Dopo aver provato qualche mese fa Fate/Samurai Remnant, siamo finalmente pronti a tirare le somme del viaggio di Miyamoto Iori e Saber nel periodo Edo . Il titolo si presenta ben strutturato e originale e ci catapulta nell’anno quarto dell’era Keian del periodo Edo, dove sono passati molti anni dalla fine di un’era turbolenta e intrisa di sangue ed il popolo, finalmente, riesce a condurre un’esistenza pacifica e tranquilla. Vestiremo i panni di Miyamoto Iori, un giovane spadaccino che è dotato di un potere celato. Infatti, il marchio rosso che porta sulla mano lo rende capace di invocare il suo Servant: Saber, un’eroina di un’era passata. Questo potere unico lo rende partecipe del “Waxing Moon Ritual“, dove sette coppie di Masters e Servants, storici Heroic Spirits dotati di un potere sovrannaturale, lottano tra loro per ottenere l’onnipotente wish granter: il Waxing Moon’s Vessel. Solo una coppia emergerà vittoriosa da questo rituale e potrà ottenere il premio finale. Miyamoto Iori si trova quindi costretto, in modo del tutto inaspettato, a partecipare in questa feroce battaglia che ha luogo a Edo. Durante l’avventura incontreremo gli altri Master che, ovviamente, saranno nostri nemici e vorranno mettere le mani sul Waxing Moon’s Vessel in modo da esaudire i loro desideri.
Ognuno di loro ha il suo motivo che li ha spinti fino ad Edo che scoprirete avanzando nella trama del gioco. La storia raccontata da Koei Tecmo non è mai fin troppo banale nonostante è ovviamente ispirata ad uno stile Shonen, dove il nostro protagonista è l’incarnazione dell’archetipo dell’eroe che combatte spinto dalla morale e per una giusta causa e fine. La narrazione si sviluppa in maniera progressiva e con molti colpi di scena che sveleranno diversi retroscena, come l’identità reale dei vari Servant, ma anche i motivi che spingono i Master a combattere così duramente per vedere il loro desiderio realizzato. Un viaggio all’insegna di intrighi, battaglie all’ultimo sangue, ma anche momenti di spensieratezza e comici trainati da una storia molto interessante e con un morale. Concluso questo breve incipit della storia, adesso è il momento di parlare del gameplay del gioco.
Fate/Samurai Remnant: Musou e Action RPG si fondono in un gameplay strabiliante
Durante il prologo veniamo introdotti alla lore del gioco che ci porta a conoscere diversi aspetti della trama e il protagonista, Miyamoto Iori, il quale vive ad Asakusa e svolge delle mansioni da spadaccino per guadagnare qualche soldo. Una notte viene improvvisamente attaccato da alcuni spadaccini, incaricati di mettere fine alla vita del protagonista. Inizia, quindi, la fase di tutorial che ci spiega le basi del gameplay che sono molto semplici. Premendo il tasto X eseguiremo delle combo di attacchi leggeri e, premendo il tasto Y, concluderemo la nostra combo con un attacco pesante. È anche possibile cambiare la nostra Stance di combattimento tra Earth e Water. La Stance Earth è perfetta per subire colpi e non essere sbilanciati dagli attacchi avversari grazie all’abilità passiva Fortitude, mentre la Stance Water è utile se ci troviamo contro un numeroso gruppo di nemici e preferiamo delle combo rapide con le doppie katane. Inoltre, se utilizziamo a lungo una delle due stance assumiamo, per un breve periodo di tempo, le caratteristiche principali che possono essere trasportate cambiando stance. Ad esempio, utilizzando lo stile Water fino a raggiungere lo stato di Afterglow e, cambiando lo stile in Earth, sarà possibile sferrare attacchi più rapidamente. Il protagonista ha anche un attacco speciale chiamato Valor Strikes eseguibile premendo il tasto B solo quando il Valor Gauge sotto la salute di Iori è completamente carico. Per quanto riguarda i nemici, quando sono avvolti da un’aura rossa, stanno per eseguire un Deadly Attack che è possibile bloccare grazie ad un attacco pesante. Inoltre, schivando con RT al momento giusto, si attiva il Riposte ed è possibile contrattaccare l’attacco avversario premendo X. In certi momenti del combattimento, quando le katane di Yori e dell’avversario si scontrano, si attiva un breve Quick Time Event in cui bisogna premere i tasti X e Y a fase alternate per sopraffare la guardia dell’avversario.
