Total War: Shogun 2 – L’Anteprima

Siamo volati a Londra per provare il prossimo strategico di Creative Assembly e fare due chiacchiere sul multiplayer. [Hands-On]

Dieci anni fa Creative Assembly, un piccolo sviluppatore anglosassone, ha rivoluzionato il modo di concepire gli strategici su PC (l’unica piattaforma su cui questo genere funziona per davvero, almeno finora). Shogun Total War univa la completezza e la funzionalità di una mappa in stile “Risiko!” con una struttura a turni, con la frenesia, con l’immediatezza e con la qualità grafica dei combattimenti in tempo reale. Dopo Shogun, Creative ha pubblicato altri Total War a intervalli abbastanza regolari, spaziando in lungo e in largo nella Storia, da Rome ai due Medieval, senza dimenticare l’eccellente Empire e la sua naturale prosecuzione, Napoleon.

Il prossimo 15 marzo uscirà il nuovo titolo della serie, che torna alle origini e esplora nuovamente il Giappone medioevale. Shogun 2 onorerà – è il caso di dirlo – il suo illustre antenato con una grafica ai livelli di Napoleon, e una scacchiera geografica decisamente più ricca e completa dell’arida mappa presente nel primo gioco della saga. Tuttavia, da quando è stato annunciato Shogun 2 gli appassionati dei Total War (come chi vi scrive) stanno chiedendosi se il passaggio dalla “grandezza imperiale” di Napoleon o dalle vastità dell’Impero Romano ai limitati confini del Giappone non risulterà in un passo indietro per la serie. Abbiamo quindi incontrato Creative Assembly nella loro sede ad Horsham, tra le colline a sud di Londra, per parlare di Shogun 2, dei nostri dubbi e del multiplayer. E siamo tornati in Patria ben felici di quello che abbiamo scoperto.

Per iniziare, abbiamo affrontato una partita partecipando a un assedio. Il “castello” che dovevamo difendere è molto diverso dalle fortezze europee medioevali: si trattava di una costruzione con molte più linee difensive, tuttavia assolutamente meno poderose dei castelli a cui siamo abituati e di cui abbiamo tanti esempi nel nostro bel Paese.
Per difendere il cuore della fortezza avevamo a disposizione una decina di unità, composte, ad esempio, da arcieri Samurai molto potenti, da arcieri Ashigaru decisamente meno coraggiosi e da Samurai armati di spada. Abbiamo posizionato gli arcieri sugli spalti, tenendo i guerrieri con spada dietro, per rispondere a eventuali brecce. L’unica cavalleria, da utilizzare come ultima risorsa, era rappresentata dalla guardia del generale.
Il nemico è apparso da lontano, diviso su due fronti. Abbiamo quindi spostato gli arcieri verso le mura dirimpettaie all’attacco, e atteso. Dopo qualche minuto, i nemici più vicini sono arrivati a tiro dei nostri arcieri ed è iniziato un furioso duello a base di frecce. Le nostre unità potevano attivare il tiro di frecce incendiate che, come al solito, è molto hollywoodiano anche se poco storico. Tuttavia, a differenza di quanto accadeva in Medieval 2, si tratta di un’abilità a tempo, dove occorre scegliere il momento giusto per “scatenare l’inferno”. Abbiamo visto i dardi avversari piantarsi nelle difese di legno degli spalti, mentre i nostri arcieri seminavano morte e distruzione tra le fila nemiche. Nonostante questo, l’artiglieria nemica, anche se risibile rispetto alle potenti macchine d’assedio europee, ha incendiato i merli di legno e costretto gli arcieri a una rapida fuga. Nel frattempo, dal nostro retro è apparso un gruppo di nemici che attendeva imboscato nella fitta vegetazione e che si è diretto verso un settore non coperto del forte. Prima che due delle nostre unità armate di spada potessero raggiungerli, avevano conquistato una porta e la relativa torre di difesa, che ha iniziato a colpire le nostre unità.
Siamo quindi riusciti a respingere l’attacco frontale e quello sul retro, ma le nostre unità avevano subito troppe perdite: alcune erano già fuggite dal combattimento, mentre altre erano a meno della metà degli effettivi. Il computer ha quindi fatto smontare i suoi samurai a cavallo e ci ha attaccato con la seconda metà dell’esercito, riposata e fresca, facendoci letteralmente a pezzi.

Scottati dalla bruciante sconfitta, abbiamo voluto rigiocare subito la battaglia. Memori della lezione imparata (ci troviamo nel Sol Levante, non nel sud della Francia!) abbiamo predisposto delle linee di difesa alternate, preferendone due sovrapposte piuttosto che una sola. Il nemico, che è apparso da posizioni differenti rispetto alla prima battaglia, ha dovuto quindi assorbire i colpi due volte, più una terza mentre scalava l’ultimo muro. Abbiamo ritirato gli arcieri in tempo, mandandoli a colpire altre unità più lontane e scatenando i samurai armati di spada al momento giusto. E questa volta abbiamo salvato il castello.

