Accanto a quello dei cosiddetti “Light Gun Games”, uno dei generi che sembra aver attecchito meglio su Wii è quello dei survival horror, tra remake di titoli del passato (Resident Evil e Dead…
Accanto a quello dei cosiddetti “Light Gun Games”, uno dei generi che sembra aver attecchito meglio su Wii è quello dei survival horror, tra remake di titoli del passato (Resident Evil e Dead Rising) e nuovi esperimenti (Dead Space e Silent Hill: Shattered Memories).
I più attenti di voi ricorderanno anche un certo Ju-On, un gioco che ha ben poco a che fare con i survival horror classici della “scuola Mikami”, visto e considerato che qui le armi sono del tutto assenti e l’unico strumento a disposizione del protagonista è una torcia con la quale farsi strada attraverso le tenebre. L’idea alla base di Calling è più o meno la stessa: i protagonisti della vicenda si risvegliano tutti in un luogo sconosciuto e sinistro dopo aver ricevuto una misteriosa chiamata sul telefonino, e presto realizzano di essere capitati, non si sa come, in un luogo infestato dagli spettri.
Ed è proprio sulla presenza del telefonino che gli sviluppatori hanno giocato per tentare di rendere l’esperienza di gioco quanto più fresca e originale possibile (oltre che, ovviamente, spaventosa): avvicinando il telecomando all’orecchio dopo aver ricevuto una chiamata, infatti, si può udire la voce dell’entità fantasmatica di turno che minaccia i protagonisti o fornisce loro degli indizi su come proseguire nel gioco. L’idea sarebbe ottima, se solo i doppiatori non avessero rovinato del tutto l’atmosfera con un’interpretazione che a tratti sfiora il ridicolo.
Insomma, piuttosto che risultare spaventose, queste telefonate finiscono per suonare “demenziali”, tanto da strappare risate (di scherno) a più riprese. Anche la struttura di gioco in sé, comunque, non è che faccia gridare al miracolo: ci si aggira per la maggior parte del tempo sprofondati nell’oscurità, con il solo raggio della torcia a illuminare la via in cerca di qualche spettro da far innervosire (giusto per “ravvivare” un po’ l’ambiente) o di qualche indizio da scovare per far ripartire l’azione. Tutto piuttosto noioso, anche se bisogna ammettere che qualche salto sulla sedia Calling è anche in grado di regalarlo. Ma con Silent Hill: Shattered Memories appena giunto nei negozi, chi mai potrebbe essere interessato a questo bizzarro esperimento di Hudson?