Pacific Rim – La Rivolta, Recensione

Pacific RimLa Rivolta è il sequel del film che vedeva Guillermo Del Toro alla regia, questa volta affidata a Steven S. DeKnight. La pellicola arriva nelle sale italiane il 22 marzo ed è distribuita da Universal Pictures. I protagonisti, dopo i fatti accaduti nella pellicola precedente, ovviamente non sono gli stessi, ma c’è un passaggio generazionale. Il personaggio principale è il figlio del comandante Stacker Pentecost, che si è sacrificato per chiudere la breccia, ed è interpretato da John Boyega. I co-protagonisti non saranno più comandanti ormai in età adulta: la staffetta è stata passata a dei ragazzi adolescenti, così da abbassare il target principale di riferimento, sfruttando l’onda di successo causata da serie e film con protagonisti i ragazzi. Utilizzare mode del momento per assicurarsi una fetta di pubblico in più, lede sicuramente alla credibilità di alcuni personaggi e alla ricaduta in stereotipi e cliché visti e stravisti nelle ultime pellicole.

Dieci anni dopo il sacrificio di Pentecost, il mondo è in tregua da un bel po’ e non ci si aspetta un attacco da parte dei Kaiju, ma ciò non ferma alcune compagnie ingegneristiche che continuano a realizzare e a ottimizzare gli Jaeger. Dopo gli attacchi passati nelle varie città, alcune sono state ricostruite e altre sono costituite da rottami dei Jeager distrutti e dagli scheletri dei mostri. In questo scenario, appare Jake Pentecost che, a detta sua, non è come suo padre. Lui non è un eroe, bensì un criminale, che scambia i pezzi degli Jaeger al mercato nero, ma non tutto va sempre come previsto. Dopo una serie di sfortunati eventi, farà l’incontro di una ragazzina, Amara Namani, che smonta e rimonta piccoli Jaeger per essere al sicuro quando i Kaiju si risveglieranno. Per far andare avanti la trama e giustificare in modo forzato l’azione che seguirà, Jake ritornerà a pilotare Jeager e diventerà istruttore di un gruppo di ragazzini, inclusa Amara. Quest’ultima è il classico genio incompreso, capace di capire all’istante le parti e il funzionamento degli Jaeger e che viene bullizzata da una compagna di stanza. Il suo percorso di crescita è lineare e fondato sui cliché: percepiamo dall’inizio cosa sarà destinata a compiere. Il rapporto tra lei e Jake è fin troppo prevedibile e già visto, con delle scene copiate e incollate dalla prima pellicola.

Stavolta i nemici saranno sì i mostri, ma la causa è umana. Nonostante qualche piccolo colpo di scena davvero apprezzabile, notiamo fin dal principio chi o cosa sarà il vero nemico, non percependo una minaccia comune nei primi minuti iniziali. Le scene d’azione ci sono e ottimamente coreografate. Lo spettatore si sentirà totalmente appagato e soddisfatto dalla lotta fra Jaeger e Kaiju e uscirà soddisfatto dalla sala se era alla ricerca di una pura lotta fra titani. Il movimento degli Jaeger è stato reso più fluido, giustificato attraverso il progresso tecnologico. La cabina di pilotaggio è cambiata e adesso i piloti possono compiere azioni meno macchinose e la macchina reagisce di conseguenza. Forse, per alcuni, ciò snatura il fulcro di ciò che era stato creato nella prima pellicola, ma rende il film più veloce, gli scontri più avvincenti e si rivolge a un pubblico ormai abituato a un ritmo più frenetico. Il character design di alcuni Jaeger è stato completamente rivisto e la linea è stata pensata proprio per renderli più dinamici, e risultano spettacolari da vedere. Gli effetti speciali  di Pacific Rim – La Rivolta sono strabilianti anche se il 3D non riesce ad essere un valore aggiunto ma anzi, appare come un orpello che appesantisce la regia.

Un’altra forzatura costringerà i Kaiju a spostarsi a Tokyo, solo per rendere omaggio alle pellicole con i protagonisti i mostri e a citare alcuni famosi robottoni. Come detto prima, gli adolescenti faranno ciò per cui sono stati predestinati fin dall’inizio, mentre vedremo anche delle facce già note e personaggi che abbiamo già visto nel primo capitolo, ma che presentano un’evoluzione tale da poter sorprendere e una scena che preannuncia il terzo e (forse) ultimo capitolo, che possa dare degna conclusione alla saga. Se cercate una pellicola che intrattenga per un paio di ore con robot giganti e mostri colossali, allora Pacific Rim – La Rivolta è il film perfetto per voi, con un’azione abbastanza presente sullo schermo e una coreografia dei combattimenti ben realizzata. Se vi aspettate una storia solida, gli Jaeger che rispettino le creazioni del primo film e dei colpi di scena inaspettati, allora Pacific Rim – La Rivolta è da scartare. A voi la scelta.