Un Raffo per tutte le stagioni apre la rubrica più irriverente di GV.it con il numero zero.
Ciao gente bella, oggi inizia una nuova era per il Raffo Senti Qua.
Difatti, oltre che su TGM, accoglieremo anche su web le vostre allegre letterine. Per chi si è posto la domanda “Che diamine sarebbe ‘sta porcheria?”, si tratta di una rubrica epistolare che raccoglie le lettere di chiunque si reputi (o venga considerato dagli altri) uno squilibrato. In realtà, andrebbero bene anche lettere normali che introducano argomenti interessanti: non si sa come, però, gli appartenenti a questa categoria non mi scrivono mai. Attenzione: le lettere che trovate qui non sono inventate ma prese da quelle arrivate alla mail [email protected] (e che erano destinate a TGM). Se avete un argomento (qualsiasi) da sottopormi, la mail è la stessa. Magari, se proprio volete, specificate dove vorreste che la lettera comparisse (TGM o web).
E ora, le 5 frasi che non vorremmo mai sentire pronunciare dalla nostra ragazza mentre stiamo al computer (in ordine di drammaticità).
5: È pronto da mangiare
4: Ma sempre coi giochini stai?
3: Lo sai? Sono incinta.
2: Fai provare anche me?
1: Ho disdetto il contratto dell’ADSL (ma se tu vai ancora col 56k! n.d.Alias)
Evviva.
RIASSUMENDO
Encombiabile Raffo, l’irrefrenabile desiderio di ricevere da te una risposta, mi ha spronato a vincere la mia incommensurabile pigrizia e sottoporti la mia missiva. Come già ripetutamente esposto nella tua nobile rubrica da altri sfortunati, ho il problema delle ragazze che vogliono usare il mio PC. Io, tra l’altro, sono doppiamente sfigato, perché ho una sorella e una morosa, entrambe che esternano sovente la volontà di competere con me nei videogiochi. In particolare Monia (la mia morosa, che saluto) (e anche io, ciao Monia. n.d.Raffo) è solita portare il suo PC portatile a casa mia e sfidare me o mia sorella. Beh, finché giocano tra di loro ai vari Unreal Tournament III o Top Spin, tutto a posto: non sono ovviamente capaci, ma ok! Capita però che Monia mi convinca a giocare contro di lei e, a quel punto, non so mai come comportarmi: se la batto mi pianta il muso e si chiudono le “saracinesche” (non se hai capito la metafora) (sì, non te la dà più. N.d.Raffo), mentre se mi batte lei fa la scema e va in compagnia a dire che non so giocare e i miei amici mi rovinano. Cosa posso fare? Sicuro di un tuo aiuto, tuo fedele imperituro. Salvo.
Ho scelto questa lettera perché mi dà modo di riassumere quanto è stato più volte ripetuto e ribadito su TGM, diciamo che è un modo per far capire anche ai nuovi lettori com’è l’andazzo qua dentro.
Punto primo: le femmine non devono videogiocare. A prescindere dalle loro capacità o meno con essi (sulle quali arriverò più tardi), bisogna una volta per tutte chiarire che i videogiochi sono nati per i maschi esattamente come le bambole, i fornelli, il cucito e il ferro da stiro sono nati per le femmine. Per caso, noi insistiamo per stirare? Non penso proprio. Noi rispettiamo certi confini invalicabili, e lo stesso dovrebbero fare loro.
Punto secondo: le femmine sono strutturalmente incapaci di giocare normalmente. Una femmina, una volta che si mette davanti a un monitor o un televisore, non è capace a stare ferma: scalcia, si gira, salta, fa le boccacce… oh ma dove siamo? La posizione giusta è quella di totale passività davanti al video. Inoltre, le ragazze hanno un tipo di articolazione diverso dal nostro. È per questo motivo che è stato inventato il softball e poi… avete mai visto che molte ragazze (non tutte, è vero) non riescono a tendere il braccio oltre i 180°? È una roba pazzesca! Beh, le articolazioni diverse dalle nostre impediscono alle ragazze di tenere correttamente in mano il mouse o il joypad, con inevitabili ripercussioni sulla coordinazione e sul risultato finale della pratica. Insomma… non riusciranno mai a essere bravi come noi.
Punto terzo: le femmine vivono in costante competizione col maschio. I ragazzi vogliono fare le robe con le femmine, le femmine voglio battere l’uomo… quando vedono un maschio che videogioca, loro non pensano al divertimento intrinseco della pratica, ma si divertono al pensiero di poter battere il maschio. È una cosa da pazzi furiosi che va disincentivata in tutti i modi!
Venendo a te, caro Salvo, non c’è molto da fare ormai: dovevi pensarci prima! Il mio consiglio è quello di rinunciare alla tua passione per i videogiochi e dedicarti a qualcosa di diverso. Coi videogiochi, mi spiace, hai chiuso!