Speciale PlayStation 4: GamesVillage.it prova la console next-gen di Sony

Questa mattina in redazione sembrava di essere tornati tutti bambini il giorno di Natale. Non per nulla, ma non capita certo tutti i giorni di aprire un pacco e trovarci dentro una PlayStation 4 nuova fiammante, da mettere immediatamente sotto torchio e testare fino a tarda notte. Del resto, anche solo poter dire che la next-gen è finalmente partita, non può che riempirci di una gioia inconsulta, magari anche fuori dalle righe, ma ci sta tutta, no? Del resto abbiamo aspettato oltre sette anni e ora, nel giro di una sola settimana, ci troviamo non con una, ma ben due nuove piattaforme, che ci accompagneranno a lungo, potete starne certi. È un po’ come vivere l’alba di una nuova era, che a ben vedere sembra distante secoli dal precedente lancio. PS3 in particolare non ha certo goduto di molta stima (magari giusto un po’ di affetto), quando nell’ormai lontano 2006 iniziò timidamente a farsi strada nei negozi giapponesi e americani, mentre noi europei stavamo lì a guardare. Ve lo lo ricordate, no? Quattro mesi di ritardo, malumori assortiti e titoli al lancio non esattamente memorabili. Sulla questione software di PS4, statene certi, torneremo nei prossimi giorni, oggi vogliamo solo soffermarci sull’oggetto in questione, il nuovo monolite nero che tanto ci ha fatto sognare in questi mesi, a partire dal suo annuncio ufficiale, lo scorso febbraio.

VISUALE ESTERNA
Andiamo con ordine e iniziamo dall’esterno, nel senso proprio letterale, dalla confezione insomma. Avete presente quanto era enorme quella di PS3? Ecco, questa è tipo la metà, tanto che a guardarla sembra quasi sia impossibile che dentro ci sia la console, il pad e la cavettistica assortita. Invece è tutto lì, cavo HDMI compreso (addio composito, non ci mancherai) e guida introduttiva al seguito, un bigino illustrato che vi spiegherà in maniera esplicativa come rendere operativa la console e le sue funzioni base. Il manuale vero e proprio è già disponibile online da qualche tempo e non esiste in versione cartacea, sappiatelo.
Il primo impatto con PS4 comunque rimane spiazzante, soprattutto per le sue esigue dimensioni. Ancora una volta torna alla memoria la prima PS3, la fat insomma, con quel suo design da bistecchiera, il peso di un macigno e le forme quasi obese. La next-gen di Sony, invece, è proprio di un’altra razza: un parallelepipedo leggermente inclinato, dove tutto è ordinato quasi in maniera marziale. Le due porte USB, i tasti a sfioramento e il lettore Blu-ray a malapena s’intravedono sulla parte frontale. Sul retro, una griglia si estende per tutta la lunghezza della console, dove trovano posto la porta HDMI, il connettore AC, la classica uscita ethernet e un connettore AUX per la PlayStation Camera. Sappiamo che su diversi forum si è diffusa la psicosi delle console mal funzionanti e in particolare molti hanno puntato il dito proprio sul connettore HDMI. Il nostro sembrava assolutamente integro, ma per sicurezza lo abbiamo trattato con i guanti bianchi. In quanto alla fabbrica di provenienza, altro punto molto discusso, non possiamo darvi altrettanti rassicurazioni: sulla scatola, rigorosamente europea, si leggeva chiaramente la dicitura made in China. Non sappiamo se queste PS4 made in Japan siano una leggenda urbana o solo una questione di… fortuna, ma propendiamo per la seconda ipotesi. E dobbiamo ammettere che ci è venuto un po’ un coccolone e fra poco vi spiegheremo anche il perché.
Tornando alla console in sé, vale la pena sottolineare che nonostante la compattezza, lo scatolotto ha un suo peso specifico non indifferente, quasi 3 kg, ma del resto questo è lo scotto da pagare per avere l’alimentatore interno. Insomma, l’avrete capito, è un piccolo capolavoro di ingegneria, sperando che duri nel tempo (questo lo scopriremo solo fra qualche mese). Vi tornerò comodo sapere che l’hard disk si trova nascosto sotto la parte traslucida del case (come sempre calamita di polvere e ditate assortite): è sufficiente farla scivolare verso l’esterno per accedere all’apposito vano e quindi sostituire il disco in una manciata di minuti.
Unico neo di questo guscio hi-tech, i piedini alla base: misteriosamente Sony ne ha piazzati solo tre, il che significa che se pigiate sul lato destro, noterete che la console “balla” leggermente. Ovvio che nessuno mai si metterà a smanacciare PS4 mentre è in uso, però non possiamo fare a meno di domandarci le motivazioni di questa bizzarra scelta.

