Monster Energy Supercross 4 Recensione: ricetta americana

Monster Energy Supercross 4

Tu vuo’ fa’ l’americano, giocando a Monster Energy Supercross 4, una serie relativamente nuova e pure, a fronte di una puntuale cadenza annuale, diventata giร  classica. Almeno per una particolare fetta di appassionati. Forte della licenza ufficiale del campionato statunitense e dellโ€™aggressivo marchio della bevanda che brandizza tanto la competizione quanto lo stesso prodotto, lโ€™italiana Milestone, anche questโ€™anno, non ha paura di gettarsi nelle arene piene di pubblico e di fango, saltando, oltre che dai trampolini offerti dai tracciati, persino da una generazione allโ€™altra. Peccato che poi, in sostanza, cambi davvero poco.

Monster Energy Supercross 4: una Pietra Miliare

Sia chiaro, anche in questa recensione, che lโ€™abilitร  della software house milanese di โ€œfare giochi di motoโ€ รจ fuori discussione. Lo sapevamo prima, lo sappiamo anche oggi, quando il primo scorcio di generazione ci ha dato la possibilitร  di recensire e apprezzare la versione next-gen dellโ€™ottimo Ride 4, oltre che i sofisticati salti di MXGP 20. Ecco, inutile dire, o forse no, che Monster Energy Supercross 4 โ€œbattaโ€ proprio dalle parti di questโ€™ultima produzione, rappresentandone una variante, comunque carismatica, della guida acrobatica sul fango, per quanto a stelle e strisce.

La storia รจ importante. E pure in questa sede, non ci dispiace ripercorrere, pur in estrema sintesi, quella recente di Milestone, piccolo grande orgoglio italiano che sembra davvero aver trovato una sua dimensione nellโ€™industria mondiale del videogioco. Di chilometri, dai tempi di Screamer ai giorni nostri, ne sono stati percorsi parecchi. Una buona parte, prendendo in esame le scorse generazioni, in sella al motore proprietario Jam, buono fino ad un certo punto, ma, oltre quello, anche no. Perchรฉ proprio le prodozioni piรน โ€œgrosseโ€ della Milestone dellโ€™epoca, si pensi a Ride 2 o a Valentino Rossi The Videogame, apparvero, allโ€™epoca, come la classica occasione sprecata. Addirittura, inficiata da un comparto tecnico incapace di competere con quei prodotti da Tripla A vantati dallโ€™agguerrita concorrenza. Da qui, il passo allโ€™Unreal Engine 4 e, quindi, alla stessa serie Monster, uno dei primi giochi a sfruttare il nuovo engine, รจ stato breve. Come un processo produttivo serrato che, nel giro di appena 4 anni, ha portato la nuova Milestone a sfornare titoli su titoli, per altro di livello e apprezzati tanto dai fan quanto dalla critica internazionale. ย Monster Energy Supercross 4, insomma, รจ un videogioco, meglio: IL videogioco su licenza del campionato mondiale di Supercross che, complice i nuovi hardware, debutta in questa generazione senza perdere nulla di quanto vantato in passato, ma anzi, banalmente, offrendo prestazioni sicuramente piรน convincenti. Il problema, se mai, รจ che giunti al quarto episodio, la cosa potrebbe anche non bastare. Un poโ€™, per demeriti del team. Un poโ€™ perchรฉ, alla fine, la licenza quella รจ. Ed il rischio concreto รจ che a molti videogiocatori la ricetta di una zuppa ormai raffreddatasi potrebbe avere persino un poโ€™ stancato.

