Tony Hawk’s Pro Skater 5 – Anteprima

Il buon Tony Hawk, dall’alto del suo metro e novantuno, è senza dubbio uno dei personaggi più amati e conosciuti al mondo. Una carriera come la sua è il sogno di milioni di ragazzini, molti dei quali hanno certamente deciso di saltare su una tavola da skate proprio grazie ai giochi della serie Pro Skater, che Activision ha prodotto per quasi tredici anni con grande successo. Una saga composta da molteplici titoli, compresi non pochi spin-off, per un gran totale di ben 40 milioni di unità vendute. Un franchise che ha conquistato il terzo posto assoluto fra le produzioni sportive virtuali, lasciando un segno indelebile nell’industria del videogioco. Con questi numeri riesce ancora più difficile arrendersi all’idea del declino che ha colpito inesorabilmente le ultime uscite ed è quindi un incredibile sollievo ritrovare nel prossimo titolo quel “Pro Skater” di cui avevamo perso traccia dall’ormai lontano 2002. Già, cari amici dal grind facile, il re sta per tornare, ma prima di snocciolarvi i primi succosi dettagli, sarà il caso di fare un piccolo, ma necessario, balzo nel passato. Pronti ad accendere la prima PlayStation?
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LA GENESI DELL’UOMO FALCO

Sul finire dell’estate del 1999, in un periodo storico davvero rivoluzionario per il settore videoludico, giunse il primo leggendario Tony Hawk’s Pro Skater, e nulla fu più come prima. Dovete considerare che eravamo nel selvaggio west della grafica poligonale, un balzo in avanti in termini di possibilità e gameplay come ve ne sono stati pochi altri negli ultimi vent’anni. Sotto questo aspetto, Pro Skater era davvero la cosa più incredibile alla quale un “pischello” dello skate potesse lontanamente ambire. Allla generazione cresciuta a suon di pixel rigorosamente bidimensionali (con Skate or Die! e California Games ancora negli occhi), saltare su una tavola a rotelle e muoversi liberamente in tutte le direzioni, sembrò immediatamente la cosa più strepitosa di sempre. Ma se l’ambientazione era clamorosa, non da meno risultava il gameplay, che di fatto rendeva Pro Skater un’autentica simulazione, con regole ben precise e con un livello di difficoltà crescente ma tutt’altro che banale.
[quotesx]se l’ambientazione era clamorosa, non da meno risultava il gameplay[/quotesx]
Perché se muoversi sullo skate poteva sembrare assai più semplice rispetto alla realtà, effettuare gli infami trick, i grind, gli ollie e via discorrendo, era un affare assai più complicato. Lì sì che emergeva la differenza fra un vero “pro” e uno “skater” della domenica. Perché il cuore pulsante del gioco era proprio quello, una costante sfida con sé stessi e il proprio alter ego virtuale, nel tentativo di eseguire il maggior numero trick consecutivi senza sbagliare una mossa. Il tutto per arrivare a totalizzare il punteggio più elevato possibile, cercando di far salire la benedetta barra degli special e quindi scatenarsi nelle cosiddette signature move. C’era da perderci la testa ed è difficile esprimere la frustrazione di vedersi sparire in mezzo secondo una catena di combo move da applausi, solo per aver osato più del dovuto. La mai troppo compianta Neversoft non si limitò solo a questo, sebbene fosse già tantissimo: il gioco venne infatti farcito di numerose modalità e collezionabili che ci fecero perdere il sonno. Sono certo che i veterani ricorderanno le ore perse nel tentativo di raccogliere tutte le videocassette nascoste nei livelli o la ricerca ossessiva delle lettere S.K.A.T.E.

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Tony Hawk’s Pro Skater fu davvero una rivoluzione, il classico prodotto che inventa un genere, il cui unico concorrente in questi anni è stato Skate di Electronic Arts, esauritosi però nel giro di tre uscite. Neversoft ha avuto anche il pregio di riuscire a introdurre, nei vari seguiti, un numero crescente di nuovi elementi, incrementando ulteriormente la qualità della serie principale. Va detto che pure i due Underground si fecero notare, grazie a un’inedita modalità storia, dove il giocatore incontrava numerose star del mondo skate e doveva portare a termini diversi compiti, spostandosi da una parte all’altra del mondo. Come dimenticare poi American Wasteland, un vero e proprio open world ambientato completamente a Los Angeles, probabilmente la collocazione più vasta e complessa mai proposta dagli sviluppatori californiani. Il tutto, è bene ricordarlo, sottolineato spesso e volentieri da un’eccellente colonna sonora, nella quale hanno sempre abbondato brani tipici delle cultura skate e non solo. Nel corso degli anni si sono alternati artisti di fama mondiale, compresi AC/DC, Red Hot Chili Peppers, Motorhead, Offspring, Run DMC, Iron Maiden, Kiss, Ramones e tantissimi altri, che a citarli tutti verrebbe fuori un wall of text devastante.