C'è del minimalismo in tutto ciò.
C’è del minimalismo in tutto ciò.

PRIMA ACCENSIONE
Una volta collegato il tutto e accesa, PS4 si presenta con un boot a dir poco minimalista. Il classico logo PS, completamente bianco, viene accompagnato da una melodia di accordi vagamente simile a quella di PS3. Della precedente generazione permane giusto il bip di accensione, forse per dare un senso di continuità o forse gli avanzavano un botto di cicalini e da qualche parte dovevano pur metterli.
Il boot è rapido, nell’ordine dei 25 secondi per arrivare alla schermata di log-in. Considerando che Xbox One ci mette più di un minuto, è un bel vivere. Stranamente però, la sequenza di spegnimento, intesa come stand-by risulta decisamente più lunga, intorno ai 52 secondi. Il primo avvio in ogni caso è dedicato alle procedure di configurazione: il tutto avviene attraverso una serie di schermate a prova di “casalinga di Voghera”, che nel giro di qualche minuto ci permettono di essere completamente operativi. A tal punto, che possiamo anche ignorare la procedura di aggiornamento del firmware (poco più di 300 MB di download) e iniziare tranquillamente a giocare. Ovviamente tutta la componente online risulterà inaccessibile, ma intanto non dovrete attendere che la barra della percentuale si riempia completamente. Questo è uno degli aspetti che si impara ad apprezzare immediatamente, il multitasking e la velocità del sistema operativo, un qualcosa che distingue questa nuova generazione dalla precedente in maniera incisiva. Nel nostro caso però qualcosa non ha funzionato per il verso giusto e al momento dell’installazione, l’operazione è rimasta in sospeso. Fortunatamente è bastato spegnere e riaccendere la console per vedere la procedura concludersi correttamente, ma vi possiamo assicurare che per un paio di minuti abbiamo sudato freddo.

LA PAROLA D’ORDINE È SOCIAL
L’aspetto dell’interfaccia utente rispecchia la nuova filosofia di Sony, una sorta di “less is more”, con uno sfondo animato per nulla invasivo, una musichetta lounge di sottofondo (comunque disabilitabile) e i colori blu e bianco che dominano completamente la palette del sistema operativo. Il minimalismo regna, con pochi ma essenziali menu, lontanissimi parenti della XMB, pronti a riempirsi di contenuti non appena il PSN europeo diventerà operativo. Al momento infatti il PS Store risulta inaccessibile, si può comunque loggare e legare il proprio account a quello di Facebook e Twitter. PS4 fra l’altro vi permetterà di utilizzare la foto del vostro profilo Facebook e di visualizzare nome e cognome reali, ma solo ed esclusivamente se lo desiderate, nessun obbligo insomma.
I social network del resto non sono un vezzo di poca utilità, dato che Sony ha messo lo condivisione dei contenuti al centro dell’esperienza di gioco. In qualsiasi momento possiamo condividere foto e video grazie al tasto Share presente sul DualShock 4 e la cosa è talmente immediata e integrata con l’OS, che è quasi impossibile farne a meno. Anche solo per vantarsi con gli amici. Ma questo è il meno, un’altra funzione perfettamente integrata è quella dello sharing video delle proprie partite in tempo reale. PS4 supporta fin dal day one sia Twitch e Ustream, il che significa che in qualsiasi momento lo desideriate, potrete andare online, commentando le vostre performance (tramite microfono o PlayStation Camera) e ricevendo nel contempo messaggi da parte degli altri spettatori/utenti. Abbiamo provato a seguire le partite dei nostri amici americani e, a parte qualche secondo necessario per agganciare la banda a piena qualità, la resa audio/video ci è parsa più che dignitosa, considerando il livello medio di compressione. Ovviamente resta da vedere in Italia come funzionerà il tutto, dato che la maggior parte delle linee ADSL nazionali presentano una banda in upload davvero misera.

