Battleborn – Hands On

L’annuncio di Battleborn da parte di Gearbox è stato seguito da un’accoglienza discutibile: il grosso della fanbase dello studio si aspettava di poter mettere presto le mani più su Borderlands 3 che su una nuova IP ibrida nata da una fusione tra FPS e MOBA. Per entrambi i generi il mercato è notoriamente saturo con alcuni titoli che dominano incontrastati nella loro fascia di appartenenza, ponendosi come veri e propri punti di riferimento. Ad ogni modo, siam consapevoli di quanto, in determinati casi, la gestazione di prodotti all’apparenza controversi, si è poi conclusa con il rilascio di titoli solidi e capaci di distinguersi per la bontà complessiva del prodotto. E forse, per quanto singolare, la scelta di fondere due generi ognuno con prerogative proprie, se ben sviluppata, potrebbe tracciare il percorso per qualcosa di diverso, che ambisce ad una certa innovazione. Questa la doverosa premessa prima di entrare nell’analisi di quanto emerso dalla recente open beta resa disponibile da Gearbox per questo Battleborn, occasione in cui saggiare le potenzialità del prodotto ed utile agli sviluppatori per ricevere i feedback del caso per i lavori di finitura del titolo che approderà nei negozi il prossimo 3 maggio. Come anticipato, Battleborn incarna il gameplay di un FPS incastonato nella struttura di un Multiplayer Online Battle Arena e quindi chi si aspetta uno sparatutto in soggettiva di stampo classico rimarrà profondamente deluso. Il gioco di squadra sarà alla base di tutto e non ci sarà spazio per eroi solitari. Vincere lo scontro sarà l’obiettivo primo ed ultimo delle sessioni di gioco e, per raggiungerlo, sarà necessario coordinarsi con l’intera squadra, composta da altri giocatori e da NPC. In questa beta abbiamo avuto modo di provare due delle tre modalità PvP che saranno incluse nel prodotto finale: Incursione e Fusione.

battleborn

Nel gioco vedremo contrapposte due squadre composte da cinque giocatori ciascuna. Nella modalità incursione, l’obiettivo sarà quello di sconfiggere le sentinelle degli avversari. Tali obiettivi si troveranno all’interno della base nemica e raggiungerli significherà dover affrontare una serie di minion avversari nonché membri della squadra nemica che cercheranno, a loro volta, di raggiungere la vostra base animati dai vostri stessi intenti. Le sentinelle godranno di 50 punti vita e saranno ben protette da uno scudo ricaricabile. Tra l’altro, saranno tutt’altro che semplici da sconfiggere e reagiranno veementemente ai vostri attacchi, ragion per cui necessiteranno di attacchi combinati e coordinati per essere abbattute. Il campo di battaglia sarà inoltre costellato di postazioni fisse sulle quali poter dislocare delle torrette di copertura al fine di poter infliggere danni alla squadra avversaria per arrestarne l’avanzata e rendere meno agevoli i loro tentativi di arrestare la vostra. Presso i medesimi punti sarà altresì possibile predisporre delle stazioni speciali in grado di ripristinare i punti vita della vostra squadra. La combinazioni di torrette offensive e stazioni curative aggiunge una valida componente tattica alla struttura: sarà infatti necessario scegliere diligentemente quali elementi collocare e dove, e ciò implicherà una buona conoscenza delle mappe di gioco, oltre che una discreta vena strategica. Altra trovata interessante di questa modalità sarà la possibilità di poter assoldare al nostro servizio dei mercenari gestiti da IA ma per reclutarli dovremo prima sconfiggerli. La durata per ogni match è fissata a 30 minuti, tempo entro il quale sconfiggere le sentinelle avversarie. Nel caso in cui nessuna delle due squadre dovesse riuscire nell’intento, vincerà il team che avrà maggiormente danneggiato queste retroguardie nemiche. La modalità Fusione imporrà ai giocatori di scortare i propri minion attraverso dei portali.

