Paco e Tito, due fratelli di origini congolesi, neri di seconda generazione, crescono a Milano condividendo tutte le difficoltà, economiche e d’integrazione, della loro infanzia, accanto a una madre sola che fatica a far quadrare i conti di famiglia. I due fratelli dovranno quindi andare avanti a testa bassa per farsi forti e, nel crescere, troveranno poi anche alcuni elementi – condivisi – a cui aggrapparsi per lottare con sempre più veemenza, come la passione per la musica, in particolare il rap, e l’amore per una donna, Ife. Ma gli imprevisti e le mille sfide della vita finiranno per dividere le loro strade, lasciando in scia, però, tutta la malinconia e la bellezza di quel tratto di strada compiuto assieme, tra voce (Paco) e parole (Tito), perfettamente condensato nel loro brano di successo Autumn Beat.
Autumn Beat: Tra sogni e illusioni
Antonio Dikele Distefano, scrittore e sceneggiatore, debutta alla regia di un film con Autumn beat, biopic e racconto di formazione che narra lungo l’arco narrativo di tre decenni la storia toccante di due fratelli uniti dalla musica e divisi – strada facendo – dalla vita. Il film, che sarà disponibile in streaming su Prime Video a partire dal 10 novembre (visibile anche su Sky Q e tramite la app su Now Smart Stick), è un’opera per certi versi acerba ma dotata di una delicatezza peculiare, portatrice sana di un valore di resilienza che passa attraverso la parabola di due italiani di seconda generazione che lottano a suon di musica e parole per trovare un posto nel mondo, per “ratificare”, sul palcoscenico della vita, la loro esistenza. E se Paco, più smaliziato e spavaldo, riuscirà a salire sotto i riflettori della scena, Tito, timidamente nascosto dietro al suo talento per le parole, lavorerà per trovare comunque una sua voce, un proprio posto, e forse anche una propria legittima felicità. Autumn beat, scritto a quattro mani dallo stesso Dikele e Massimo Vavassori, si rivela opera dalla doppia anima che se da un lato mostra tutte le ingenuità di un’opera prima (utilizzo inflazionato del voice over, dialoghi non sempre all’altezza, e risultati non del tutto in linea con le aspettative) d’altro canto coinvolge e sorprende per la delicatezza dei suoi tratti, per la pienezza dello stile, e per la capacità delle musiche di trascinare lo spettatore in un mondo altro, diverso, dove il codice linguistico passa attraverso l’ibridazione musicale, la contaminazione melodica. Un racconto imperfetto ma sincero che conferisce a questa ballad autunnale tutto il valore di un’opera sincera e nostalgica che si fa strada tra le fragilità e nella difficoltà (tutta umana) di integrarsi, realizzarsi, trovare una propria voce, specie quando il mondo tende pregiudizialmente a etichettarci come estranei, diversi.
Qui è rimasto autunno
La musica come passione in grado di dare una speranza, di salvare, di riscattare, è ciò che emerge dalle vicende, ma soprattutto dalle parole melodiche di Autumn Beat, un film in un certo senso sociale e ‘politico’ che come ha dichiarato lo stesso regista è stato realizzato al fine di dare una voce a tante storie nell’ombra, silenti, che meritano di avere un loro palcoscenico e una loro valenza. E, in fondo, al netto delle imperfezioni dell’opera, quello che resta di questa nostalgica malinconia autunnale che fa da sfondo e da protagonista all’opera è proprio la necessità impellente di raccontare, l’urgenza di un racconto che scava nel proprio passato per accendere la speranza di un futuro, per creare il precedente di qualcuno che ce l’ha fatta e condivide la propria storia augurando ad altri di farcela.
Il mio desiderio è di poter raccontare le storie che ho visto quando ero bambino e stavo seduto sul marciapiede fuori dal negozio di mia madre. Voglio che quelle persone possano un giorno accendere la televisione e pensare ‘In questo film mi sento rappresentato’.
Un ricco cast
Il film è interpretato da Hamed Seydou, Abby 6ix, Geneme, Juliet Joseph, Dylan Magon, Mohamed Diallo, Marco Renna, Mamy Seny Gueye, Francesco Danquah e Mafoku Michelle Cloe Kengne, con la partecipazione straordinaria di Gué Pequeno e la presenza di alcuni tra i nomi più interessanti della scena rap italiana.
Antonio Dikele Distefano, scrittore e sceneggiatore, debutta alla regia della sua opera prima Autumn beat, biopic e racconto di formazione che narra lungo l’arco narrativo di tre decenni la storia toccante di due fratelli uniti dalla musica e divisi – poi – dalla vita. Il film, disponibile in streaming su Prime Video a partire dal 10 novembre (visibile anche su Sky Q e tramite la app su Now Smart Stick), è un’opera per certi versi acerba ma dotata di una delicatezza peculiare, portatrice sana di un valore di resilienza che passa attraverso la parabola di due italiani di seconda generazione che lottano a suon di musica e parole per trovare un posto nel mondo, per “ratificare” la loro esistenza sul palcoscenico della vita.
Voto: 6.5