L’Attacco dei Giganti 4×22 Recensione: quello che resta

Attacco dei Giganti

L’ultima terna di episodi de l’Attacco dei Giganti è stata un’esperienza semplicemente sensazionale per i fan. L’intensità sempre crescente, l’enormità delle rivelazioni, la grandezza magniloquente dei flashback e della macrotrama, e non ultima la maestria tecnica ai limiti della perfezione di studio MAPPA, tutti questi elementi hanno concorso a confezionare tre esemplari meravigliosi non solo nella storia dell’opera tratta dal manga di Hajime Isayama, ma in generale nell’intero medium degli anime. In questa serie di episodi praticamente senza difetti, a brillare (in positivo, ma anche in negativo) è stato soprattutto Eren.

Per tre episodi ci eravamo immersi nello spazio senza tempo della Coordinata, illuminati dal chiarore innaturale di quell’albero i cui rami collegano l’intero popolo di Ymir. Per tre episodi non avevamo avuto davanti agli occhi altro che Eren, Zeke, la Fondatrice Ymir e i ricordi. Solo e soltanto i ricordi. E per lo spazio di tre episodi ci eravamo quasi dimenti (quasi), che al di fuori della Coordinata c’era tutto un mondo, una guerra in corso, Giganti Puri che infuriavano sulle rovine di Shiganshina, marleyani, eldiani, intenti a combattere senza più nemmeno sapere per quale motivo, per quale scopo.

La conclusione del ventunesimo episodio ci aveva riportato bruscamente alla realtà, con l’arrivo del Fondatore e l’inizio del Boato della Terra che erano giunti a sconvolgere ulteriormente quella folle situazione di caos. Il ventiduesimo episodio de l’Attacco dei Giganti (arrivato in esclusiva su Crunchyroll) ci ha riportato nel mondo reale, un mondo sconvolto, caliginoso, sanguinoso e impazzito.

L'Attacco dei Giganti

L’Attacco dei Giganti: una maturazione impressionante

Questo ventiduesimo episodio de l’Attacco dei Giganti si può dividere in tre parti principali, e la protagonista assoluta di almeno due di esse è senza dubbio Gabi. Si tratta di un personaggio che ha vissuto un’evoluzione impressionante dalla prima prima parte di questa quarta stagione fino ad adesso. Si è trattato di una maturazione straordinaria che ha trasformato in maniera quasi irriconoscibile questa ragazzina, che avevamo conosciuto come il più compiuto e perfetto prodotto delle menzogne di Marley, come un ricettacolo di rabbia e odio innescato contro il mondo. Ora la sua corazza di cecità si è crepata, grazie a tutto ciò che lei e Falco hanno vissuto su Paradis. Grazie all’incontro con la famiglia Blouse, grazie a Kaya, grazie al cuore e all’amore di Falco Griece. La Gabi che si lega i capelli di fronte allo specchio, è una donna (non più una ragazzina, ma una donna), diversa. Empatica determinata e pronta a tutto.

In questo senso ha un peso straordinario il suo intervento per salvare Kaya, praticamente caduta nelle mani di Nile trasformato in Gigante Puro. Mentre la ragazza si è praticamente arresa, preda di ricordi dolorosi e sanguinosi, Gabi è pronta a mettersi in gioco, è pronta a rischiare la sua stessa vita in una lotta impari e disperata, contro quei mostri spaventosi. La sua ricompensa è quella di un affetto inaspettato e immenso. Un affetto che trova proprio in quelli che riteneva essere i suoi nemici e che non aveva mai sperimentato a Liberio, nella sua stessa patria, dove non era considerata altro che carne da macello.

La Gabi che conosciamo in questo episodio, preoccupata soltanto di ritrovare Falco, di poter scappare via con lui, di allontanarsi di Shiganshina, da Paradis, dal Boato e dalla guerra, ci appare completamente diversa. La sua reazione, quando scopre del piano di Connie di dare Falco in pasto a sua madre per farla tornare una donna normale, è struggente e intensa. Empatica nelle sue scuse, nella sua comprensione, è tuttavia disperatamente decisa a trovare una soluzione alternativa, fino a implorare Armin di parlare con Eren, di fargli usare i poteri del Fondatore per risolvere la situazione. Prostrarsi di fronte a un “demone” è qualcosa che la vecchia Gabi non avrebbe mai fatto. Ma questa Gabi, la Gabi che è riuscita a guardarsi dentro, a vedere il mostro in cui Marley l’aveva trasformata, la Gabi che è arrivata a definirsi un demone lei stessa, farà tutto il possibile, tutto quello che è in suo potere, per salvare l’unica persona che per lei conta ancora qualcosa.

