Durante la mia quanto mai breve vita da videogiocatore, sovente mi è capitato di imbattermi in questo o quel prodotto che prometteva di soppiantare definitivamente la tirannica egemonia dei PC fissi, rei di essere troppo massicci, troppo ingombranti o troppo complicati per il giorno d’oggi. Eppure – ma lo si intuirà facilmente dal modo in cui si posa la mia premessa – nessuno di questi fantomatici congegni – device per dirla all’anglosassone – ha mai riscattato in modo soddisfacente le proprie pretese: talvolta riscaldandosi oltremodo, talvolta essendo troppo pesanti o troppo scomodi per assolvere al loro ambizioso ma avveniristico compito. L’atto del videogiocare, mi sono ripetuto il più delle volte, è nato e, compatibilmente a quanto posso immaginare, morirà su desktop. Nel mio caso in una scrivania caotica e impolverata. Ma bellissima. Ed è proprio perché io amo la mia scrivania, amo la mia ticchettosa tastiera meccanica che vi spadroneggia con il suo morbido poggiapolsi in ecopelle che ho deciso di confrontarmi con l’ultimo sfidante giunto in città. Partorito da un colosso della tecnologia e forte di un nome evocativo quanto epitetico, l’ASUS ROG Zephyrus M non avrebbe dovuto far altro che confermare le mie ciniche supposizioni confermate da sfilze di delusioni. Siete invitati a proseguire nella recensione per farvi un’idea di come e perché questa volta è stato necessario rimettersi in discussione.
Touch and feel
Sembrerà scontato dirlo, ma le prime impressioni fanno tanto anche nel settore hardware. Se Steve Jobs ha incantato il mondo con il suo sodalizio tra moda e tecnologia, non sarà pertanto impossibile credere che questo portatile sia riuscito a far colpo sulla mia debole mente inizialmente solo tramite le finiture ramate che circoscrivono il suo elegante profilo. La superficie interna ed esterna rivestita di metallo – spazzolato in certi tratti, lucido in altri – tranne che per la parte inferiore in plastica – contribuisce alla sensazione di avere a che fare sì con un pezzo di alta tecnologia, ma anche con un oggetto dal design studiato e di buon gusto. È infatti comune che i portatili da gaming tendano ad avere un’estetica che spesso travalica l’audace sconfinando nel pacchiano: lo Zephyrus M è una piacevole eccezione Anche il fatto che rispetto al suo sfortunato predecessore il trackpad sia tornato ad una posizione più congeniale al suo utilizzo fa piacere.Sulla parte superiore destra ecco che spunta il simbolo della Republic of Gamers (ROG) di ASUS. Il telaio misura 38,4 x 26,1 cm, con uno spessore che varia dai 17.5 ai 19,9 cm.
Uno dei veri e propri “achievement” ottenuti dalla casa taiwanese è poi il peso di 2,45 kg che lo rende “portatile” nel vero senso della parola. La dotazione di porte del nuovo Zephyrus è buona, con ingresso per l’alimentazione, HDMI 2.0, tre USB 3.1 ed il jack da 3.5 mm (per audio in uscita ed entrata) sul lato sinistro; un USB 3.1, Type-C ed il Kensington lock sul destro. Manca sfortunatamente una porta Ethernet e la disposizione delle porte verso la parte del poggiapolsi rischia di risultare ingombrante e troppo vicino alle nostre mani nell’uso di mouse (e un gamer lo usa fin troppo spesso), ma è resa necessaria dal meccanismo di dissipazione peculiare che il device utilizza. La tastiera, interamente personalizzabile con il software proprietario AURA, è uno di quegli elementi che poche volte manca di far rimpiangere una periferica esterna ad hoc ma nel caso dello Zephyrus M risulta piacevole e funzionale, con un’ottima corsa di 1,5 mm e 79 grammi per l’attivazione. Davvero lacunoso è invece il trackpad che pur essendo tornato in una posizione consona ed avendo una buona fattura, risulta a volte impreciso. Per quanto un giocatore si avvalga per gran parte del tempo di un mouse, l’inaffidabilità latente del touchpad lo rende estremamente frustrante.
Freschezza AASsicurata
La vera killer feature che aveva caratterizzato il precursore di questo PC, ma che allo stesso modo non era bastata per garantirgli vita facile, si ripresenta come AAS (Active Areodynamic System). Questa lodevole tecnologia fa sì che all’apertura del device lo chassis si apra nella parte inferiore, rialzandolo di qualche centimetro e favorendo un miglior circolo dell’aria controllato da una serie di filtri antipolvere che evitano i componenti interni vengano contaminati. Che sia sul tavolo o sulle ginocchia inoltre, il portatile rimane rialzato e ben saldo grazie alla sua progettazione costituita da tre cerniere ben congegniate. I numeri forniti dal produttore sono di tutto riguardo: una riduzione del 20% della temperatura del sistema, un incremento del 32% del flusso d’aria permesso da uno spazio di dissipazione del 20% più ampio.