Una volta sconfitto il gruppo di scagnozzi ce la vedremo con Rider, un Servant incaricato di ucciderci. Contro di lui e, in generale, con i boss che incontreremo durante l’avventura, bisognerà temporeggiare e attendere il momento giusto per attaccare. Contro i boss è bene tenere a mente che attaccarli non li fa sbilanciare e bisogna attendere che finiscano di attaccarci finché non sono avvolti da un’aura bianca-bluastra e, in questo frangente di tempo, è possibile attaccare il nemico facendogli accusare il peso dei nostri colpi. Conclusasi questa boss-fight non troppo impegnativa veniamo a conoscenza del potere segreto del protagonista. Grazie ad un marchio rosso sulla sua mano, può evocare il Servant di nome Saber che ci difende da un colpo fatale. Il gameplay, utilizzando Saber, non varia molto a livello di combo, ma possiamo utilizzare delle tecniche speciali che ci permettono di infliggere molti più danni. Quando l’Affinity Gauge si riempie è infatti possibile sferrare le Affinity Techniques di Saber. È possibile equipaggiare fino ad un massimo di 4 abilità e ognuna di esse richiede fino ad un massimo di tre Affinity Gauge pieni. Ovviamente, proseguendo nel corso della storia, sarà possibile sbloccare nuove abilità che ci permettono di creare delle letali combo tra Master e Servant o, addirittura, per attraversare il mondo di gioco in modo più rapido. Gli scontri non si limitano ad avversari umani, ma saranno presenti anche mostri da sconfiggere. I mostri più potenti avranno la Shell Gauge, una sorta di barriera magica che va distrutta infliggendo danni. Questa barriera non solo aumenta la difesa di questi boss e sarà impossibile infliggere danni, ma rende difficile sbilanciarli a meno che non si utilizzano le Affinity Techniques o si interrompe un Deadly Attack. In questo modo si otterrà una finestra di vantaggio per un breve periodo di tempo. Anche il protagonista può utilizzare delle magie che gli permettono di lanciare palle di fuoco, rigenerare la salute o potenziare le statistiche, tutte abilità sbloccabili dal vasto albero delle skill. Durante le battaglie sarà persino possibile cambiare l’azione tra il protagonista e Saber, ma solo quando la barra del trasferimento sarà piena.
Ovviamente, proseguendo durante l’avventura il nostro protagonista assumerà nuove stance di combattimento: Fire, Wind ed infine un’ultima stance, la più potente tra le quattro, di cui non ve ne parlerò in modo che possiate godervi appieno l’esperienza. La stance Wind ci permette di usare la magia, rendendo i nostri attacchi molto efficaci contro i mostri ed i Servant. Mentre la stance Fire ci permette di utilizzare due katane e predilige la forza bruta ed attacchi lenti ma pesanti, che aumenteranno di danno se la salute del nostro protagonista è bassa. Il gameplay continuerà ad essere più vario grazie all’aggiunta dei Rogue Servants che ci accompagneranno durante il nostro viaggio. I Servants sono divisi in 7 classi diverse: Berserk, Saber, Lancer, Assassin, Archer, Caster e Ruler. Sparsi per il mondo sarà possibile trovare anche i Rogue Servants, eroi che non hanno un padrone e si trovano a vagare per il mondo. Questa è un’ottima occasione per stringere delle alleanze che potranno portare a diversi benefici. Infatti, è possibile creare un legame con questi Servant, i quali ci daranno man forte durante i combattimenti. Anche loro avranno un albero delle abilità attraverso il quale potenziare ulteriormente le loro capacità combattive, con ognuno di loro che avrà uno stile di combattimento unico e nuove abilità da sbloccare. Per quanto riguarda i nemici la varietà è un po’ scarna, almeno da quello che abbiamo potuto vedere finora: tra i nemici umani spiccano dei semplici scagnozzi, ronin, ninja e lottatori di sumo (o qualcosa di simile). Il design di questi nemici semplici non spicca all’occhio e spesso sembra di combattere con dei cloni, d’altronde capiterà di vedere sempre gli stessi nemici. La ripetitività è anche complice del fatto che questo gioco è un mix tra un action-RPG ed un Musou con tanti nemici su schermo, ma non aspettatevi battaglie con centinaia di avversari. Il design dei mostri è invece più curato e ricercato, ma ovviamente prende a piene mani dal folklore Giapponese. Troveremo dei samurai scheletrici, Oni, enormi serpenti e tante altre creature. È inutile dire che i personaggi principali, sia Master che Servants, sono molto più curati rispetto ai normali nemici e vengono proposti design ricercati ed originali.