Terminata con successo la prova sul campo, Creative Assembly ci ha parlato della modalità multiplayer. Proprio come accade già nei gli ultimi episodi della serie, sarà possibile sia giocare la campagna singola con o contro un amico, sia affrontare le battaglie della medesima contro giocatori umani selezionati a caso.

“Volevamo qualcosa di nuovo, che spingesse i giocatori a combattere ogni battaglia con assoluta determinazione e fino all’ultimo uomo”. E credeteci, Creative Assembly ha estratto dall’elmetto un’idea particolarmente buona. Una volta installato il gioco, difatti, potrete dedicarvi al “Multiplayer Avatar”. Il vostro generale alter ego apparirà su una mappa del Giappone: si tratterà di una versione ridotta di quella strategica del gioco single player, con meno province. Inizierete con due o tre di queste, e due Avatar: uno che simboleggia il vostro unico esercito, e l’altro che indica la posizione dell’unica flotta.
Quando sposterete uno dei due Avatar in una provincia non esplorata (che sarà coperta da una “nebbia di guerra”), combatterete una battaglia, terrestre o navale. Il combattimento avverrà contro un nemico in carne e ossa selezionato dal sistema di accoppiamento di Steam e di Creative Assembly. Anche lui avrà spostato sulla “sua” mappa il proprio esercito, anche se magari in una provincia diversa. A questo punto combatterete uno scontro ad armi pari, con un esercito creato utilizzando lo stesso “budget” di punti: la battaglia si svolgerà quindi come un normale scontro online, assedi compresi.

Se vincerete il match esplorerete la provincia, che diventerà parte dei vostri domini. Ogni territorio fornisce un “bonus” diverso come, ad esempio, l’aumento dell’efficienza di un tipo di truppe. Inoltre, le unità che si sono distinte nei combattimenti saranno elevate allo status di “veterane”. Potrete battezzarle con un nome di vostro gusto (tipo, “Salvatori della Patria di GV.it” o “Terzo Samurai Che Mena Tutti”) e entreranno a far parte di un pool speciale che vi seguirà per tut
ta la vostra carriera. Dallo scontro successivo sarà possibile “acquistarla” (anche se a un prezzo decisamente superiore rispetto a una normale unità dello stesso tipo) e farle guadagnare altra esperienza per migliorarne ulteriormente le prestazioni in guerra. Se perderete la battaglia, invece, non succederà nulla di drammatico, visto che le provincie conquistate resteranno di vostra proprietà: molto semplicemente, vi toccherà combattere di nuovo.

L’idea è molto affascinante. Fondamentalmente, ogni giocatore ha una “sua” mappa in cui è l’unico attore, anche più che nel normale single player, dove invece girano gli eserciti nemici controllati dal PC. Si combatte contro il miglior avversario possibile, un nemico in carne e ossa fortemente motivato (come noi, del resto), ma non si rischia di essere “buttati fuori” dalla campagna, o di “perderla”. Il multiplayer unisce quindi tratti da single player, come un mondo unico, personale e persistente, al gioco tradizionale online.
Peraltro, in ogni server di gioco saranno presenti trenta clan: se vi alleerete con uno di questi, ogni vostro scontro contribuirà ad aumentare il punteggio complessivo e a scalare le classifiche. Gli sviluppatori hanno già pensato a un sistema di “ladder” che porterà i clan più competitivi a confrontarsi tra loro.

In aggiunta a quanto detto, l’avatar riceverà anche dei punti esperienza: per conquistare l’intero Giappone sarà quindi necessario salire di livello e conquistare nuove abilità. Di queste ne esistono ben ventotto, tra cui “guardia più numerosa”, “banzai”, “frecce con fischietto” (che semina il terrore tra i nemici) e “velocità di ricarica migliorata”, giusto per fare alcuni esempi. Non mancano gli Achievement di Steam, a cui sono collegati alcune ricompense in-game, come armi e armature uniche che potrete far indossare al vostro alter ego. Ma il traguardo più ambito, comunque, sarà raggiungere il podio della classifica mondiale degli Shogun: quando avrete conquistato il “vostro” Giappone multiplayer, accederete a una competizione particolare riservata solo a chi ha completato il gioco in questa modalità, laddove potrete sfidare gli altri strateghi che avranno ottenuto lo stesso obiettivo assieme a voi. Solo uno sarà lo Shogun definitivo, e solo uno potrà fregiarsi di questo titolo!