L'Attacco dei Giganti

L’Attacco dei Giganti: come andare in bicicletta

In tutta la prima parte della quarta stagione c’era stato un elemento mancante: i Giganti. Per quanto l’approfondimento dei personaggi, le svolte politiche e la trama del confronto tra Eldia e Marley siano appassionanti infatti, era mancata quella sensazione di terrore e orrore che solo le gargantuesche creature nate dalla fantasia di Isayama sapevano incutere. Le prime tre stagioni erano state in grado di trasmetterci sensazioni spaventose alla minima apparizione dei Giganti.

Così, quando il grido di Zeke aveva scatenato di nuovo l’Apocalisse, trasformando gran parte degli eldiani in Giganti Puri, il fandom aveva ritrovato le stesse sensazioni di paura e panico che avevano accompagnato gli esordi di questa serie. Ma è stato in questo episodio che c’è stato un vero e proprio salto nel passato. Mentre Eren conduceva i suoi Giganti Colossali verso la distruzione del mondo infatti, Shiganshina veniva lasciata preda dei Giganti Puri. Giganti che soltanto il Corpo di Ricerca poteva affrontare.

In una scena densa di epicità e nostalgia abbiamo ammirato Jean prendere il comando dei soldati eldiani e condurre la resistenza, con straordinario successo. Abbiamo visto Mikasa tornare l’efficiente macchina da guerra delle prime stagioni, Armin combattere con le unghie e con i denti. Una scena tanto simile eppure così diversa da quelle della prima stagione, quando gli attacchi a Shiganshina e a Trost non potevano che mietere migliaia di vittime. Ora il genere umano non può fare altro che trionfare, dando a quei Giganti che fino a poco prima erano gli amici e i mentori di una vita, il meritato, pacifico riposo.

Una menzione va infatti alla triste fine del comandante Pyxis. Il primo ad aver dato fiducia a Eren, la guida della prima vera vittoria degli umani sui Giganti, il saggio capo che fino al suo ultimo istante da essere umano aveva ricoperto il suo nome d’onore. Quanto aveva fatto male vederlo trasformarsi, in quel volo d’uccello grandioso e terrificante su Shiganshina. Quanto è stato insopportabile guardare il suo viso, riconoscibile nonostante la mostruosa mutazione, arrampicarsi come un cannibale impazzito alla ricerca di carne umana. A lui l’onore di un degno e meritato riposo, che solo Armin è stato in grado di regalargli.

L'Attacco dei Giganti

Ritorni

Il titolo di questo episodio de l’Attacco dei Giganti era “Disgelo“, anche se il motivo non era immediatamente comprensibile. Eppure gli indizi c’erano tutti. Le parole di Eren al termine dello scorso episodio, ripetute anche nell’incipit di questo ventiduesimo, e le ferite di Reiner, che aveva visto sparire l’armatura del suo Gigante Corazzato proprio nel momento in cui le mura si stavano sgretolando.

La verità è che le parole di Eren dovevano essere prese alla lettera. Come parte dell’attivazione del Boato della Terra, il Fondatore ha annullato qualsiasi forma di indurimento dei Giganti. Non solo dunque le tre cerchie di Mura di Paradis, ma anche le placche del Corazzato, e anche, come comprende Armin con uno sguardo quasi annichilito, la crisalide cristallina nella quale Annie si era rinchiusa sin dal termine della prima stagione.

Quando la telecamera, con una scelta registica che di nuovo rasenta la perfezione, indugia sul corpo della ragazza, sul suo sguardo sconvolto e sul suo respiro ansimante, sulle gocce sparse a terra di un cristallo ormai disciolto, il senso di quel titolo emerge in tutta la sua grandezza, e persino in questo episodio, che avrebbe dovuto mostrare soltanto le conseguenze immediate del Boato, il destino di coloro che erano rimasti indietro, MAPPA è riuscita a inserire un ultimo colpo di scena da maestri. Perché il ritorno di Annie finirà, necessariamente, per sconvolgere il mondo de l’Attacco dei Giganti.

https://www.youtube.com/watch?v=w9S7Tr5HZa8