AereA – Recensione

Ci sono titoli che alla base hanno idee davvero originali e che, triste ma capita, falliscono nella realizzazione. Purtroppo questo è il caso di AereA; almeno parzialmente. Il concetto alla base del gioco, un RPG di stampo classico, è sicuramente interessante: Aezir, la terra in cui saremo chiamati ad interpretare uno dei quattro personaggi disponibili, è nel caos e toccherà a noi ristabilire l’equilibrio nel mondo. Come? Semplice (e, fidatevi, lo è davvero), ci basterà trovare i nove Strumenti Primordiali che ci consentiranno di riportare ordine ad Aezir a suon di musica. E ora, visto che da bravo chaperon vi ho presentato AereA, è il momento di conoscere un po’ più a fondo la sinfonia che Triangle Studio ha composto per i giocatori. Per l’occasione, comporrò la mia prima sinfonia breve in “potevi fare meglio” maggiore.

Ouverture

Nel gioco potremo scegliere uno tra quattro personaggi, tutti caratterizzati da stile e abilità unici. Avremo quindi la possibilità di impersonare uno a scelta tra WolffClaudeJacques Jules e le loro peculiari armi che spaziano da un liuto ad un violoncello. Ed ecco che cominciano a palesarsi i primi problemi, o meglio, le prime stecche nell’opera di Triangle Studio. E’ vero, i personaggi sono ben caratterizzati e inconfondibili, dopo pochi minuti basterà uno sguardo per capire a chi stiamo parlando o chi necessita del nostro aiuto ma nonostante tutto permane un senso di anonimità. Non c’è uno, dei protagonisti, che riesca ad elevarsi al di sopra degli altri, che abbia più carismaappeal; peccato, seriamente, perchè le potenzialità c’erano e questa mancanza di carattere rende di fatto la scelta del personaggio basata su un solo fattore. Preferite giocare come guerriero melee? Allora optate per Jacques. Siete più tipi da “ti lancio una freccia e ti trafiggo da lontano”? Uno per l’altro dei restanti tre sarà una buona scelta.

Allegro

Non che ci sia molto di cui essere allegri, in realtà, ma esistono dei punti di forza, in AereA, che sicuramente risollevano un po’ le sorti del titolo; in primis la grafica in generale, abbastanza buona e che trova la sua massima espressione in una azzeccatissima scelta della palette cromatica. Intendiamoci, non che non ci siano difetti, ma si parla di cose talmente trascurabili che neanche meritano menzione (a parte un filo di aliasing). Il secondo tra i cavalli di battaglia del gioco è la colonna sonora. Ben realizzata anche se malamente proposta è di fatto una delle colonne portanti del titolo, riuscendo insieme alle scelte grafiche a rendere un po’ meno anonimo questo gioco. Parlando della soundtrack, è necessario spiegare bene a cosa mi riferisco: la qualità, la forza della scelta musicale proposta in AereA è indubbia, sicuramente degna di nota. Purtroppo spesso ci sono situazioni in cui la musica non riesce assolutamente ad accompagnare degnamente quanto accade a schermo. Mi è capitato di trovarmi in una foresta a lanciare chiavi di violino nel muso a un branco di cinghiali e avere in sottofondo musiche epiche che decisamente non contribuivano ad immedesimarmi o a “fomentarmi”. Per contro, in occasione di altri scontri molto più impegnativi, l’accompagnamento musicale era deputato a tracce sottotono che, di nuovo, non contribuivano di certo a rendere immersiva e particolarmente gratificante l’esperienza.

AereA

Lento

NoiosoRidondanteLento. Non ci sono molte altre parole per descrivere lo svolgimento del gioco. Il level design non brilla certamente per ispirazione e di fatto ci troveremo a percorrere aree lineari, con deviazioni che nella maggior parte dei casi (se non tutti) sfoceranno in vicoli ciechi. Di sicuro gli sviluppatori non hanno puntato molto sul fattore esplorazione e il nostro progredire nella storia di AereA sarà caratterizzato da meccaniche decisamente abusate nel genere e  riproposte senza troppa fantasia.  Avremo quindi, sul fronte RPG del gioco, un classico sistema di progressione del personaggio basato sull’esperienza. Uccidendo i nemici e completando le quest guadagneremo XP che riempiranno gradualmente una barra. Ogni volta che la barra sarà piena aumenteremo il livello del nostro personaggio e avremo accesso a skill uniche per ogni protagonista o a potenziamenti vari, questi ultimi comuni a tutti e quattro i personaggi del gioco. Simpatico invece il sistema utilizzato per sbloccare i vari oggetti consumabili come pozioni o diapason (questi ultimi utilizzati per rimpinguare le nostre scorte di mana): prima di poterli acquistare nell’hub di gioco dovremo trovare le giuste ricette che ci consentiranno di sbloccarli presso l’unico vendor del gioco.

Minuetto

Il tempo più breve della mia piccola sinfonia, e lo dedico al gameplay di AereA; più nello specifico alle possibilità che ci vengono offerte dal gioco. Il titolo consta, alla fine, della sola Storia. Non c’è un comparto online ma questa mancanza è ampiamente compensata dalla modalità cooperativa locale. Questo aspetto è uno di quelli che più ho apprezzato e che mi hanno fatto in parte ricredere sul gioco. Se, giocato da soli, non è sicuramente un titolo tra i più divertenti o appassionanti quando affrontato in cooperativa con un amico seduto sul tuo stesso divano il fattore coinvolgimento decolla e riesce ad assurgere a discreti picchi. In quest’ottica, se visto come un titolo al quale dedicare piccole sessioni di gioco e non maratone prolungate, AereA trova sicuramente posto in una collezione di amanti dei giochi leggeri da assaporare in compagnia. Complici in questo anche le ambientazioni che, congiuntamente alla già citata azzeccata scelta di colori per il gioco, riescono a far dimenticare alcuni altri difettucci del gioco.

AereA

In conclusione, cosa posso dirvi di AereA? Un titolo che avrebbe decisamente potuto fare meglio su molteplici fronti. Purtroppo gli sviluppatori, Triangle Studio, si sono limitati a fare il compitino ed hanno affiancato ad una idea con ottimi presupporti una proposta di gioco dannatamente banale e hanno accompagnato il tutto con una Storia che è pregna di clichè narrativi. Il buono c’è, come ad esempio la scelta di avere una modalità cooperativa locale o la colonna sonora, ma purtroppo manca quel quid, quel senso di divertimento ed immersività che avrebbero reso l’esperienza ad Aezir più appagante.

Gamer dal 1990, complice un NES è diventato un essere mitologico, metà uomo metà pad. Nato per partenogenesi dal dio Chaos, si narra che nel suo pizzetto viva un troll viola del tutto simile a Trevor Phillips. Tra una sessione di gaming e l'altra è riuscito a procreare e la stirpe, sorprendentemente, è umana. Sincero, arrabbiato e politicamente scorretto, ama Halo alla follia, tanto da chiamare la figlia Cortana.