Monster Energy Supercross 4: il magico mondo del Supercross

Dimenticate, in parte, quanto detto per MXGP. La Supercross non รจ una disciplina โ€œapertaโ€, ma una competizione da vivere nel recinto: stadi e arene sono lโ€™habitat naturale dei bolidi di Monster Energy pronti ad affrontare salti e curve strette proposte dai tracciati disegnati nei citati impianti. Tra fuochi dโ€™artificio e pubblico festante, le gare della modalitร  Carriera di Supercross 4 vivono, letteralmente, di alti e bassi. Archiviata la semplificazione estrema vista in MXGP, il single player di Monster Energy, pur rinnovato, รจ piuttosto classico, con un proprio alter ego che, in veste di novellino, dovrร  migliorare le proprie abilitร  di guida e fama, conquistando contratti piรน convenienti e puntando alle moto piรน performanti. Una costante scalata verso il successo, con ben poche varianti rispetto alle gare da affrontare in sequenza e in viaggio da una parte allโ€™altra degli Stati Uniti. Se il metodo piรน ovvio per skillare il proprio pilota รจ quello di macinare gare su gare, รจ possibile anche completare sfide ad hoc che puntano ad affinare il particolare modello di guida che fa da sfondo allโ€™universo del titolo. ย Cโ€™รจ da dire che, quasi fosse un marchio di fabbrica di Milestone, la difficoltร  del titolo รจ tarata verso lโ€™alto, con una curva di apprendimento eufemisticamente ripida. In Monster Energy Supercross 4 non รจ possibile affrontare una gara semplicemente premendo sullโ€™acceleratore, ma, anzi, bisogna dosare gas, freni e pure pesi anche solo per non lasciarsi staccare definitivamente dal โ€œgrupponeโ€ giร  nel primo giro. Il merito รจ di un modello di guida che, pur scalabile, non trascende mai nellโ€™arcade a tutti i costi, per puntare, ai livelli di difficoltร  piรน alti e intransigenti, alle vette della simulazione pura e cruda. E questo, a dispetto dei millemila colori che disegnano le arene e le tute dei piloti, talmente accesi da farvi venire il dubbio che, in sede di calibrazione di HDR, gamma e contrasto, abbiate commesso qualche leggerezza. Ad ogni modo, una volta superato il notevole scoglio iniziale, Supercross 4 sa regalare soddisfazioni. Importante saltare bene, ancor piรน importante scendere meglio, accarezzando e metabolizzando il design dei tracciati e sorvolando, per davvero, su un sistema di collisioni francamente obsoleto. Detto questo, se si ha la pazienza e la tenacia per superare le prime gare introduttive e i campionati minori, una volta sbarcati nella classe regina la situazione migliora, con i bolidi da 450 che sono realmente capaci di infondere sensazioni di guida piuttosto complesse e, perchรฉ no, galvanizzanti. Si tratta, al netto delle abilitร  da sbloccare e affinare, di un processo lungo, faticoso e tuttโ€™altro che veloce, per una carriera che, al netto di una componente gestionale quasi nulla e di un livello di personalizzazione piuttosto semplice, garantisce, comunque, tante ore di gameplay.

Quel che resta, oltre alle varie modalitร  secondarie, รจ tutto nel Compound, una sorta di area open world, questa volta ambientata nel Maine, dove รจ possibile scorazzare in libertร  o, appunto, migliorare le proprie capacitร  di guida e le abilitร . Proprio nel Compound si vedono le cose piรน belle tecnicamente, anche perchรฉ la mappa, piuttosto variegata, rappresenta una piacevole variazione rispetto al design delle arene, fondamentalmente tutte molto simili a se stesse. Dโ€™altronde, i passi in avanti concessi dai nuovi hardware, abbiamo testato il gioco su PlayStation 5, hanno liberato la serie dai cali di frame rate, assicurando un numero di fotogrammi costantemente ancorato sui 60 al secondo, e un buon supporto del DualSense, forse meno incisivo rispetto a quanto visto in Ride 4 e nello stesso MXGP 2020, ma certamente apprezzabile in termine di feeling e divertimento. Bene, anche, lโ€™editor dei tracciati: potenziato, tuttโ€™altro che impossibile da padroneggiare. Una sorta di gioco nel gioco – peraltro meritevole di un concorso ufficiale – su cui sarร  possibile creare le basi per una community creativa, oltre che competitiva.

Il problema di Monster Energy Supercross 4 รจ, fondamentalmente, il suo essere troppo simile ai precedenti episodi. Tanto in termini ludici, quanto tecnici. Il potenziamento del sistema di abilitร , una Carriera piรน complessa, la nuova mappa open world e persino lโ€™upgrade in termini di prestazioni non bastano, da soli, a garantire una promozione a pieni voti per lโ€™ultima fatica di Milestone su cui, in sede di giudizio, pesa anche lโ€™approdo su hardware ben piรน performanti. Possibile che il mercato estero, in primis quello statunitense, apprezzino gli sforzi della software house nostrana. Che sรฌ, apprezziamo pure noi che, perรฒ, vorremo di piรน. Giร  a partire dal prossimo episodio.

VOTO: 7.6

Michele Iurlaro รจ iscritto all'albo dei giornalisti pubblicisti e dei praticanti professionisti. Scrive molto. Scrive troppo. Da troppo tempo