Naturalmente a fronte di un sistema di raffreddamento così efficiente vi è una rumorosità non del tutto trascurabile: durante i rendering o il gaming è praticamente impossibile ascoltare con chiarezza alcunché, grazie alle due prestanti ventole coadiuvati dai fori posti appena sopra la tastiera che fanno bene il loro lavoro. Dal Gaming Center, ottimo software di ASUS per la gestione delle prestazioni del portatile, possiamo scegliere tra tre profili: silenzioso bilanciato o massimi. C’è da dire comunque che il throttling termico viene sempre ampiamente sventato e la temperatura interna non supera tendenzialmente mai gli 80 gradi, a simboleggiare che lo smaltimento del calore avviene in maniera magistrale.
Prestazioni e autonomia
A dispetto di quanto si possa pensare, il sottile e leggero design dello Zephyrus M non compromette in alcun modo le performance, che sono al top della categoria. Non a caso è tra i portatili più sottili al mondo a montare una CPU Intel Core i7-8750H Coffee Lake a 6-Core 2.2 e 4.2 GHz. Non solo: la potentissima GTX 1070 (8192 MB GDDR5 + Intel HD630) che permetterà di giocare a qualsiasi gioco di ultima generazione con settaggi elevati e frame rate granitico è in versione standard e le sue prestazioni sono ottimamente ottimizzate dalla casa produttrice, in particolare grazie al raffreddamento ottimale. Inoltre, la possibilità da parte dell’utente di alternare l’uso delle due GPU con la modalità Optimus (a minor consumo) o quella Discrete Graphics che sprigiona la potenza della 1070. La memoria RAM massima supportata è 32 GB (DDR4-2666 MHz), con il notebook che viene venduto con due banchi da 8 o 16 GB. Per l’archiviazione troviamo un Samsung SSD PM961 512 GB + Seagate FireCuda 1 TB SSHD.
A completare il quadro delle specifiche l’audio discretamente buono e bilanciato 2×3.5 Watt, e la connettività con la rete Wi-Fi ac Intel 9560 / Bluetooth 5.0. Sì, manca la possibilità come già accennato di connettersi ad una presa Gigabit Ethernet, ma è bene dire che il modulo wireless funziona particolarmente bene: il throughput massimo fino a 1,73 Gbps sul canale da 160 MHz, ovvero 5 volte più velocemente rispetto al canale 802.11n 40 MHz (300 Mbps) e 2 volte più veloce rispetto all’802.11ac (867 Mbps) permettono (in teoria) di raggiungere velocità superiori a quelle delle connessioni via Ethernet. Se in qualche modo la qualità della dissipazione diradava i miei dubbi sull’effettiva efficacia di un portatile da gaming, la scarsa autonomia garantita dalla batteria da 55Wh (3605 mAh) si conferma il punto debole del terminale, con una durata effettiva ben inferiore a quanto suggerito dalla casa di produzione: anche con un uso oculato dell’Optimus mode si arriva con difficoltà a più di 3 ore di schermo acceso, già nel caso di Wi-Fi attiva e riproduzione di contenuti video.
Schermo e cornici
In ultimo, ma non certo per importanza, l’analisi dell’ampio pannello da 15.6 pollici AUO AHVA in Full HD, frequenza di 144 Hz e dotato di G-Sync (disabilitata in modalità Optimus). La tecnologia Advanced Hyper-Viewing Angle permette un angolo di visione quasi al pari di un IPS, senza rinunciare però ad un tempo di risposta di 3 ms, in grado di tenere testa ad un TN. La qualità cromatica dello schermo, seppur non tarata benissimo è più che buona (72% NTSC), ma una luminosità massima di poco superiore ai 300 nits, cosa che rende questo portatile inadatto ad una sessione di gioco all’aria aperta in caso di meteo favorevole. L’esperienza di gaming in 1080p è dunque al suo apice con quest’ottimo pannello a 144 Hz e dotato di G-Sync, anche se quest’ultima comporterà un consumo della batteria notevole. Un neo finale, per quanto non particolarmente incisivo, le cornici abbondanti. Sono l’unico vero e proprio rimpianto da una prospettiva estetica e forse sarebbe potuto essere inserito ad un prezzo di base di oltre 2.000 Euro un pannello borderless e più grande.
ASUS ROG Zephyrus M è una corretta evoluzione del modello precedente, in grado di valorizzare degnamente la tecnologia di dissipazione e dotato di un design bello ma non interamente funzionale: le dimensioni ridotte al massimo rendono inevitabile la mancanza di una porta Ethernet e di un’autonomia degna di questo nome. Ad ogni modo questo potentissimo laptop garantisce in piena portabilità un’esperienza di gaming senza compromessi che va dal G-Sync, all’ottima tastiera, passando per l’ingegnoso AAS. L’unico vero compromesso è un prezzo assolutamente proibitivo che tuttavia non fa che ricordare che solo pochissimi portatili (come questo) permettono di giocare ai massimi livelli ovunque voi siate.