Noob The Factionless Recensione: rompere la quarta parete

Nell’attuale industria dei videogiochi è davvero difficile riuscire a identificare in un unico genere tutti i titoli che escono ogni anno. Non è però il caso di Noob The Factionless. Il gioco è una produzione targata Microids e non poteva essere diversamente: il publisher, che da diversi anni sta operando in maniera virtuosa tra nuovi progetti e remake di giochi che scaldano il cuore dei fan e degli appassionati, affonda le sue radici in Francia, esattamente come la famosa licenza (almeno per i nostri cugini) da cui prende ispirazione. Non si tratta però di un prodotto su licenza, ovvero della trasposizione uno a uno della serie, ma più di un vero e proprio omaggio alle opere che sono state create dal 2008 a oggi, con ovviamente tutti i punti cardine che hanno caratterizzato le opere originali.

Il progetto, pur restando in quelli che in tanti definirebbero indie (in maniera errata) è in realtà decisamente vasto. Pur essendo un prodotto su licenza, il gioco ci garantisce diverse ore di divertimento ed è stato scelto come genere di adattamento quello dei classici JRPG. Il valore dietro la produzione è comunque gigantesco e non poteva essere altrimenti: oltre ai Microids dietro c’è anche un altro publisher, Olydri Studio, mentre al timone dello sviluppo troviamo Olydri Games e BlackPixel Studio. Insomma, si tratta di una join venture decisamente importante e che raramente nel mondo dei videogiochi riesce a realizzarsi, soprattutto quando si parla di opere più piccole o comunque destinate ad avere per forza di cose meno richiamo rispetto ai grandi progetti che il pubblico riesce a consumare anche con più facilità. Eppure, con tutti i suoi pregi e tutti i suoi difetti (che analizzeremo tra poco), Noob – The Factionles è un videogioco in grado di poter ritagliarsi uno spazio nel cuore degli appassionati.

Noob - The FactionlessNoob The Factionless: dietro lo schermo

La storia di Noob The Factionless è in realtà abbastanza semplice e segue la linea tracciata dalla web serie e dal fumetto. I due protagonisti sono in realtà dei giocatori, che cercano di ritagliarsi un posto importante all’interno del panorama dell’Esport. Purtroppo per loro sono dei noob appunto, dei giocatori decisamente scarsi. Tutto cambia quando uno sconosciuto li informa che anche un MMO chiamato Horizon sta per diventare un gioco competitivo. I due corrono ad accaparrarsi due copie del gioco e decidono di iniziare a giocare. Ed è qui che parte la nostra storia, come parte il videogioco: dalla vita reale a quella invece virtuale, in un mondo di gioco che è composto da NPC, da attività secondarie come la pesca, side quest e dungeon da esplorare.

In un certo senso, Noob The Factionless decide di rompere la quarta parte, con una cifra stilistica che è ovviamente in grado di soddisfarci. Al di là di tutti i limiti tecnici (è sempre bene ricordare che stiamo parlando di una produzione minore), in realtà l’intero impianto narrativo funziona decisamente bene. Nel corso della nostra run abbiamo riscontrato una serie di citazioni decisamente importanti, che strizzano l’occhio ai fan delle opere manga e letterarie più importanti e che hanno avuto modo di accompagnare i giocatori nel loro percorso formativo. Purtroppo, però, al di là di tutti questi meriti, il gioco resta appunto un videogioco ed è qui che emergono una serie di criticità decisamente importanti, che hanno leggermente infranto la magia che si era andata a creare fin dall’inizio.

Noob - The Factionless

Una grande avventura ti aspetta

Noob The Factionless è un JRPG! Non si tratta ovviamente di una scelta casuale: in primis è perfettamente in linea con la scelta degli ultimi anni di Microids: si tratta di un genere decisamente più facile da sviluppare rispetto a open world o action in terza persona. La struttura di gioco è molto semplice: il party, che si arricchirà di tutti i componenti fin dalle prime ore di gioco, esplora il vasto mondo di Horizon con tutto ciò che ne consegue. Dalla ricerca del loot all’esecuzione delle secondarie, fino ai vari incontri casuali. Tutto ciò è ovviamente ben eseguito e il tutto, unito alla grafica e alle dimensioni del progetto, ci ha lasciato sicuramente soddisfatti. La gestione degli scontri, per esempio, è decisamente ben bilanciata: ogni personaggio ha un suo ruolo preciso, che richiama appunto quelli dei più classici MMO. Abbiamo il tank e l’healer, con tanto di supporto e DPS. L’obiettivo resta quello di cooperare: come in un classico gioco di ruolo a turni, infatti, è assolutamente impensabile poter affrontare i vari scontri dedicandosi solamente a una singola strategia. Sia chiaro, non ci troviamo davanti a un progetto complesso, ma sarà comunque necessario dedicare del tempo per poter riuscire a capire come padroneggiare al meglio le varie abilità dei personaggi e soprattutto come e quando usarle.

La caccia di oggetti in giro per la mappa, i vari incontri casuali e la progressione sono tutti elementi di gioco decisamente ben realizzati. Le città sono ricche e vibranti, con tante attività secondarie e la possibilità di vendere oggetti per acquistarne di migliori. Non poteva ovviamente mancare il crafting, oramai elemento comune presente praticamente in tutte le produzioni. Da segnalare anche la presenza di un albero delle abilità, diviso per personaggio, che ci permetterà di poter potenziare e affrontare il resto dell’avventura in totale autonomia.

