Tom Clancy’s H.A.W.X.

Ubisoft ci porta nel blu dipinto di blu.

I simulatori di aerei, inutile negarlo, sono titoli alquanto particolari e piuttosto rischiosi ai fini delle vendite. Sviluppando un gioco a base di caccia ed evoluzioni da cardiopalma si può cadere, infatti, nell’errore di realizzare un titolo troppo complicato, soprattutto per chi non possiede dimestichezza con i simulatori di volo in genere. O, magari, troppo semplice e dotato conseguentemente di una profonditĂ  paragonabile a quella di una pozzanghera. Ubisoft, oltre ad aver implementato ben tre diversi livelli di difficoltĂ , è riuscita nell’impresa di creare un’esperienza piuttosto profonda ma comunque accessibile, dopo un piccolo e indispensabile periodo di pratica. per merito di un sistema di controllo davvero ben congegnato. Nei panni di un giovane pilota potremo, quindi, provare l’ebbrezza di pilotare un sofisticato caccia, al fine di supportare adeguatamente le forze di terra impiegate nel solito conflitto made in Tom Clancy’s.

 

Le 19 missioni della campagna principale, che portano tra l’altro a compimento una trama tutto sommato interessante, garantiscono un discreto quantitativo di ore di gioco. Gli obbiettivi da portare a termine saranno, però, sempre gli stessi e il giocatore non dovrĂ  far altro che abbattere tutti i nemici presenti o, al massimo, difendere e mantenere sicura una specifica area. Un pizzico di varietĂ  in piĂą e, magari, un ‘intelligenza artificiale meno robotica e perfetta, avrebbero giovato alla qualitĂ  finale della campagna principale. Oltre alla presenza di un discreto numero di missioni da affrontare sia in solitudine, sia in cooperativa con tre amici online, H.A.W.X. offre anche la possibilitĂ  di immortalare le proprie sessioni di gioco (per poi caricarle direttamente sui server di YouTube) e, soprattutto, un’interessante modalitĂ  multigiocatore. Optando per quest’ultima, 12 provetti piloti sparsi per tutto il globo potranno darsi battaglia nel variopinto cielo di una delle varie ambientazioni disponibili. Oltre ad allungare la vita del titolo Ubisoft, quest’ultima opzione ludica riesce, sorprendentemente, ad elargire innumerevoli ore all’insegna del divertimento.

A testimoniare l’ottimo lavoro svolto dai programmatori ci pensa, come detto, la presenza di un sistema di controllo reattivo e di facile utilizzo. Premendo il dorsale destro si imprime una forte accelerazione al caccia, con quello di sinistra si diminuisce la potenza dei reattori, mentre inclinando l’analogico di destra si effettuano le virate. Per eseguire manovre evasive degne dei migliori top gun serviranno, in ogni caso, sangue freddo e una buona coordinazione occhio-mano (considerate che per compiere un rapido giro della morte dovrete mandare addirittura i motori in stallo). I tasti presenti sul pad vengono adibiti, inoltre, sia all’utilizzo di armi, come missili e mitragliatrici, sia all’attivazione di un sofisticato sistema computerizzato rispondente alla sigla ERS. L’Enhanced Reality System, questo è il suo nome completo, risulta non solo visivamente splendido, con una serie di icone e artifici grafici futuristici, ma riesce nel difficile intento di aiutare il giocatore nelle fasi piĂą complicate. Una volta avvistato un caccia nemico è sufficiente la pressione di un pulsante per far apparire sullo schermo una sorta di percorso da seguire, utile per sorprendere quel maledetto pilota avversario. Anche l’utilizzo delle armi è strettamente legato al sistema ERS e, prima di poter sganciare un missile, bisognerĂ  attendere che l’apposito indicatore di mira muti il suo colore da uno smorto giallo ad un ben piĂą acceso rosso fuoco. Nonostante qualche piccola sbavatura, le sezioni di volo risultano nel complesso ben congegnate e divertenti.

 

Sorprendentemente invece, l’intero comparto tecnico sembra seguire una rotta non priva di turbolenze. Il motore grafico alterna, infatti, scorci mozzafiato ad altri non propriamente evocativi. Data la vastità e l’immensità delle ambientazioni, tipiche di questo genere di giochi, non si può pretendere moltissimo in termini di dettaglio ma alcune texture meritavano indubbiamente maggior cura. Stesso discorso è applicabile anche per la realizzazione dei velivoli, non sempre modellati con un numero sufficiente di poligoni (per accorgersene basta dare uno sguardo agli aerei di supporto) e penalizzati, e qui ci riferiamo alla versione per la console Sony, dalla presenza di un odioso effetto aliasing. Alcuni passaggi lasciano comunque il segno e, sorvolando ad alta quota una città devastata dalle fiamme o una catena montana innevata, si rimane spesso ammaliati da ottimi effetti di luce, da scelte cromatiche davvero indovinate e dalla realizzazione impeccabile degli effetti, quali scie dei missili, esplosioni e nuvole volumetriche.