In un mondo costellato dalla magia, anche il nostro protagonista ha dei poteri non da meno. Infatti, come ho già accennato, Iori ha la possibilità di lanciare magie utilizzando delle Gemme. Il protagonista, grazie anche all’aiuto di un libro parlante chiamato Crimson Codex o “Nonno“, comprende che l’utilizzo della magia e delle Leylines è vitale. Infatti, Edo è costellata da queste linee di potere e subito dopo aver trasformato la nostra abitazione in un rifugio magico, che è possibile potenziare e far salire di livello, veniamo a conoscenza di un’altra modalità di gioco. In questa modalità di gioco, ci muoveremo grazie a queste Leylines attraverso una mappa del mondo di gioco modificata e dobbiamo conquistare le Spirit Font spostandoci sui vari punti. Non mancano combattimenti contro mostri o umani che vorranno ostacolare la nostra avanzata verso l’obiettivo, ma possiamo anche evitare di combattere e ci basterà avanzare tra le fonti per bloccare la magia nemica e sconfiggerli. In questo modo difenderemo non solo il nostro quartier generale ad Asakusa, ma potenzieremo anche la statistica MAT che ci permette di infliggere più danni a demoni e mostri. Facendo salire di livello il nostro Magecraft Workshop sbloccheremo anche alcune Spirit Font che, passandoci sopra, aumenteranno momentaneamente alcune statistiche. All’interno della abitazione di Iori non troveremo solo questo altare, ma sarà anche possibile eseguire la “Sword Maintenance” che ci permetterà di avere un boost all’esperienza guadagnata dagli scontri insieme alla possibilità di intagliare statue di Buddha che rappresentano le varie stance sbloccate dal protagonista. Queste statue serviranno come materiali o semplicemente da vendere per guadagnare denaro. A proposito delle katane, potrete anche personalizzarle cambiando la guardia, decorazioni, fodero e pendente: questi equipaggiamenti si troveranno come drop dai nemici o acquistandoli dai mercanti. Le katane non solo cambieranno aspetto, ma questi oggetti apporteranno anche un miglioramento ai danni, statistiche e potenziamenti secondari. Sarà possibile anche cambiare o migliorare questi potenziamenti secondari, ma anche aumentare la statistica principale di ogni arma attraverso il Workshop se avete i materiali a disposizione.
Un vasto e magico mondo: tra missioni, eventi e tante battaglie
Le missioni principali, in linea di massima, seguono lo stesso schema e, nonostante possa essere ripetitivo ripercorrere le Leyline di tanto in tanto, raggiungere la fine è sempre appagante grazie a delle spettacolari boss fight, ricche di dettagli e animazioni spettacolari. La mappa è molto grande e con diverse zone in cui è possibile cimentarsi nell’esplorazione, acquisti e sotto missioni. Queste piccole sotto missioni presenti in ogni bacheca di ogni micro-area sono molto simili tra di loro e spaziano dal accarezzare cani e gatti, raccogliere oggetti preziosi e sconfiggere un determinato numero di nemici o boss particolari. Il tutto si traduce in una grave ripetitività che non sprona i giocatori a concludere questi eventi, anche per via di ricompense poco succose. Invece, le Digression (eventi della trama secondari), sono molto più interessanti da seguire e da giocare. Innanzitutto, alcune Digression ci permetteranno di vestire i panni di altri Servants arricchendo e rendendo più vario il gameplay e, allo stesso tempo, aggiungendo dettagli interessanti alla storia del gioco e la natura dei vari servant. Di conseguenza, sono eventi che consiglio di non perdere durante l’avventura, d’altronde avanzando nei capitoli perderete la possibilità di giocare a queste missioni secondarie.
Per quanto riguarda le diverse zone esplorabili, sono tutte diverse tra loro ed hanno un aspetto sempre vario e ricercato, in modo tale che il giocatore riesca a riconoscere immediatamente dove si trova. Mancano però i motivi che spingono il giocatore a ritornare in quelle determinate aree una volta conclusosi il nostro passaggio proseguendo nella storia, ma tra le varie missioni secondarie e Digression troverete di certo un motivo. Purtroppo, il gioco soffre di una certa ripetitività a lungo andare. Nonostante la possibilità di cambiare Servant ed utilizzarne due contemporaneamente, il peso del gameplay si fa sentire a lungo andare, anche se smorzato dalle diverse stance che è possibile utilizzare in combattimento. In ogni caso, questa pesantezza si fa sentire solo arrivati alla conclusione del gioco. Esplorando possiamo incappare in diversi eventi con Saber che accresceranno il nostro rapporto con il Servant; sarà possibile trovare oggetti, mercanti, piccoli obiettivi nascosti, cani e gatti da accarezzare (coccolando gli animali viene ripristinata parte della nostra salute). Aumentare il rapporto con Saber ci permetterà di sbloccare nuovi rami del suo albero delle abilità, permettendoci di acquisire nuove e potenti tecniche da utilizzare in combattimento. Questo rapporto accrescerà completando sia le missioni principali che le digression, o durante i vari eventi che si attiveranno mentre esploriamo le diverse cittadine.
