Sembrerebbe che la querelle sulle loot box, e soprattutto sui meccanismi che regolano queste meccaniche nei giochi che prevedono acquisti in game, non accenni a calmarsi. Ultimo ente ad entrare in questa particolare arena è la Federal Trade Commission statunitense.
L’ente, incaricato dal 1914 di vigilare solo sull’osservanza delle leggi commerciali negli Stati Uniti ha infatti dichiarato, attraverso le parole di Joseph Simon, capo della commissione, di aver intenzione di avviare una indagine estesa per chiarire alcuni dubbi riguardo gli schemi di monetizzazione che regolano queste microtransazioni.
Al momento non è ancora chiaro cosa la Federal Trade Commission intenda con “indagine estesa” nè quali saranno i parametri che verranno presi in esame. Parlando di questa decisione Joseph Simon ha dichiarato che “vista la serietà della questione penso che sia ora che noi della Federal Trade Commission cominciamo ad interessarci seriamente alla tematica. Dobbiamo assicurarci” continua Simon “che i minori e i loro diritti siano tutelati. Dobbiamo educare i genitori a riconoscere ed evitare i potenziali rischi.“.
Parole decise, che seguono la dichiarazione di un membro del Senato statunitense, Maggie Hassan, che in alcune recenti dichiarazioni ha definito il sistema delle loot box in alcuni videogiochi come un vero e proprio preambolo a patologie legate al gioco d’azzardo nei minori e in soggetti a rischio.