Avete avuto una brutta giornata? Tra lavoro/scuola/università, famiglia e società non sapete più a chi dare i resti? Volete sfogare tonnellate di rabbia repressa? Allora Hypergun, sviluppato da NVYVE Studios per PC, PlayStation 4 e Xbox One, è quello che fa per voi: un sano sparatutto arena con livelli a generazione procedurale (sì, c’è una parola sola, ma la definizione estesa fa così Alberto Angela…) in cui sarete voi a creare la vostra macchina di morte perfetta, con degli accessori disponibili all’interno degli scenari. Ognuno di essi avrà i suoi pro e i suoi contro, e starà a voi decidere di volta in volta quale scegliere per fare piazza pulita degli invasori spaziali. E solo ora mi sono resa conto di quanto questa introduzione sia degna del miglior Giorgio Mastrota, quindi sorvoliamo bellamente e andiamo con ordine.
Say hello to my little friend!
Sei uno, ma puoi essere anche quattro. L’avventura comincerà nei panni del tirocinante Dewey Owens, ultimo dipendente rimasto alla Devtech, una grande azienda tecnologica al soldo del governo statunitense incaricata di progettare la Hypergun. Questa è una potente arma da fuoco liberamente personalizzabile attraverso specifici accessori che ne potenzieranno alcuni aspetti o aggiungeranno altri tipi di fuoco secondario, nonché ultima speranza rimasta all’umanità sottomessa al volere degli invasori alieni. Starà al giocatore rovesciare le sorti del pianeta, viaggiando attraverso i 7 livelli contenuti nella simulazione Devtech e facendo piazza pulita di tutti gli alieni che incroceranno il suo cammino. Con abbastanza abilità (e moneta sonante), il giocatore potrà passare dal ruolo (o meglio, classe) del tirocinante a quello della guardia giurata Dirk Smith, dell’avvocato Gilligan Gold e della responsabile delle Risorse Umane Sue Sharp, ognuno dei quali avranno delle abilità specifiche che riflettono il loro ruolo all’interno dell’azienda. Come si può notare, la premessa di trama è alquanto basilare e senza troppe pretese; del resto si tratta del minimo sindacale atto a giustificare le ondate di proiettili che scaricheremo sui rompiscatole da altri mondi. Ma là dove la trama generale scarseggia, sono i dettagli a fare la differenza. E Hypergun è pregno di dettagli accurati, divertenti e surreali. I vari post-it, classificatori, PC e tablet sparsi per l’edificio della Devtech ci aiuteranno a capire non solo la premessa degli avvenimenti, ma anche le dinamiche sociali all’interno dell’azienda. Sarà sicuramente divertente leggere le maledizioni che si lanciano tra colleghi, ma la conclusione a cui possiamo arrivare è che alla Devtech siano tutti una manica di pazzi burloni; e non potrebbero essere altrimenti visti gli accessori che hanno progettato per la Hypergun. Ognuno di essi, per quanto possa rivelarsi utile e spaccacervelli, sarà sempre controbilanciato da una statistica diminuita, che sia la precisione o la velocità. Thumbs up poi per la fantasia che ci hanno investito: sinceramente mi mancava vedere un accessorio per un’arma da fuoco che spara boomerang esplosivi, o addirittura capace di minare le criptovalute. A proposito di valute, si potranno sbloccare classi, abilità e nuovi accessori in ufficio con gli Hypercoin, le monete del “mondo reale”, e comprare medikit, accessori, scudi e varie ed eventuali con i Bit, la moneta virtuale utilizzabile nella simulazione. Entrambe verranno droppate dai nemici sfracellati con una frequenza abbastanza alta; peccato che anche gli oggetti (e i prezzi relativi) esposti nei negozi virtuali siano anch’essi a generazione procedurale, e quindi il giocatore avrà un bel daffare a cercare di accumulare più monete possibili, peggio di Zio Paperone. Come se già tutto questo non bastasse, il giocatore incontrerà sempre nella sua mappa una stanza della sfida, in cui dovrà affrontare orde particolarmente numerose di alieni imbestialiti pronte a dargliele di santa ragione; per non parlare dei boss di fine livello, i quali saranno davvero capaci di mettere a dura prova i riflessi del giocatore. Il tutto con un sottofondo di musica techno capace di instillare un’insaziabile voglia di omicidio anche al Mahatma Gandhi. Assolutamente adrenalinico.