Noob - The Factionless

Tutto questo, unito a una mappa decisamente importante, ci fa capire solamente una cosa: dietro il progetto in realtà non c’è il mero sforzo di limitarsi a fare un compitino, ma quello di regalare ai fan un’esperienza degna di questo nome. Pesa sicuramente però anche l’omaggio ad altri classici del genere, come per esempio Pokémon e Final Fantasy, ma Noob The Factionless cita anche prodotti più moderni, soprattutto per via della sua grafica, che strizza l’occhio a progetti come My Time at Portia. Al netto dei pregi, però, ci sono una serie di criticità che ci hanno lasciato decisamente con l’amaro in bocca.

Un progetto con luci e ombre

Pur essendo un prodotto decisamente ben rifinito, ci sono alcune criticità decisamente importanti dietro il progetto. In primis è bene ricordare che il gioco era da circa due anni in Early Access (almeno su PC) e sarà comunque soggetto a ulteriori patch e modifiche visto l’allargamento di pubblico che ne conseguirà dopo la l’uscita in versione definitiva. Tuttavia, al di là di alcuni bug riscontrati durante le ore passate in compagnia, alcuni problemi di design resteranno vita natural durante.

Il primo, grande ostacolo è la poca chiarezza. Fin dall’inizio dell’avventura, gli sviluppatori sembrano abbiano lavorato con l’idea di accelerare e gettare in faccia al giocatore una mole di informazioni in maniera molto rapida. Non esiste una vera e propria progressione: i giocatori ricevono le prime indicazioni e sono successivamente obbligati a giocare cercando di capire come andare avanti. Il problema maggiore resta però l’intera interfaccia: al di là dei pochi elementi grafici, l’intero gioco è praticamente sprovvisto di HUD. Le missioni sono sempre e continuamente attive e non c’è modo di seguirne solamente una. Un chiaro segnale di come la maggior parte delle risorse siano state spese proprio per regalarci un gameplay, che comunque funziona.

Al netto della ripetitività di alcune azioni, è chiaro che i fan dei giochi di ruolo a turni rimarranno sicuramente soddisfatti. È necessario mettersi la mano sul cuore e passare oltre i difetti che abbiamo elencato prima, ma il gioco risponde in pieno alle esigenze di tutti coloro che cercano qualcosa da giocare che sia non solo ricco di humor, ma anche soddisfacente a livello di gameplay. Esplorare le regioni di gioco, dedicarsi esclusivamente al farming per salire di livello velocemente e ovviamente intraprendere più quante secondarie possibile è praticamente la base per qualsiasi tipo di JRPG che oggi troviamo sul mercato. In aggiunta la caratterizzazione dei personaggi e i dialoghi divertono, riuscendo così a proporre un prodotto leggero ma comunque profondo.

Noob - The FactionlessUna distribuzione che avrebbe meritato di più

Inutile girarci intorno: Noobs – The Factionless è un gioco decisamente valido, al netto ovviamente di alcuni difetti e di alcune scelte che potrebbero far storcere il naso ai giocatori. C’è però da chiedersi per quale motivo gli editori dell’IP originale non abbiano cercato in qualche modo di portare i prodotti anche in altri paesi. Il gioco, almeno inizialmente, può apparire semplicemente come una sorta di prodotto indipendente e minore, ma in realtà gode appunto di una licenza decisamente importante. La sensazione è che il mancato approdo della web serie, in allegato ai suoi fumetti nella nostra lingua, possa danneggiare in qualche modo le vendite del titolo. Ragionamenti che comunque non intaccano il giudizio finale, decisamente discreto per un’opera che rischia di rimanere confinata però al suo giardino, come dimostrano le tante review in lingua francese presenti su Steam.

La strada intrapresa è però quella giusta: se in futuro Microids vorrà tornare a sviluppare un nuovo JRPG, probabilmente non avrà bisogno di ulteriori pitch. L’IP di Noobs infatti funziona decisamente bene e se siete in cerca di qualcosa da giocare durante questa calda estate, allora il gioco fa sicuramente al vostro. E chissà che magari non vi spingerà a recuperare tutto ciò che circonda questo universo.

Piattaforme: PS4, PS5, Xbox Series S, Xbox Series X, PC, Switch

Sviluppatore: BlackPixel Studio

Publisher: Microids

Con Noob The Factionless Microids ha realizzato un gioco decisamente solido. Dal comparto grafico fino al gameplay vero e proprio, i fan in cerca di un JRPG ironico, divertente e comunque leggero (ma che non rinuncia a tante ore di gioco) saranno sicuramente soddisfatti. Restano però delle criticità, come per esempio un impianto di gioco piuttosto vecchio e la presenza di alcuni bug, che fortunatamente non riescono però a mettere in pericolo la produzione, che resta sicuramente interessante e pronta a intrattenervi in queste calde serate estive (oppure sul bagnasciuga, considerata la compatibilità con Steam Deck e l’uscita anche su Nintendo Switch).

VOTO: 7

Alessandro muove i primi passi nei videogiochi grazie a Crash Bandicoot 2 e The Curse of Monkey Island. Il suo genere preferito restano le avventure grafiche e narrative ma ama anche gli sportivi come ad esempio FIFA (dove comunque non sarà mai bravo quanto vorrebbe). Nel tempo libero impreca per i risultati dell'Inter, legge e suona la chitarra