I frequentatori delle fiere di settore avranno notato negli ultimi anni degli accessori per computer dal caratteristico colore verde-nero, che riprende, nello stile, la classica grafica dei primi personal computer con monitor a fosfori verdi della seconda metà degli anni settanta. Stiamo parlando di Razer e scopriamo oggi chi si nasconde dietro la grintosa azienda californiana, specializzata nel settore pc gaming, per il quale produce mouse, gamepad, cuffie, computer finalizzati al gioco e software. La storia di Razer Inc. è legata a quella del suo uomo simbolo, Robert “RazerGuy” Krakoff.

Robert “RazerGuy” Krakoff si laurea alla UCLA Anderson School of Management in giornalismo e marketing e muove i suoi primi passi nell’industria nelle fila di Activision, società statunitense nata da una costola di Atari, fondata nel 1979 da David Crane, celebre creatore di Pitfall, e tuttora una delle maggiori società del settore. Krakoff si occupa del marketing di giochi di culto come lo stesso Pitfall, Zork della Infocom, distribuito successivamente da Activision e persino del celebre Doom di id Software.
Attivo dunque in questo settore fin dagli anni ’70, Krakoff, lasciata Activision, decide, nel 1996, che è arrivato il momento di rivoluzionare il settore delle periferiche da gioco e nel 1998 diventa cofondatore di Razer, una azienda che oggi è diventata leader del mercato, detenendone il 30% grazie ai suoi device specifici per il videogame.

L’idea geniale di RazerGuy è quella di creare mouse e tastiere specializzate per il gioco, cosa che, nel mercato PC, da sempre creato principalmente per scopi lavorativi, è del tutto innovativa.
Il mouse storicamente nasce nel 1967, come periferica con architettura ad otto bit, caratteristica mantenuta immutata, fino ad oggi, nel novanta per cento dei prodotti. Razer fin dalle sue origini propone invece un device basato sui trentadue bit, per una precisione di gioco senza precedenti.
Ricordandosi forse i concetti appresi durante il master in business seguito ai tempi dell’università, RazerGuy propone una linea di e tastiere e mouse diversificati secondo i giochi a cui sono destinati. Di fatto giocare con un MMO piuttosto che con un RTS o un FPS richiede un approccio di volta in volta diverso: magari nell’MMO sarà utile avere più pulsanti dedicati, mentre in un gioco strategico in tempo reale il tempo di risposta del pulsante per cliccare diventa fondamentale. E che dire degli sparatutto in soggettiva, oggi uno dei generi che traina l’industria? In questa tipologia di giochi la sensibilità dei pulsanti è tutto! Con la grande diffusione del mouse ottico Razer si specializza ulteriormente, proponendo tipologie sempre nuove e realizzando in pieno la propria filosofia, ovvero FOR GAMERS BY GAMERS. In questo semplice slogan è racchiuso un intero universo. Di fatto sono proprio i giocatori stessi a volere certe cose e chi meglio di un giocatore professionista può creare qualcosa che egli stesso desidera? Un concetto semplice ma geniale!

RazerGuy è stato anche uno dei maggiori promotori del concetto di Videogioco Didattico, ovvero quella fascia di titoli cosiddetti “Edutainment” che servono a far imparare dei concetti mentre ci si diverte. Razer, infatti, si occupa anche del settore software e tra gli oltre quattrocento impiegati sparsi in tutto il mondo troviamo anche diversi sviluppatori. Il concetto di gioco interattivo è una della maggiori novità nell’insegnamento, poiché è proprio l’interazione stessa ad aumentare poi nella realtà e nella vita di tutti i giorni il Problem Solving, ovvero la capacità di risolvere rapidamente i problemi che ci si presentano. Del resto l’intera filosofia della Gamification, ovvero l’applicazione di concetti videoludici alla vita di tutti i giorni è una scienza da non sottovalutare. Diversi neuroscienziati hanno notato durante diversi studi che i videogiochi aiutano ad aumentare le capacità intellettive e di rapidità di interazione. Nei suoi discorsi RazerGuy ha sempre fatto notare come la fruizione passiva sia ormai un concetto superato nello studio e che, contemporaneamente, il Computer Gaming sia stato uno dei maggiori cambiamenti culturali del nostro secolo.