono molto più varie che nei combattimenti, e i livelli mettono a disposizione parecchi elementi per sfruttarle a dovere.
Curiosamente, Blade Kitten è un titolo che migliora andando avanti, quando si incontra un pupazzetto di nome Skiff che ci accompagnerà fedelmente e potremo usare per risolvere alcuni puzzle, o quando si potrà cavalcare un bipede a metà strada tra un dragone e un cammello, in perfetto stile Yoshi, quando le ambientazioni si fanno più varie, e i personaggi che si incontrano ancora più assurdi. Potendo scegliere consigliamo la versione PC, venduta a 7.99 € su Steam, che costa un goccino meno di quelle console.