Portal Knights – Recensione

Al giorno d’oggi investire su un sandbox è una vera scommessa. Non soltanto perché il genere è monopolizzato da Minecraft, che a distanza di anni continua a essere molto gettonato, ma anche per il numero crescente di prodotti più o meno validi appartenenti a questa categoria di videogiochi. Basti pensare a Terraria, Lego Worlds, DayZ, Don’t Starve e No Man’s Sky, giusto per citarne qualcuno. Eppure, nonostante la lunga schiera, gli impavidi sviluppatori di Keen Games si preparano fieri all’uscita del loro Portal Knights, titolo fruibile su Steam dallo scorso anno tramite accesso anticipato e ora pronto a fare il salto anche su console.

COSTRUTTORI DI MONDI

Chiunque abbia giocato Dragon Quest Builders può avere una chiara idea del prodotto che mi sono trovato davanti. Di fatto stiamo parlando di un titolo che abbraccia tutte le meccaniche classiche del cavallo di battaglia di Mojang, quali la ricerca/estrazione di materiali e la costruzione di oggetti e strutture con gli stessi, accostandole agli elementi chiave dei giochi di ruolo, tipo le classi, i livelli, gli equipaggiamenti, etc.
Come nello pseudo-RPG di Square Enix, c’è una storia ad accompagnare l’esperienza del giocatore e sebbene non sia profonda quanto quella dello spin-off di Dragon Quest dà qualcosa cui aggrapparsi. Il mondo è stato frammentato in isole fluttuanti collegate con dei portali e, nel corso dell’esperienza, il giocatore è chiamato a esplorarle in lungo e in largo sbloccando i collegamenti tra loro, scoprendo così la causa della Frattura. La trama che fa da sfondo è più che altro un pretesto per giustificare l’esplorazione di microcosmi diversi (generati proceduralmente), a partire da quello iniziale, verdeggiante e rigoglioso, passando per quello desertico fino ad arrivare a quello innevato, e serve talvolta per introdurre le varie boss fight che sono lì ad attenderci. Su PC la dimensione dei mondi generati dipende dalla potenza del sistema, con biomi più grandi che richiedono maggiori prestazioni. Più vasto è il mondo, più risorse ci sono, così come più nemici e pericoli.

Portal Knights si presenta inoltre come un “mezzo RPG”: il giocatore può creare il proprio alter ego in-game scegliendo fra tre archetipi, ovvero i classici Guerriero, Mago e Arciere, ognuno dei quali ha propri punti di forza e debolezza. C’è una vasta gamma di opzioni estetiche che consentono di personalizzare il PG a proprio piacimento, disponibili per entrambi i sessi. Se dunque avete intenzione di calarvi nei panni di una spietata guerriera barbuta, potete farlo. Chiaramente la scelta della classe influisce sulla difficoltà complessiva dell’esperienza: i maghi sono sconsigliati per iniziare, dal momento che infliggono pochi danni fisici; al contrario dei guerrieri, veri e propri tank in grado di maciullare chiunque gli si pari davanti. Anche gli arcieri non danno il loro meglio nei combattimenti corpo a corpo, ma si prestano bene per attacchi mordi e fuggi.

[quotesx]Gli scontri sono sempre frenetici[/quotesx]Il combattimento strizza l’occhio a Dark Souls, se vogliamo: è incentrato sull’azione e questo fa sì che gli scontri siano sempre (o quasi) frenetici, specie quando si è accerchiati da più mostri. È dunque importante la manualità del giocatore, che in pieno stile hack-n-slash deve evitare gli attacchi dei nemici cercando al contempo il momento più opportuno per sferrare i propri colpi. Ho trovato decisamente più comoda la visuale in terza persona durante le battaglie (sebbene a volte ci si trovi a fare i conti con una telecamera un po’ ballerina) perché consente di tenere sotto controllo anche chi si ha alle spalle; c’è comunque la possibilità di agganciare i nemici tramite lock-on). Al contrario, nelle fasi esplorative e soprattutto durante la ricerca dei materiali, la visuale in soggettiva permette di selezionare con maggior accuratezza “il blocco” con cui si desidera interagire. Come in Minecraft, infatti, quello di Portal Knights è un mondo fatto a cubi, seppur meno squadrati del titolo cui si rifà abbondantemente.

In pieno stile RPG, gli avversari hanno punti di forza e di debolezza diversi, livelli e salute variabili e via dicendo. Inoltre sono presenti diversi tunnel sotterranei e dungeon che portano il giocatore alla ricerca di tesori nascosti. Attenzione però, perché girovagare nell’area sbagliata – o meglio, scegliere di costruire un portale che dà accesso alla zona sbagliata – potrebbe rivelarsi fatale. Non è raro infatti imbattersi in avversari non alla propria portata, che potrebbero fare del personaggio un sol boccone qualora non fuggisse a gambe levate. Il gioco è incentrato sul crafting e quindi grande importanza viene data all’estrapolazione di materiali e ingredienti che vengono poi messi sul banco da lavoro per essere tramutati in equipaggiamenti, strumenti o altri suppellettili. La lista di ricette conta infatti più di 100 oggetti, e alcune sono specifiche per ogni classe.

[quotedx]Ogni bioma può essere smantellato e ricostruito[/quotedx]Lo spirito di Minecraft si percepisce anche nei controlli: come tanti suoi simili, infatti, Portal Knights si sposa meglio con mouse e tastiera. Lo studio di sviluppo ha fatto un ottimo lavoro nello snellire i comandi su joypad e questo vale anche per la versione PC, che lo supporta: giusto per fare un esempio, degli otto elementi assegnabili alla barra posizionata nella parte inferiore dello schermo, i primi quattro possono essere selezionati istantaneamente utilizzando le frecce direzionali, rendendo più immediata la gestione degli oggetti. Ma, nonostante questo, organizzare con il mouse le varie risorse o selezionare col cursore il blocco da distruggere a suon di fendenti semplifica non poco le dinamiche e le rende più intuitive. Il recupero di ingredienti e la fabbricazione di oggetti è semplice e quindi adatta a un pubblico di ogni età: ogni bioma può essere efficacemente smantellato e ricostruito a proprio piacimento per la gioia dei fan del genere, che possono godersi peraltro un gioco indiscutibilmente bello dal punto di vista visivo. Lo stile un po’ deformed è adatto all’esperienza e le varie isole sono un’esplosione di colori che coinvolgono l’utente in un mondo tanto spietato quanto affascinante, merito anche di un fantastico sistema di luci e ombre.

Portal Knights offre il meglio di sé in multiplayer: o con partite in split-screen che consentono a due giocatori di cooperare, oppure online fino a un massimo di quattro utenti. Vale la pena sottolineare che in multigiocatore è possibile cimentarsi soltanto in partite con persone presenti nella propria lista amici. Se da una parte questo garantisce sessioni di gioco senza insulti gratuiti da parte di utenti sconosciuti (ma, ahimè, il gioco online è anche questo), dall’altra limita non poco la natura co-op del titolo.