Trivial Pursuit Live! – Recensione

trivial pursuit live

Il giochino delle domande, che ha fatto capolino recentemente nella mia ultima serata di Capodanno e la cui celebrità non accenna a diminuire (nonostante i 25 anni sulle spalle), arriva in formato digitale sotto il nome di Trivial Pursuit Live! per mano di Hasbro, che detiene i diritti del marchio, e Ubisoft, che si è occupata di questa trasposizione per console old e current gen. Se le partite del gioco da tavolo rischiano di durare parecchie ore, quelle di Trivial Pursuit Live! vivono più sotto forma di esperienze “mordi e fuggi”, visto che non è presente il classico tabellone circolare ma solo una serie di domande tematiche, suddivise per i tipici argomenti identificati da un colore e dalla presenza dei celebri cunei che, poco alla volta, riempiono il nostro segnalino fino alla vittoria finale.

TRIVIAL BUZZ!

Se avete già giocato a Buzz o a Scene It? potete già farvi un’idea di massima su come funzionano le cose in Trivial Pursuit Live!, anche se il titolo di Ubisoft non sfrutta controller particolari, ma è giocabile comodamente tenendo in mano un joypad. Fino a quattro giocatori si sfidano in locale oppure online, affrontando tre o cinque turni: in ciascuno di essi viene pescata a caso una delle modalità, tranne a quello finale, dove occorre rispondere correttamente a una serie di domande con una doppia risposta e dove chi sbaglia resta a guardare il prosieguo del match, fino a quando un giocatore highlander non si guadagna un cuneo da apporre sul segnalino. Nei turni precedenti quest’ultimo, invece, si portano in cascina punti che permettono di accumulare altri cunei e arrivare così alla prova finale con la necessità di vincere meno fasi, se saremo stati abbastanza bravi da piazzare sul nostro segnalino un congruo numero di indicatori colorati. Il primo che arriva a sei, proprio come nel gioco da tavolo, vince la partita.

Di tanto in tanto, a seconda della modalità che stiamo affrontando, viene chiesto a uno dei giocatori di scegliere l’argomento della prossima domanda tra due opzioni (eh no… non avete la facoltà di optare sempre e solo per Hobby e Sport), mentre in altri casi – in particolare nell’ultimo round – è la CPU che si occupa di pescare arbitrariamente dal mazzo.

trivial pursuit live

BENE IL LOCALE, MALE L’ONLINE

L’esperienza di gioco proposta da Trivial Pursuit Live! si articola in due sole opzioni, ovvero giocare in locale contro altri amici e famigliari, oppure andare online. Il massimo numero di partecipanti la partita è 4, un cap che viene colmato da personaggi controllati dall’Intelligenza Artificiale solo nel primo caso. Giocando offline, prima di ogni partita viene chiesto ai giocatori se vogliono passarsi di mano un solo pad, o se invece ognuno ha a disposizione un proprio controller. Va da sé che, vista la peculiarità di alcune prove (che richiedono ai giocatori di dare risposte contemporaneamente), la seconda opzione è da preferire alla prima, sapendo tuttavia che se siete in quattro in famiglia occorre che abbiate a disposizione altrettanti joypad connessi alla console.

In locale tutto sommato ci si diverte abbastanza. Trivial Pursuit Live!, esattamente come gli altri quiz game che ho citato a inizio articolo, riesce nell’intento di fornire un divertimento di breve/media durata a chiunque, a prescindere che sia esperto o meno di videogiochi. In famiglia, insomma, le cose funzionano e il prodotto di Hasbro e Ubisoft è perfetto per una partita defaticante prima di cenare, magari coi figli al seguito che possono imparare cose o – meglio ancora – dimostrarci che i soldi spesi per la loro istruzione non sono buttati invano nello sciacquone.

[quotedx]Il vero problema di Trivial Pursuit Live! sta nella componente online[/quotedx]Il vero problema di Trivial Pursuit Live! sta purtroppo nella componente online, a dispetto del suffisso “Live” nel nome stesso del gioco, che indica come il multiplayer via internet debba rappresentare la testata d’angolo su cui si regge tutta la struttura. Giocare in rete, detta senza mezzi termini, è una pratica straziante e afflitta da numerosi problemi. La prima cosa che non funziona è l’impossibilità di creare partite miste: quando si va online, difatti, è possibile aderire con un solo personaggio, il che significa ad esempio non poter sfidare una coppia di amici con vostra moglie seduta al fianco e che partecipa anche lei alla partita. Peraltro, il sistema di matchmaking ci mette in contatto solo con perfetti sconosciuti: davvero… non ho trovato un solo modo per giocare con uno della mia lista amici.

Infine, la lentezza di alcune modalità permette di barare brutalmente. Se in locale è facile controllare che nessuno stia facendo il furbo (e, nel caso, si può intervenire con un colpo ben assestato sul coppino), online non esiste alcun tipo di verifica. Per curiosità, ho provato a tenermi il tablet a portata, con la pagina di wikipedia pronta all’uso: in più di metà dei casi ho avuto tempo e modo di fugare dubbi e di scoprire quale fosse la risposta giusta da dare. A margine vi segnalo che su una decina di match, in tre casi si sono palesati problemi di connessione, che mi hanno riportato alla schermata iniziale con annessa partita persa nel conteggio delle statistiche. Mestizia assassina.