Insurgency Sandstorm Recensione: uno sparatutto tattico da non sottovalutare

Insurgency Sandstorm

Sappiamo come il panorama degli sparatutto in prima persona sia veramente costellato di innumerevoli prodotti, in primis Battlefield e Call of Duty, che sono da considerare come gli esponenti del genere, soprattutto guardando i trend di mercato. Oppure, se parliamo prettamente di opere single player, come non citare gli ottimi Wolfenstein The New Order, Wolfenstein II The New Colossus, DOOM(2016) e DOOM Eternal. Insomma, il mercato videoludico offre tantissime produzioni appartenenti a questo genere, ma l’opera videoludica di cui vi parleremo quest’oggi non si avvicina a questi prodotti direttamente, più mi verrebbe da paragonarlo ad ARMA 3 o a degli sparatutto che presentano diversi elementi tattici e dove anche un singolo proiettile potrà uccidere il giocatore. Ovviamente stiamo parlando di Insurgency Sandstorm, titolo reso disponibile da qualche tempo anche su PlayStation 4, PlayStation 5, Xbox Series X/S e Xbox One, dove su next-gen l’update porta al massimo livello tale first-person-shooter accompagnati dai 60 fotogrammi al secondo insieme al 4K. Insomma, questo Insurgency Sandstorm avrà rispettato quelli che erano le nostre aspettative? Scopritelo in questa recensione!

Insurgency SandstormInsurgency Sandstorm: datemi un’arma

Partiamo subito col dire che Insurgency Sandstorm si focalizza principalmente sulla componente multiplayer, quindi, qualora desideriate una campagna single player, purtroppo la produzione è sprovvista di tale modalità. Dato il contesto in cui è ambientato il titolo, sarebbe stato opportuno offrire ai giocatori quantomeno la modalità appena citata! Tuttavia, seppur avrei voluto una campagna per giocatore singolo, che per come è strutturato il titolo sarebbe stata anche una mossa piuttosto azzeccata, i giocatori possono soltanto cimentarsi nelle modalità multiplayer, seppur ci sia la possibilità di addestrarsi prima di scendere in battaglia. Uno degli aspetti che mi ha convinto maggiormente è la personalizzazione delle proprie bocche da fuoco, poiché l’utente potrà sbizzarrirsi in base al proprio stile di gioco, grazie anche alla varietà offerta dallo sparatutto in prima persona. Scendendo nei dettagli, il gioco soddisfa qualsiasi nostra esigenza in tal aspetto poiché ci saranno veramente tantissimi accessori da inserire sulle nostro armi, tra cui ottiche, canne, caricatori, calci e altro ancora. Quindi, sul fronte della personalizzazione delle armi sono rimasto parecchio soddisfatto! Ovviamente non sarà possibile mettere troppi accessori, poiché c’è un numero ben preciso di aggiunte che potremo innestare sulle nostre armi, in modo tale da non andare a creare troppi sbilanciamenti. Infatti, quest’ultima mi ricorda molto Call of Duty Modern Warfare e Cold War, dove l’utente può mettere un massimo di 5 accessori per arma.

Dopo aver parlato della personalizzazione legata alle armi, una cosa che mi ha lasciato un po’ deluso è la presenza di poche modalità all’interno del gioco per quanto concerne in multiplayer, anche se, all’intero della produzione si potranno formare dei team per giocare in cooperativa contro soldati controllati dall’IA. Però, il discorso non cambia: purtroppo le modalità di gioco sono veramente poco rispetto ai competitor del genere FPS: sarebbe stato opportuno pensare a molte più modalità di gioco, dando modo ai giocatori di soddisfare determinate esigenze, perché magari non a tutti piace una determinata modalità. Detto ciò, direi che è arrivato il momento di focalizzarci sul gameplay. Ovviamente, vista l’essenza stessa della produzione, ci ritroviamo con elementi che già abbiamo visto in tanti first-person-shooter ma, al contrario di prodotti come Call of Duty, Battlefield e diversi altri, il giocatore si troverà tra le mani un titolo molto interessante sotto questo aspetto, poiché rappresenta delle dinamiche ben precise. Infatti, l’utente non potrà andare in giro a correre come se nulla fosse, ma dovrà seguire una determinata strategia se non desidererà morire più e più volte. Se devo essere sincero, mi sembra che questo gioco sia ispirato molto ad Arma o alla serie Operation Flashpoint, i quali condividevano sia meccaniche da FPS, fornendo allo stesso tempo una forte parvenza di realismo.