Tastiera è meglio!
Venendo alle questioni tecniche di Hypergun, se giocato su un PC con buone specifiche, gode di un’ottima fluidità: il gioco risponde ai comandi senza differite o lag di sorta, nonostante la dinamicità estrema. Il giocatore è costretto a stare continuamente in movimento, e il titolo riesce a seguire tranquillamente i suoi passi. Piccola pecca è che, a volte, durante i primi avvii, il gioco tende a freezare; fortunatamente nulla che influisca sulla sessione di gioco, in quanto non subiremo colpi e non moriremo inutilmente. Un po’ come se il gioco si fosse messo in pausa. I livelli generati proceduralmente, a ogni riavvio di simulazione, sono comunque basati su stanze aventi la stessa struttura. Quindi il giocatore, a ogni porta aperta, sarà sempre in grado di rielaborare la propria strategia al momento. Oltre alle stanze, sono generati proceduralmente anche gli oggetti che vi si possono trovare, come gli attacchi e i power up. Peccato che i medikit abbiano un bassissimo drop rate, e con le orde di nemici che vi ritroverete ad affrontare, ciò è il male assoluto. Il giocatore più hardcore sarà però sicuramente felice, e la sua capacità di sopravvivere ad altri assalti galattici, anche con un solo HP, verrà messa continuamente alla propria. Perk e difetti di ogni accessorio per la Hypergun sono perfettamente bilanciati; nessuna arma sarà davvero OP, ma si potrà raggiungere comunque un’adeguata potenza, tutto sta nell’abilità del giocatore. I nemici sono tanti e uno più infame dell’altro, e non fate l’errore di sottovalutare la loro intelligenza artificiale: i maledetti saranno in grado di aggirare ostacoli e trovare qualsiasi scorciatoia pur di pasteggiare con il vostro cadavere; alcuni di essi, inoltre, avranno statistiche potenziate come velocità, danno e difesa (riconoscibili tramite scie colorate). Piccola nota finale: non giocate a Hypergun con un controller, o vi ritroverete in un mare di miele dove tutte le vostre movenze verranno rallentate del 150%. La classica combinazione WASD + Mouse risulta più che funzionale, e in più c’è il fuoco continuo tenendo premuto il tasto destro del vostro sorcio. Meglio di cosi?
Concludendo, Hypergun è un FPS roguelike con l’unica pretesa di fornire al giocatore un’arma componibile con gli attrezzi più assurdi grazie ai quali dispensare morte a proprio piacimento. Nonostante la narrazione nulla (non che me ne aspettassi alcuna, del resto), Hypergun trova il suo punto di forza negli innumerevoli dettagli e notazioni ironiche sparse nelle descrizioni degli accessori e nei vari PC e libri disseminati per gli uffici. Adrenalinico e movimentato, il gioco non lascerà un attimo di respiro al giocatore, e gli sguinzaglierà continuamente contro alieni incavolati come bisce; la colonna sonora è degna di una serata al Qontinent, e i riflessi e la capacità strategica del giocatore trovano nei livelli un sicuro spazio dove affinarsi. Divertente notare come gli accessori, nonostante la loro assurdità (cioè, dai, un silenziatore a forma di pannocchia che spara popcorn?), si prendono tremendamente sul serio, sfoderando stats azzeccate e che possono trasformare l’oggetto più innocuo in una macchina di morte. Uniche pecche sono i freeze sporadici (che fortunatamente non puniscono il giocatore) e il rate molto basso dei medikit, ma a parte questo sul lato tecnico è più che valido. Intrattenimento sicuro.