Purtroppo però negli ultimi tempi le cose sono andate sempre peggio per il buon Tonino Falco. Il passaggio di testimone da Neversoft a Robomodo, avvenuto nel 2008, ha portato a un deciso declino qualitativo, anche per colpa di alcune scelte non certo memorabili. Difficilmente potremo dimenticare l’onta di Tony Hawk Ride, con la sua imbarazzante periferica, un grosso skate senza rotelle che attraverso una serie di sensori per il movimento avrebbe dovuto simulare l’esperienza di una vera “skaterata”. Il risultato, manco a dirlo, è stato un disastro su tutto la linea: vendite scarsissime, bocciature sonore da parte della critica e un bel buco nel bilancio di Activision, che si sospetta abbia ancora un bel po’ di balance board invendute nei suoi magazzini (o forse seppellite da qualche parte nel deserto del Nevada…). Ma quei tempi bui potrebbero presto lasciare spazio a una nuova età dell’oro, poiché Tony Hawk’s Pro Skater, l’unico, l’originale, sta per tornare in un quinto capitolo che si prospetta degno dei suoi leggendari predecessori.

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GIMME FIVE!

[quotedx]il fatto che Activision abbia deciso di rispolverare il marchio Pro Skater ci rassicura non poco[/quotedx]
Di Tony Hawk’s Pro Skater 5 si è parlato per mesi, e risulta difficile considerarlo un’inaspettata sorpresa. Lo stesso Tony è apparso sul palco di Sony durante l’ultima conference al CES di Las Vegas, proprio per annunciare la produzione di un nuovo gioco. Così, dopo l’abortita parentesi mobile di Shred Session, finalmente si torna alle cose serie, e il fatto che Activision abbia deciso di rispolverare il marchio Pro Skater ci rassicura non poco. Anzitutto ritroveremo quel classico e mai dimenticato gameplay fatto di trick d’ogni genere, dai manual ai revert, passando per combinazioni via via sempre più complesse e spettacolari. A un sistema di controllo più preciso faranno il paio particolari potenziamenti, che dovrebbero arricchire ulteriormente l’esperienza. Si fanno notare anche il gran numero di missioni previste, ben ottanta, suddivise in nove differenti ambientazioni, ispirate a celebri location sparse per tutto il pianeta. La varietà insomma non dovrebbe proprio mancare, sebbene ci duole constatare la natura cross-gen di questa produzione, destinata tanto alle console di nuova generazione, quanto alle vecchie (e niente PC, almeno per ora).

A una campagna single player alquanto ricca, si aggiunge un promettente comparto multiplayer, che per la prima volta nella serie prevede la possibilità del drop in/out. Di fatto sarà possibile entrare e uscire in qualsiasi momento dalle partire di altri utenti, in modo da cooperare per portare a termine obiettivi di varia natura e quindi avere accesso a nuovi contenuti. Ovviamente sono garantite anche tutta una serie di sfide competitive, per decidere chi sarà il miglior skater virtuale sulla piazza. Al momento sono previsti non meno di otto giocatori per mappa, ma non si tratta affatto di una cifra definitiva ed è probabile che la versione finale permetterà di ospitare molti più utenti contemporaneamente. Un’altra caratteristica da non sottovalutare è relativa alla personalizzazione del proprio personaggio, che fra l’altro presenterà elementi di crescita, con un sistema di level-up di cui però al momento non ci è stato fornito alcun dettaglio. Chi invece preferisse indossare i panni di uno skater già affermato non deve temere: oltre all’immancabile Tony Hawk, spiccano infatti altri nove campioni, ognuno dei quali caratterizzato dal proprio stile distintivo: Nyjah Huston, Riley Hawk (figlio d’arte), Aaron “Jaws” Homoki, Lizzie Armanto, Leticia Bufoni, Chris Cole, David Gonzalez, Andrew Reynolds e Ishod Wair completano un roster di celebrità moderne, che di certo non mancheranno di soddisfare i fan del genere.

A chiudere il tutto, troveremo un completissimo editor, che permetterà a chiunque di costruirsi il proprio skatepark dei sogni, utilizzando ben 250 tipologie di oggetti. In pieno stile LittleBigPlanet, queste opere saranno poi condivise con gli altri giocatori, che potranno quindi valutarle, facendo così emergere i migliori e più fantasiosi costruttori. Insomma, sembra proprio che Tony Hawk’s Pro Skater 5 abbia tutte le carte in tavola per riuscire a riportare questo franchise ai fasti del passato. L’unico dubbio che in questo momento mi frulla per la testa è relativo al team di sviluppo, anzi, ai team, visto che i non proprio fortunatissimi Robomodo saranno nuovamente affiancati dai Disruptive Games. Questi due avevano precedentemente collaborato al discreto remake in HD del primo Pro Skater, apparso esclusivamente in digital nel 2012. L’eredità di Neversoft è un fardello davvero pesante da portare, e ho il sospetto che il grande pubblico difficilmente potrebbe tollerare una produzione meno che ottima. Non ci resta quindi che incrociare le dita e attendere qualche succosa novità (meglio ancora, una prova pad alla mano) nei prossimi mesi, per un titolo la cui uscita è prevista entro la fine dell’anno in corso.