MEDIA CENTER, QUESTO SCONOSCIUTO
Una cosa in cui PS4 proprio non eccelle è il comparto multimediale, anzi, facciamo prima a dire che quasi non esiste. Non vi è alcun supporto per la lettura di file audio e video di qualsivoglia genere (MP3, MP4, AVI, JPEG, nulla di nulla proprio), le periferiche USB vengono bellamente ignorate (tranne per i save game e i system update) e non esiste neanche l’ombra di un player. Le foto e i video catturati dai giochi possono essere condivisi sui social, ma non esportati, scelta francamente incomprensibile. Speriamo che in futuro vi sia almeno una minima apertura, come promesso da Shuhei Yoshida, anche perché va bene mettere il gaming davanti a tutto, però insomma, ci sembra un po’ assurdo strozzare così tanto una macchina con tali potenzialità.
In ogni caso, DVD e Blu-ray, previa attivazione (una tantum) attraverso internet, funzionano perfettamente, disponendo di un interfaccia leggermente più chiara e meno dispersiva rispetto a PS3. Il lettore ci ha dato l’impressione di essere silenzioso, ma ammettiamo che in un ufficio è difficile farsi un’idea concreta della rumorosità del tutto.
I videofili sappiano che le opzioni dedicate all’ampiezza dell’RGB (limitata o completa) e del Superbianco (che ora si chiama solo Y Pb/Cb Pr/Cr) sono ancora presenti. Anche gli audiofili gongoleranno, dato che Sony ha implementato tutti i codec audio possibili e immaginabili, lasciando inoltre agli utenti la possibilità di forzare l’uscita digitale su PCM Lineare, Dolby o DTS, tanto sull’uscita ottica quanto sull’HDMI. Ottima anche l’opzione per convogliare tutto l’audio sull’uscita cuffie presente sul DualShock 4, che può tornare utile in moltissime occasioni (partite notturne, headset generici e via discorrendo).

Un pad finalmente stracomodo. Era ora!
Un pad finalmente stracomodo. Era ora!

FINALMENTE UN BROWSER DEGNO
Lo sappiamo tutti, il browser di PS3 era un mezzo disastro: lentissimo, dal crash facile, davvero al limite dell’utilizzabile. Con PS4 la musica cambia decisamente, tanto è vero che al momento fa segnare il punteggio più alto per quanto riguarda il supporto HTML5, riuscendo a far meglio anche di Xbox One (che utilizza Internet Explorer). La velocità di apertura dei siti è davvero notevole e la visualizzazione, seppur non perfetta e paragonabile a quella di un Chrome a caso, fa il suo sporco lavoro. Merito di Webkit, alla base di browser come Safari e utilizzato fra l’altro anche su Wii U e PS Vita. Non vi è alcun supporto Flash, ma ormai questo non fa più notizia: il celebre plug-in di Macromedia è arrivato da tempo al capolinea e, tolta qualche release dedicata alla sicurezza, anche su PC ha imboccato il viale del tramonto.
Non sono tutte rose e fiori però: navigare con il controller non è proprio comodissimo e misteriosamente non è supportata la touchpad del DualShock 4, che invece avrebbe fatto un gran comodo non solo per gestire il puntatore, ma anche a livello di gesture (vedi il pinch-to-zoom, tanto per dire). Mediocre anche la qualità dello scrolling delle pagine, mentre i video, laddove viene supportato l’HTML5, sono visualizzati anche in HD senza problemi o incertezze. È inoltre consigliabile utilizzare il browser insieme alla Companion App ufficiale per smartphone/tablet Android e iOS, dato che permette l’inserimento del testo in maniera ben più rapida rispetto al pad.
Insomma, diciamo che le basi ci sono e si può solo che migliorare, ma certamente navigare con PlayStation 4 non è più quell’esperienza terrificante a cui eravamo abituati in passato.

