1990 – Vivete nella speranza di condividere un torrido week-end di passione e morte al fianco di Jessica Fletcher? Da piccoli preferivate forse ridurvi a giocare a Cluedo da soli, piuttosto che partecipare alla consueta partitella di calcetto con gli amici? Beh, allora vivi complimenti, perché avete finalmente trovato la “cura” più adatta a soddisfare il vostro latente complesso di Sherlock Holmes!

Dietro l’intricata struttura di gioco intessuta da Grant Harrison e le essenziali isometrie monocromatiche elaborate da Jason Kingsley, Murder! celava infatti un vero e proprio compendio dei più classici elementi racchiusi nelle opere di icone della letteratura “in giallo” come Agatha Christie e Truman Capote. In poche parole, il Detective-Game definitivo.Esagerato? Forse.

Tuttavia, a memoria di gamer, non è possibile trovare un titolo (analgo per tematiche) che riuscisse a racchiudere in una sola manciata di Kb, un editor di personaggi tanto vasto, una sceneggiatura così articolata e, soprattutto, un numero di casi da risolvere che, con l’aiuto di un avveniristico “randomizer” di scenari, assumeva davvero contorni sterminati.

Per quanto possa sembrare surreale, ad eccezione delle canoniche due ore di tempo concesseci per scovare l’artefice dell’omicidio, ogni partita avrebbe di fatto presentato una vittima ed un colpevole differenti, come tali sarebbero stati anche gli indizi deducibili dagli interrogatori cui avremmo sottoposto gli ospiti di casa Ghastley e dai furtivi sopralluoghi effettuabili lungo le sue relative stanze…

E’ vero: oggi come oggi, i ritmi di gioco del titolo Creative Materials potranno magari apparire fin troppo cadenzati, ciò nonostante, vi assicuro che una volta accettato questo particolare “invito a cena”, vi verrà la voglia di restare non solo fino al dessert, ma anche per il delitto…
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