[quotedx]Vedremo contrapposte due squadre composte da cinque giocatori ciascuna[/quotedx]

L’azione sarà incentrata sulla strenua difesa dei nostri minion e la contestuale offensiva contro quelli avversari. L’obiettivo finale sarà il raggiungimento dei 500 punti: ad ogni uccisione portata a segno, otterremo un punto, con un countdown fissato anche stavolta in 30 minuti. Come nella precedente modalità, se nessuna delle due squadre raggiungerà il quorum richiesto, sarà dichiarata vincitrice la squadra con il maggior numero di punti alla fine della partita. Entrambe le modalità si sono rivelate stimolanti e divertenti grazie ad un level design ben congegnato e supportato da un più che soddisfacente ritmo di gioco che non lascia spazio a tempi morti. Come Ogni Moba che si rispetti, Battleborn (seppur Moba a metà), offre una buona varietà di campioni selezionabili. Al momento della release, il roster consterà di ben 25 personaggi a dispetto del numero assai minore disponibile in questa beta, ma comunque utile allo scopo della prova effettuata. Ogni campione avrà dei propri tratti distintivi e questi saranno talmente caratterizzanti da poter differenziare profondamente l’approccio al titolo e coprire un ampio range di strategie utilizzabili. Il level cap per ogni campione era fissato, in questa beta (ma sembra sarà così anche nella versione finale) al quindicesimo livello e, come è ovvio che sia, tanto più tempo si dedicherà al gioco quanto più velocemente si avanzerà di grado. Ogni campione è dotato di un proprio skill-tree fatto di abilità acquisibili per mezzo di un sistema denominato Helix, gestibile durante la partita. In ogni partita, infatti, si partirà dal primo livello per poi progredire nell’ambito dello stesso match. Ad ogni aumento di livello corrisponderà un’abilità passiva sbloccata. Le abilità attive, invece, sono tre, due delle quali immediatamente disponibili ad inizio partita ed una terza, decisamente più potente, sbloccabile solo al raggiungimento del quinto livello. Il tutto sarà ulteriormente variegato dall’equipaggiamento a disposizione per ogni campione e che conferirà una serie di bonus in-game oltre ai bonus che avranno effetto sulle statistiche del nostro personaggio ed ottenibili da tutta una serie di item reperibili da alcuni forzieri a fine partita o, in alternatva, acquistabili con la valuta di gioco e utilizzabili in un match pagando un dazio, sempre in moneta virtuale, per la loro attivazione. Tuttavia il numero di equipaggiamenti che potremo portare con noi in parità è fissato a tre elementi e questo determinerà una scelta preliminare coordinata al nostro stile di gioco e alle prerogative del nostro campione. Naturalmente, non tutti i personaggi saranno selezionabili fin da principio ma andranno sbloccati come ulteriore premio alle nostre fatiche nelle varie sessioni di gioco e sbloccarli tutti richiederà pazienza e dedizione. Immancabile la personalizzazione attraverso una serie di skin nel merito delle quali prevediamo anche una serie di download ma bisognerà capire se a pagamento o rilasciate gratuitamente.

battleborn ante 01

L’anima di Battleborn risiede senza ombra di dubbio nel PvP (che grazie alle sue dinamiche riesce a garantire ore e ore di sano divertimento) cui si affiancherà la campagna affrontabile in singolo o in cooperativa online fino a cinque giocatori. Le missioni disponibili, il Limite de Vuoto e l’Algoritmo presentano un discreto livello di sfida, con la possibilità di respawn attraverso il “ress” di uno dei compagni di squadra o utilizzando una delle vite a disposizione del team. I respawn, dunque, non saranno infiniti ed ogni squadra avrà un numero di vite prefissato con possibilità di reperirne delle extra nella progressione delle missioni. Anche nella campagna saranno disponibili delle casse di rifornimento che elargiranno dei potenziamenti temporanei così come delle postazioni su cui dislocare torrette offensive o droidi di supporto sempre attraverso l’utilizzo della moneta di gioco. In sintesi, questa beta di Battleborn ha svolto egregiamente il suo compito, permettendoci di fugare molte delle perplessità in tema di struttura e gameplay. Non ci resta quindi che aspettare la release finale per poter scavare a fondo nel nuovo titolo Gearbox e capire se riuscirà nell’intento di essere una delle sorprese di questo 2016.