Il mese di luglio, si sapeva, sarà un mese fondamentale per FIFA 22 e per tutti i tantissimi fan del brand. La prossima settimana Electronic Arts presenterà ufficialmente il gioco durante il suo personalissimo evento a tema, ma la software house ha già bruciato qualche tappa. La scorsa domenica, infatti, sul canale YouTube ufficiale è stato mostrato il primo trailer del gioco, con successive informazioni a contornare quello che è, a tutti gli effetti, il primo contatto con quel che sarà il futuro della serie.
Con FIFA 22 Electronic Arts sembra intenzionata a compiere importanti passi avanti, specialmente strizzando l’occhio all’utenza next-gen (tra cui non figurano gli utenti PC) che godrà delle novità più interessanti, quelle che, per intenderci, dovrebbero gettare le basi per quello che sarà il futuro prossimo della serie. Tra conferme, sorprese e tantissime speculazioni, il mese di luglio, come sempre, è il mese di FIFA (ma lo sarà anche di PES), il primo atto di un percorso di avvicinamento che seguiremo passo passo, con la speranza di poter finalmente avere tra le mani un prodotto veramente in grado di separarsi con convinzione dal passato e abbracciare un futuro potenzialmente radioso.
FIFA 22: arriva l’HyperMotion!
La prima grane novità di FIFA 22, che però sarà appannaggio dell’utenza next-gen e Stadia, sarà rappresentata dal cambio di motore grafico. Dopo gli ultimi e faticosi anni di vita il Frostbite va finalmente in pensione, lasciando spazio alla nuova intelaiatura grafica e strutturale che porta il nome di HyperMotion. Grazie a questo nuova tecnologia FIFA 22 dovrebbe abbattere ancor di più il quel muro già pesantemente scalfito negli scorsi anni che porta il nome di libertà d’azione, da sempre il punto di forza della produzione. Ciò si traduce in un boost straordinario alle animazioni e al numero di movenze che i giocatori riescono ad eseguire una volta scesi in campo, sia palla al piede sia in fase di non possesso, ampliando così enormemente le possibilità pad alla mano.
La nuova tecnologia sfrutta infatti direttamente e pesantemente l’avanzato sistema di acquisizione dati di Electronic Arts che tramite l’utilizzo delle tute Xsens è riuscita a replicare, già a partire dalle ultime stagioni, le movenze di alcuni dei calciatori più importanti in circolazione. Da quest’anno, invece, la software house si è spinta parecchio più in là, riuscendo ad acquisire i dati direttamente da quella che è una sorta di partita “vera” ossia con ventidue giocatori in campo (11vs11) tutti equipaggiati a dovere per trasmettere agli sviluppatori tutti i dati necessari per creare un ecosistema sempre più credibile.
Ciò si traduce, chiaramente, in un aumento spropositato del numero di animazioni (ma non soltanto), da sempre uno dei punti di forza del brand FIFA e che grazie alla suddetta tecnologia di nuova generazione assume con FIFA 22 un’importanza capitale. Con l’utilizzo della tecnologia HyperMotion l’obiettivo di Electronic Arts è quello di rendere l’esperienza di gioco ancor più realistica, sia da vedere sia pad alla mano, cosa che si traduce non soltanto in tante nuove animazioni, ma anche in una fisica più credibile della palla. Quest’ultimo aspetto è da sempre oggetto di critiche per EA, che quest’anno però parrebbe intenzionata a lavorare duramente in tal direzione per assicurare ai giocatori un’esperienza più realistica e soprattutto innovativa rispetto agli ultimi capitoli delle serie, rimasti comunque ancorati ad una formula sì vincente ma che necessitava fortemente di una svecchiata.
L’utilizzo del nuovo motore grafico dovrebbe portare tantissime novità sul fronte della giocabilità, compresa (si spera) la risoluzione di alcuni bug o comunque di diverse criticità fortemente additate negli anni scorsi dai giocatori, probabilmente proprio legate al vecchio motore Frostbite e che da quest’anno dovrebbero finalmente essere lasciate alle spalle, con buona pace di una piccola minoranza, fatta da sostenitori convinti che negano la cosa o da haters accaniti che accusano l’azienda di giocare al risparmio di anno in anno.
Ovviamente, ci aspettiamo che il nuovo motore grafico abbia un impatto sensibile anche sull’aspetto tecnico del gioco, anche in questo caso rimasto abbastanza ai margini delle scale gerarchiche negli ultimi anni. Non avendo visto ancora nulla di “giocato”, ma solo il teaser, è chiaro che al momento non possiamo sbilanciarci più di tanto sotto questo aspetto. Siamo però convinti che grazie proprio al passaggio al nuovo motore FIFA 22 possa presentarsi su next-gen ai nastri di partenza della nuova stagione con ottimi propositi anche sul versante estetico, per quanto comunque la natura ancora cross-generazionale dello sviluppo potrebbe limitare alcuni aspetti, magari rimandati a versioni successive del gioco.
