Epic Games contro i cheater: a farne le spese un quattordicenne

Epic Games continua la sua crociata contro gli utilizzatori di cheat codes; fra i tanti giocatori finiti nel tritacarne delle azioni legali, un quattordicenne contro il quale è stata intentata una causa sta facendo largamente parlare di sé. Già ad ottobre lo sviluppatore aveva contattato una corte federale della Carolina del Nord per portare alla loro attenzione tali violazioni dei termini di servizio previsti dalla compagnia, ma la madre dell’imputato aveva replicato facendo leva sul consenso dei genitori (che lei non aveva accordato) richiesto ai minori per partecipare a Fortnite. A suo parere, infatti, in mancanza di questo consenso la compagnia non sarebbe in grado di dimostrare che la pratica del cheating in un videogioco free-to-play sarebbe potuta risultare in una perdita di profitti.


In più, la madre si dice convinta del fatto che Epic Games stia usando suo figlio come capro espiatorio per farne un esempio agli occhi di altri giocatori, oltre a ritenere la compagnia colpevole del fatto di aver rilasciato il nome di suo figlio minorenne illegalmente. Epic ha risposto il 23 aprile contestando numerosi elementi della lettera che la donna ha inviato alla Corte Orientale della Nord Carolina a novembre, continuando a perseguire un processo regolare intentato a suo figlio.