1990 – Non tutti gli sviluppatori emergenti avrebbero scelto di realizzare un platform nel periodo in cui Super Mario viveva uno dei suoi periodi più floridi. Gli italiani, si sa, tendono tuttavia ad esaltarsi di fronte ad imprese impossibili: appena ottenuto il beneplacito del buon Silver, i ragazzi dell’Idea Software s’avventurarono così nella realizzazione di un progetto a tema, grazie al quale il celebre Lupo Alberto dei fumetti nostrani si sarebbe ritrovato a solcare gli schermi dei nostri personal.

Diretto da un giovanissimo Antonio Farina, il gioco raggiunse gli scaffali dei negozi accompagnato dallo sgradevole scetticismo degli snob, salvo poi sovvertirne le fosche previsioni in un baleno. Ben lungi dal rivelarsi quel disastro paventato da costoro, esso finì anzi col guadagnarsi il beneplacito di una larga fetta del pubblico dimostrando, parallelamente, di non avere poi tanto da invidiare mostri sacri del genere.

Oltre a brillare sotto il profilo grafico, settore nel quale il designer Luca Stradiotto diede il meglio di sé, Lupo Alberto: The Videogame garantiva in effetti un’esperienza di gioco molto gradevole, che trovava buona parte del suo appeal nell’efficace sistema di controllo elaborato dal trio Bianchi-Ciceri-Kulka.

Impreziosito dalla simpatica colonna sonora realizzata da Alex Ravelli e Gianluca Rotondo, questo piccolo miracolo tutto made in Italy non avrebbe pertanto accontentato solo i fan del rispettivo fumetto, ma anche i semplici cultori del genere, i quali identificarono nella versione Amiga 500 la miglior incarnazione del prodotto.