Ed è proprio questo un aspetto su cui spendere due paroline. Scegliere di riservare la versione next-gen ai soli possessori di Xbox Series S/X, PS5 e Stadia, lasciando fuori una grossa fetta d’utenza, compresa quella PC, è una mossa probabilmente necessaria ma che, onestamente, poteva e doveva essere gestita meglio, specialmente prendendo in considerazione proprio l’utenza PC, da troppo tempo “snobbata” dai piani alti in quel di Vancouver.
Novità alla Carriera e al FUT
In termini contenutistici, Electronic Arts si è soffermata in maniera particolare sulle sue modalità principali, annunciando a tal proposito diverse novità, alcune delle quali potenzialmente rivoluzionarie seppur ancora alla ricerca di conferme. Vogliamo però partire dalle certezze e di conseguenza dalla modalità offline regina, ossia la Carriera. Dopo le ottime aggiunte dell’anno scorso, al netto dei numerosi problemi legati a fattori quali l’arbitraggio, il fastidioso effetto “elastico” in Classifica e gli altri difetti storici della serie, la software house vuole continuare a spingere sempre di più sull’acceleratore della libertà, donando ai giocatori una sensazione di controllo e di gestione sempre più totale.
Con FIFA 22 la Carriera compirà un passo avanti ancor più netto, regalando ai giocatori la possibilità di creare un Team completamente da zero e gestirne così una crescita e uno sviluppo potenzialmente dalla longevità infinita e dalle possibilità enormi. Il giocatore potrà personalizzare praticamente ogni aspetto del proprio team, compresi elementi estetici come la scelta delle divise e dello stemma e quella dello Stadio, un po’ come già avvenuto con FIFA 21 con l’introduzione di tale feature all’interno dell’Ultimate Team, seppur con alcune diversificazioni ancora da valutare.
Al momento però non sappiamo ancora quanto queste feature potranno incidere realmente sulla formula di gioco complessiva, giacché le informazioni in merito risultano al momento molto relative. Siamo sicuri comunque che, se ben implementate e soprattutto se accompagnate da qualche altra novità interessante sul fronte della gestione, magari, del vivaio e delle giovanili, questa aggiunta potrebbe risultare decisamente interessante per la stragrande maggioranza dei giocatori.
Così come per la Carriera, anche l’altra modalità cardine della produzione, ossia Ultimate Team, riceverà diverse novità strutturali, alcune delle quali molto importanti. Electronic Arts ha lasciato intendere che verranno ritoccate sensibilmente le due sfere più competitive della modalità, ossia le Rivals e soprattutto la Weekend League, conosciuta anche come FUT Champions. Quest’ultima dovrebbe subire le novità maggiori, a partire dal nome che a quanto pare dovrebbe subire un rebranding già a partire proprio da quest’anno, ma non solo.
Le novità più interessanti riguardano la formula in sé, soprattutto per quanto concerne il numero di partite e l’accesso alla competizione stessa. A quanto pare EA starebbe pensando di ridurre il numero di partite da 30 a 20 ma soprattutto di “precludere” l’accesso ad essa, per ora “libero” (basta giocare online e accumulare punti per qualificarsi), inserendo una serie di match di qualificazione per poter staccare un biglietto per la competizione.
Il rovescio della medaglia però è rappresentato, sempre ipoteticamente, da premi più succosi per i più fortunati e abili, che dovrebbero rendere la competizione ancor più appagante e tirata di match in match. Inoltre, FIFA 22 accoglierà l’introduzione di nuove carte dedicate alle leggende del passato, ossia le FUT Heroes. Queste carte rappresentano quei calciatori che hanno fatto la storia del proprio club e godranno di un sistema di intesa speciale, pensato proprio per agevolare il loro utilizzo in campo in caso in cui venissero trovati o comunque acquistati in game.
I FUT Heroes avranno intesa verde (quasi al massimo, dunque) con tutti i giocatori dello stesso campionato. Ad esempio se dovessimo trovare un giocatore che all’epoca militava in Serie A questi avrebbe un green link con i calciatori della Serie A attuale e così via. Per ora sono stati annunciati diversi atleti anche del passato della nostra Serie A, come Diego Milito e Mario Gomez, quest’ultimo però in versione Bundesliga e non con la maglia della Fiorentina.
Anche le Division Rivals dovrebbero cambiare aspetto. Già ampiamente riviste nelle ultime annate, le gare “online” subiranno alcuni ritocchi anche con FIFA 22 ma ancora una volta le informazioni, al momento, si fermano sostanzialmente qui. Nella speranza che tutto possa risultare sempre bilanciato e soprattutto pensato per tutelare un po’ tutte le fasce di player noi non possiamo fare altro che rimandarvi ai prossimi contatti con il gioco, in cui le informazioni saranno più precise e soprattutto meno soggette a congetture varie.