MESSAGGINI, CHE PASSIONE!
Se il browser, rispetto a PS3, sembra arrivare da Marte, la sezione dedicata ai messaggi pare giungere direttamente da Venere. C’è un vero e proprio abisso. PS4 è in grado di inviare e ricevere messaggi da qualunque persona si trovi nella vostra lista amici (il cui limite è stato ampliato a 2000), con annessi allegati, che possono essere tanto immagini, quanto registrazioni audio. L’organizzazione di questa sezione ricorda quella di software di messaggistica stile Whatsapp o Hangout e non è un caso. La Companion App infatti vi permetterà di rimanere in contatto con altri giocatori direttamente dallo smartphone. Inoltre, come è stato più volte ribadito, è presente la cosiddetta Party Chat, che vi consentirà di chiacchierare con altri utenti, indipendentemente dal gioco o dall’applicazione in uso, anche da e verso PS Vita. E se proprio non sopportate le notifiche, di qualsiasi genere esse siano, potrete disattivarle singolarmente, comprese quelle dei Trofei (che alcuni detestano, lo sappiamo bene). Insomma, massima libertà d’azione e un occhio alla privacy che male non fa.

Pronto? Prontooooooooo?
Pronto? Prontooooooooo?

DUALSHOCK 4
Sul nuovo controller ideato da Sony si sono spesi fiumi d’inchiostro, digitale e non, quindi non vi diremo nulla di nuovo affermando che si tratta del miglior pad allegato a una PlayStation dai tempi degli esordi di questa piattaforma. L’ergonomia eccellente, l’ottimo grip (merito anche di una particolare finitura presente nella parte inferiore) e il design infinitamente più azzeccato rispetto dal vecchio DS3, contribuiscono a rendere il DS4 un vero gioiellino. È stata incrementata la precisione degli stick alogici, ridotta a minimi termini la “zona morta” e non potete immaginare quanto abbiamo apprezzato il fatto che le leve abbiano una forma concava invece che convessa. Anche i tasti frontali (quelli con i simboli insomma) rispondono meglio e non sentiremo certo la mancanza del feeling analogico delle precedenti revisioni. La touch pad è un’altra di quelle caratteristiche che s’imparano ad apprezzare giocando e inoltre funge da pulsante addizionale, fornendo nuove opportunità. Per le mappe è una manna dal cielo, tanto per dire, peccato solo che l’OS al momento non sembra utilizzarla un granché, tranne PlayRoom, il quale però richiede una PlayStation Camera. Il piccolo altoparlante posto al centro è anche lui un di più e chi non lo gradisce, può tranquillamente zittirlo. Ottima la presa delle cuffie nella parte bassa del pad, così come la possibilità di dirottare tutto l’audio su tale uscita. I grilletti analogici sono un sogno per chi ha dovuto subire per anni il terribile design di quelli DS3, mentre la barra luminosa posta di fronte al pad non infastidisce minimamente, anzi, in alcuni giochi, specialmente se giocati al buio, può risultare un valore aggiunto, lampeggiando per segnalare un calo di energia o modificandosi di colore a seconda delle scelte di design degli sviluppatori.

CONCLUSIONI
PS4 è indubbiamente un prodotto concepito e realizzato con l’idea di rendere la vita dei giocatori più semplice e nel contempo più appagante. Le funzionalità sono tante, molte più di quelle che si possono intuire da qualsiasi video su YouTube e il tutto appare straordinariamente ben organizzato, veloce e funzionale. D’altro canto non si può negare che la parte media sia al momento ridotta al minimo sindacale, un aspetto sul quale Sony dovrà lavorare un bel po’, anche perché Xbox One sembra decisamente meno ingessata sotto questo aspetto. Il futuro comunque è più che promettente, per una console che potrebbe tranquillamente ripercorrere i fasti della leggendaria PS2. Benvenuti nella next-gen!