un gioco non per tutti

Dato che, come ho già detto, il titolo presente determinate meccaniche e che non potremo andare in giro così allo sbaraglio, questo rende il titolo si peculiare, ma anche rivolto ad un determinato target. Infatti, mi verrebbe da dire che Insurgency Sandstorm non è un titolo adatto a tutti gli amanti del genere sparatutto in prima persona, ma solo ad una parte di quest’ultimi, perché, se siete abituati a dei prodotti classici come gli intramontabili Call of Duty o Battlefield, il titolo potrebbe deludervi sotto molti aspetti. Se siete tra coloro alla ricerca di un nuovo first-person-shooter con feature differenti, l’opera potrebbe fare dunque al caso vostro. Un altro aspetto di cui non ho parlato risiede nell’efficienza del gunplay, perché risulta molto simulativo ma allo stesso tempo molto interessante. Come succede in Rainbow Six Siege per esempio, il giocatore potrà inclinare la mira a sinistra o a destra, dandovi maggiore visione di una determinata angolazione e coprendo un’area maggiore. Infatti, soprattutto quando dovrete ingaggiare battaglia in determinati edifici, tale dinamica sarà decisamente fondamentale (il tatticismo di cui parlavo prima), con il giocatore che dovrà aspettare il momento giusto per ingaggiare i nemici. Detto ciò, anche il level design del prodotto risulta molto convincente, con mappe che offrono determinati spunti interessanti, in modo tale che il player possa sfruttarle ogni elemento a proprio vantaggio.

Ma la domanda più importante è sicuramente è la seguente: come gira su PlayStation 5? Ebbene, siamo rimasti molto soddisfatti dal punto di vista delle prestazioni. Detto ciò, state tranquilli, il gioco riesce a garantire i 60 fotogrammi al secondo persino sfruttando la risoluzione in 4K. Questo discorso ovviamente vale anche per Xbox Series X/S, dato che su next-gen il titolo può girare tranquillamente alla frequenza d’aggiornamento e risoluzione già citati in precedenza. Anche dal punto di vista grafico Insurgency Sandstorm si presenta in gran forma, seppur abbiamo visto decisamente di meglio l’esecuzione su PlayStation 5, con il gioco che si presenta in maniera decisamente smagliante e senza troppe sbavature.

Sviluppatore: New World Interactive

Publisher: Focus Entertainment

Piattaforme: PS4, PS5, Xbox Series X/S, Xbox One e PC

Insurgency Sandstorm è senza ombra di dubbio un first person shooter con diversi punti di forza, ad esempio la personalizzazione delle armi, grazie alla quale il giocatore potrà innestare gli accessori sulla propria bocca da fuoco come meglio crede con un gameplay molto azzeccato e simulativo. Anche il level design ci ha convinto della bontà dell’opera. Peccato per le poche modalità presenti nel gioco e del fatto che la produzione non sia rivolto a tutti gli amanti dei first person shooter insieme alla mancanza di una modalità campagna. Insomma, Insurgency Sandstorm è sicuramente da tenere d’occhio, perché, come ho scritto da titolo, è uno sparatutto tattico decisamente da non sottovalutare e che potrebbe rendervi soddisfatti in determinati aspetti.

VOTO: 7 

Appassionato di videogiochi all'eta di 4 anni. Mattia entra nel fantastico mondo del gaming durante l'anno 2001 quando per la prima volta provò il suo primo gioco di strategia Empire Earth, da quel momento in poi non abbandonò più i videogiochi. Sempre in cerca di generi come Fps, Tps, RPG e platform, ma non si fa scrupoli per provare ogni tipo di videogioco.