Prime novità di gameplay: gestione della difesa e dei portieri
Al di là degli aspetti legati al nuovo motore grafico e a tutte le migliorie che dovrebbero garantire alla struttura ludica, Electronic Arts sa bene che dovrà mettere mano ad alcune criticità importanti relative a diversi aspetti del gameplay. Fortunatamente, la software house canadese ha fatto sapere che con FIFA 22 inizierà un percorso votato proprio a limare fino a far sparire sempre più questi difetti, alcuni dei quali veramente ingiustificabili. Da giocatori accaniti ma anche da esperti del settore non possiamo non partire dalla gestione dei portieri, negli ultimi anni relegati sempre più a un ruolo praticamente di comparsa. Sia offline sia e soprattutto online, gli estremi difensori sono diventati anno dopo anno sempre meno determinanti, risultando in più di un’occasione semplicemente incapaci di intervenire anche su conclusioni per nulla irresistibili. Basi pensare, ad esempio, alle conclusioni sul primo palo su FIFA 20 o ai tiri di precisione su FIFA 21, senza contare gli errori di piazzamento sui calci piazzati e diversi svarioni occasionali, alcuni dei quali veramente inspiegabili.
Con FIFA 22, dunque, Electronic Arts proporrà una gestione dell’intelligenza artificiale dei portieri completamente riscritta, che avrà proprio il compito di dare a questi ultimi una capacità maggiore di fronteggiare agli attacchi avversari e soprattutto di risultare meno soggetti alle criticità elencate poc’anzi. Sia chiaro, non sappiamo ancora in che modo EA gestirà questa situazione molto delicata, ma possiamo garantirvi che sarà una delle cose che seguiremo più da vicino da qui all’arrivo del gioco.
Oltre ai portieri, EA vuole offrire ai giocatori una rivisitazione anche della fase offensiva. Grazie alle potenzialità del nuovo motore grafico ed al sistema di scansione machine learning, gli atleti virtuali potranno godere di tantissime movenze in più ma soprattutto saranno dotati di un’intelligenza artificiale più sviluppata, in grado di aiutarli a leggere meglio ogni situazione di gioco e comportarsi di conseguenza. Questo dovrebbe rendere più entusiasmante e meno ripetitiva la manovra offensiva, che nelle ultime edizioni del gioco è sempre risultata fin troppo abusata in determinate azioni, volte più che altro ad evidenziare e ad assoggettare le criticità delle difese e dei portieri altrui.
DI conseguenza, anche la fase difensiva dovrebbe ricevere dei significativi ritocchi. Si parla, ad esempio, di dare ai difensori una maggior consapevolezza nello stare in campo, tenendo meglio la posizione ed evitando di lasciarsi “bucare” con facilità in alcune determinate situazioni, ma ancora una volta le informazioni in nostro possesso sono veramente poche. Con la speranza che ciò non voglia significare il potenziamento del già abbastanza fastidioso fenomeno degli autoblock (difensori che ribattono automaticamente le conclusioni altrui), vi invitiamo a rimanere con noi per ulteriori dettagli in merito alla gestione di un gameplay che, sfruttando proprio lo sviluppo next-gen, dovrà per forza di cose abbandonare i pesanti limiti del passato e guardare con convinzione e coraggio al futuro.
Data d’uscita: 1 ottobre 2021
Piattaforme: PS5, PS4, Xbox Series X/S, Xbox One, PC, Nintendo Switch (Legacy Edition)
Sviluppatore: EA Sports
Publisher: Electronic Arts
FIFA 22 è un capitolo delicato, difficile da valutare in questa primissima fase di approccio. Da una parte c’è l’attesa per gli utenti di nuova generazione di assaggiare il nuovo motore grafico, con tutto ciò che ne consegue, dall’altra c’è la delusione dell’utenza PC e old-gen, che dovrà accontentarsi di modifiche marginali e meno importanti. Fatta questa doverosa premessa é bene sottolineare quanto la nuova tecnologia HyperMotion sembra avere tutte le carte in regola per poter dare una forte scossa ad un sistema ludico che necessitava di una svecchiata e di una piccola rivoluzione, e noi non vediamo l’ora di scoprire in che modo riuscirà in questa delicata impresa.
Le promesse fatte da Electronic Arts sono tante e le potenzialità ci sono tutte, ma per poterci sbilanciare in maniera più precisa bisognerà attendere, quantomeno, il prossimo evento di EA in cui, probabilmente, potremo assistere a qualcosina in più del semplice teaser, facendoci così un’idea più concreta su ciò che ci aspetterà a partite dall’anno prossimo, anche per i giocatori più competitivi, chiamati a fronteggiare le tante novità sia per la modalità Carriera sia e soprattutto quelle pensate per rendere Ultimate Team ancor di più la patria dell’eSport calcistico.