Prisma Preview: Le poliedriche sfaccettature dell’adolescenza

Prisma

Nella riconoscibile eppure anonima realtà di Latina, i due fratelli gemelli Marco e Andrea (entrambi interpretati dall’esordiente Mattia Carrano) crescono e si confrontano con i turbamenti di un’età e identità che faticano ad affermarsi per il loro vero essere. Circondati da una sventagliata di coetanei – tutti come loro persi nelle maglie di problemi relazionali, d’identità e di auto-affermazione – i due gemelli fungono inesorabilmente da specchio l’uno per l’altro, moltiplicando all’infinito lo sguardo di un malessere che scava nel tipico spleen adolescenziale di ognuno di noi. Muovendosi all’interno di spazi perlopiù chiusi e ben definiti (la scuola, la casa, la piscina) che riproducono gli inamovibili schemi di vita a cui tutti i giovani di Prisma cercano costantemente di sottrarsi, Marco e Andrea mostrano, di concerto con i loro amici e compagni, caratteri e sfumature di quella pletora di emozioni e rivoluzioni contrastanti che coincidono per l’appunto con lo stato adolescenziale. E proprio come le tante facce di un prisma (poliedrico titolo di questa nuova serie italiana in otto episodi a firma di Ludovico Bessegato e Alice Urciuolo – già autori della serie di successo SKAM Italia – disponibile da oggi, 21 settembre, su Prime Video), Marco e Andrea assorbono e riflettono le contraddizioni interne del loro vivere e le difficoltà legate all’esprimere la loro vera indole senza snaturarsi e senza entrare in totale collisione con le aspettative e gli schemi del mondo esterno, a sua volta forgiato da quei modelli sociali e comportamentali da tempo superati ma mai del tutto archiviati.

Prisma: chi siamo vs chi vorremmo essere

Produzione e sfida dai colori tutti italiani, Prisma attraversa liquidità e fluidità esistenziali ponendosi l’obiettivo di raccontare la gioventù contemporanea, rumorosa e confusa, agile e fragile a un tempo. Con un montaggio (fin troppo) dinamico che alterna in maniera quasi frenetica l’avvicendarsi dei tempi narrativi (un susseguirsi di prima e ora), e immerso in una musicalità che avvolge e contraddistingue l’età anagrafica dei protagonisti e che occupa gran parte della voce narrativa del prodotto, i primi due episodi della serie introducono e presentano quelli che saranno i molti volti di una serie di complessi intrecci amicali e amorosi tutti legati e collegati, o anche sovrapponibili, ai due fratelli protagonisti. Due ragazzi all’apparenza identici ma attraversati da turbamenti assai diversi. Marco, a prima vista schivo e introverso, e Andrea, solo superficialmente volitivo e risolto. Lungo una linea orizzontale che narra le tante iperboli adolescenziali alternando vita reale a vita virtuale (onnipresente e determinante l’uso che si fa del telefonino e dei social che diventano mezzo perpetuo  – proprio e improprio – per ratificare lo scarto tra chi siamo e chi vorremmo essere) Prisma insegue e sfiora molte tematiche ricorrenti della sua area anagrafica di riferimento, anche se poi non di rado fatica a eseguire un approfondimento in grado di trascendere dalla contestualizzazione estemporanea del prodotto stesso.

Racconto di formazione targato Prime Video

Alla presentazione romana della nuova serie erano presenti oltre ai due già citati autori Ludovico Bessegato e Alice Urciuolo anche gli attori Mattia Carrano, Caterina Forza, Chiara Bordi e i produttori Nicole Morganti (Head of Italian Originals, Amazon Studios) e Rosario Rinaldo (Presidente di Cross Production).

Come ribadito a più voci, sia dagli autori sia dai produttori che hanno preso parte alla conferenza di presentazione della serie, Prisma si pone come un’assoluta novità nel panorama della serialità italiana, in quanto cerca di rappresentare la contemporaneità giovanile tout court. A tal proposito, la produttrice Nicole Morganti di Amazon ha ribadito l’interesse della piattaforma nei confronti di storie locali e originali:

In questa serie dimostriamo anche la voglia di innovare puntando su un tema caro agli streamer come quello dei giovani; c’è stato un grosso lavoro di ascolto della realtà.

Un’idea dunque partita dall’ascolto di storie vere, e nello specifico dalle parole di una ragazza transgender (Giovanna Cristina Vivinetto, compagna di università di Alice Urciolo) e dal suo primo, toccante libro di poesie, nonché dal suo rapporto con il fratello gemello. Un prodotto che cerca infine di ricomporre sul piccolo schermo le fila di quei racconti del reale che narrano di identità e diversità, di fluidità, di come accettarsi e dei percorsi necessari per riuscire a scardinare le regole prestabilite della società. Ma, non da ultimo, anche un modo per osservare e analizzare da vicino l’interessante tema del doppio.

Realtà allo specchio

Un tema, quello del doppio, che l’autrice Alice Urciolo spiega con queste parole:

Mi ha colpito perché offre l’opportunità di esplorare il tema del doppio e cosa volesse dire per Andrea avere un sé stesso sempre davanti e un’altra persona che è come la società vorrebbe che fosse. Noi vogliamo proprio indagare cosa è un uomo oggi, una donna, un giovane. L’ambientazione non è casuale perché Latina, dove io ho vissuto, è una città fondata dal fascismo, da un sistema patriarcale.

E per interpretare i due gemelli, in questo “gioco” di realtà allo specchio, alla fine si è scelto un ragazzo esordiente, Mattia Carrano, che ha raccontato di come sia stato difficile girare in particolare quelle scene in cui i due fratelli appaiono insieme:

Giravo una scena da Andrea, poi dovevo correre in roulotte, cambiare i capelli e i vestiti e diventare Marco.

Presentata a Roma la nuova serie Prisma targata Prime Video – in onda dal 21 settembre in esclusiva su Prime Video – ideata e realizzata da Ludovico Bessegato e Alice Urciuolo, già autori della serie di successo SKAM Italia. Un prodotto “contemporaneo”, potenzialmente in grado di attirare il suo pubblico di riferimento, e che rappresenta un racconto di formazione costellato da problemi di identità, sessualità, integrazione e accettazione. Una serie pensata da giovani e per i giovani, che trova nel ritmo e nella musicalità due degli elementi più funzionali e in linea con il suo target.