Fate/Samurai Remnant: come si comporta tecnicamente?
Dal punto di vista artistico, Fate/Samurai Remnant richiama un’art style ispirato alla cultura giapponese che, grazie all’utilizzo del cel-shading, acquisisce una nota molto anime/manga. Lo stile, sia del gioco che delle illustrazioni, sembra provenire da una cultura antica, in linea anche con l’ambientazione del gioco impostata a metà del XVII secolo della storia del Sol Levante. Non aspettatevi una grafica spacca mascella, ma nonostante ciò il titolo riesce comunque a trasmettere il suo stile artistico di tutto rispetto. Una delle note negative che mi sento di rimarcare è quella di un eccessivo aliasing poiché, suppongo, il motore di gioco supporta solo l’FXAA. Di conseguenza, l’immagine di gioco risulta a volte troppo sporca e dal menù delle impostazioni non è possibile scegliere un altro tipo di anti-aliasing. Anche alcune texture non brillano in qualità, soprattutto quelle del terreno o di alcuni edifici, così come anche la qualità di alcune ombre, nonostante sia tutto impostato a dettagli alti. Tutto sommato, la veste grafica fa il suo dovere senza essere troppo “prepotente” rispetto ad altre produzioni, con gli sviluppatori che hanno puntato tutto sull’art direction, svolgendo un lavoro certosino. Fate/Samurai Remnant è ben ottimizzato senza mai scendere sotto i 60 FPS, ma purtroppo non è possibile cambiare il refresh rate raggiungendo FPS più elevati. Il gioco riesce a far immedesimare il giocatore nell’epoca in cui è ambientato, grazie a costumi, usanze ed edifici che richiamano quel periodo. Il gameplay è a volte incerto e si nota una certa ripetitività negli scontri, ma la reattività dei colpi sui nemici si fa sentire ed è possibile realizzare combo spettacolari grazie anche alle abilità del nostro Servant. Alcuni movimenti e animazioni risultano un po’ macchinosi in diverse occasioni, ma nulla di eccessivamente preoccupante ed in alcune sequenze il titolo da il meglio di se, come se si stesse guardando un episodio di un anime. Infine, non ho trovato gravi bug, anzi probabilmente nessuno, fatta ad eccezione della gestione della telecamera che fa i capricci durante le situazioni più concitate.
Configurazione di prova:
PC Desktop
• GPU: Asus Rog Strix RTX 2060 OC 6GB
• CPU: Ryzen 2700X OC 4.25 GHz
• RAM: CORSAIR Vengeance RGB Pro Series 32GB DDR4 3200MHz CL16 32GB
• SSD NVME: 500 GB Samsung 970 Evo Plus
• Sistema Operativo: Windows 11
• Monitor: LG 27GL850-B
Piattaforme: PS4, PS5, PC e Switch
Sviluppatore: Koei Tecmo, Omega Force
Pubilsher: Koei Tecmo
Fate/Samurai Remnant ci immege nell’anno quarto dell’era Keian del periodo Edo facendoci impersonare Miyamoto Iori, un’abile spadaccino che si ritrova catapultato in una faida di cui non ne era a conoscenza. Grazie al potere di Saber si dovrà quindi far strada durante questo rituale tra diverse battaglie. In conclusione, il titolo riesce a mantenere uno standard qualitativo molto alto durante durante l’intero viaggio, grazie anche ad un doppiaggio Giapponese realizzato in maniera minuziosa. La trama non è mai banale e grazie a delle cutscene stupende sembra quasi di vivere l’esperienza di un anime sottoforma di videogioco. Il gameplay è a volte incerto e si nota una certa ripetitività negli scontri, ma la reattività dei colpi sui nemici si fa sentire ed è possibile realizzare combo spettacolari grazie anche alle abilità del nostro Servant. Iori ha anche la possibilità di lanciare magie e tecniche utilizzando le gemme, che riescono a risollevare le sorti della battaglia. Dal punto di vista artistico, Fate/Samurai Remnant richiama un’art style ispirato alla cultura giapponese che, grazie all’utilizzo del cel-shading, acquisisce una nota molto anime/manga, ma non aspettatevi una grafica spacca mascella. In conclusione, nonostante un gameplay altalenante ed a tratti ripetitivo, Fate/Samurai Remnant è un ottimo titolo che vi farà vivere l’esperienza anime all’interno di un videogioco, grazie anche alle doti tecniche di Koei Tecmo. Un titolo da non perdere se siete amanti del genere Musou e Action RPG, ma soprattutto per i fan della serie Fate.
