Fairy Tail Provato

Fairy Tail

Durante lo scorso Tokyo Game Show è stato presentato ufficialmente il videogioco di Fairy Tail, famoso anime e manga creato da Hiro Mashima. A occuparsi della trasposizione videoludica sarà lo studio Gust di Koei Tecmo, famoso per la serie di Atelier, la sua longeva serie di JRPG, di stampo e atmosfere che richiamano molto l’animazione giapponese. Lo studio Gust si è sempre occupato di realizzare dei JRPG classici nella sua lunga storia, basti pensare che la saga di Atelier esiste sin dal 1997 in Giappone, e da oltre vent’anni fa uscire all’incirca un capitolo all’anno. Nonostante sia una serie molto di nicchia, gli ultimi episodi sono usciti anche in Occidente, ritagliandosi una fetta di mercato tra gli appassionati di videogiochi di ruolo giapponesi duri e puri.

Dopo decenni passati a realizzare RPG dal design e dalle caratteristiche narrative tipicamente da anime, finalmente gli sviluppatori potranno lavorare alla trasposizione di un vero anime in videogioco. Fairy Tail sarà infatti impostato come un classico gioco di ruolo giapponese, scelta che ci sentiamo di appoggiare, dato che, essendo nelle mani di Koei Tecmo, il rischio di un nuovo musou era alto. Il manga originale, per chi non lo conoscesse, è ambientato in un mondo fantasy dove le gilde dei maghi svolgono un ruolo importante nella società. Infatti, queste si occupano di vari incarichi, come combattere mostri e criminali. Essendo uno shonen le battaglie a suon di colpi speciali sono poi all’ordine del giorno. Data l’ambientazione, siamo convinti che il genere scelto è molto più consono all’opera originale. Dopo circa due mesi dall’annuncio ufficiale, abbiamo avuto occasione di provare per una buona mezz’ora il gameplay di Fairy Tail (il titolo finale è ancora incerto), facendoci una prima idea delle meccaniche legate al combattimento.

Benvenuti nella gilda di Fairy Tail

Il manga di Fairy Tail ha riscosso un grande successo in Giappone. Iniziato nel 2006 e conclusosi nel 2017, il fumetto è durato per ben 63 volumi, arrivati anche in Italia per conto della casa editrice Star Comics. Dal manga è stato tratto anche un altrettanto longevo anime che ha visto la conclusione, con l’adattamento della saga finale, proprio il mese scorso. Attualmente l’autore originale sta lavorando perfino a un seguito, anche se ha lasciato gran parte dei lavori, soprattutto nel disegno, a un suo assistente.
Da quanto trapelato di recente, sappiamo che il videogioco sarà ambientato nella seconda metà del manga, partendo dopo il time skip durato 7 anni e adattando le due importanti saghe dei Grand Magic Games e di Tartaros. Il titolo poi si prenderà delle libertà e, oltre a seguire la storia vista nel manga, creerà vicende secondarie inedite dedicate a determinati personaggi, anche se per il momento non si conoscono ulteriori dettagli.

Nella nostra prova ci ritroviamo a guidare il protagonista Natsu, insieme a Lucy ed Erza, mentre sono intenti ad allenarsi in vista dei Grand Magic Games, un grande torneo dove le gilde più importanti si affrontano per decidere quale sarà la migliore del regno di Fiore. Il nostro primo obiettivo è recarci fino a una spiaggia per iniziare l’allenamento. Preso il controllo di Natsu potremo esplorare brevemente l’edificio della gilda e fare due chiacchiere con alcuni famosi personaggi, come Mirajane, Gray e Juvia. Una volta usciti, ci ritroveremo nella città di Magnolia, non grandissima ma con ricostruiti tutti i luoghi caratteristici visti nel manga originale. In questa prova non c’era molto da fare in fase d’esplorazione, perciò ci siamo subito mossi verso la foresta all’esterno della città per proseguire verso il nostro obiettivo. Unica nota di cui fare cenno è la possibilità di cambiare il personaggio controllato in fase d’esplorazione con la semplice pressione dei tasti dorsali, una scelta apparentemente solo estetica, almeno per quanto ne sappiamo al momento.

Fondamentalmente la demo è proseguita tra combattimenti e alcune cutscene in cui i personaggi discutevano sul da farsi. Abbiamo potuto esplorare un po’ le aree della foresta e della spiaggia, notando come la fase di perlustrazione sia molto classica. Avremo una comoda minimappa, in basso a destra dello schermo, che ci mostrerà tutta l’area in cui ci troviamo. Inoltre, in ogni area ci saranno i classici forzieri contenenti utili oggetti per l’avventura, e dei bagliori colorati che ci indicheranno delle risorse da raccogliere, cosa che ci fa pensare che esista anche una componente dedicata al crafting (punto di forza della serie Atelier d’altronde). I nemici saranno tutti visibili su schermo e approcciandoli verremo portati in battaglia. Ci sarà anche la possibilità di colpirli alle spalle per iniziare in vantaggio il combattimento.

Fairy Tail

Combat System: tra classico e shonen manga

Sappiamo già che il massimo di personaggi utilizzabili in un party è di cinque, nel nostro caso avevamo a disposizione solo Natsu, Lucy ed Erza. Le opzioni di battaglia sono tra le più classiche: attacco, difesa, oggetti e l’immancabile mana. Essendo ambientato in un mondo in cui la magia è alla portata di tutti, ogni personaggio avrà l’omonima opzione in Fairy Tail, ma ognuno di essi in questa sezione avrà i suoi attacchi speciali visti nell’anime e nel manga. Per Natsu è un Dragon Slayer in grado di utilizzare il potere del fuoco, i suoi attacchi mischieranno colpi fisici e le sue ruggenti fiamme cremisi. Erza è in grado di equipaggiarsi all’istante con diverse armi e armature magiche che le permetteranno di scagliare colpi micidiali. Lucy è invece una maga degli Spiriti Stellari, in grado di richiamare tramite delle chiavi d’oro gli spiriti dello zodiaco, come Scorpione e Capricorno, presenti nella demo da noi provata. Deludente il fatto che una volta evocato uno di loro, questi si manifesterà solo con un’immagine statica tratta dall’anime, per poi vedere l’effetto dell’attacco sui nemici. Ci saremmo aspettati un’evocazione nel vero senso della parola.

Il combat system è dunque quello di un classico JRPG a turni in cui l’unica particolarità riguarda gli attacchi magici: ognuno di essi coprirà un determinato numero di caselle, in modo da colpire anche diversi nemici insieme se rientrano nel range. Un aspetto preso in prestito dai giochi di ruolo strategici in stile Fire Emblem che non stona in questo contesto. Continuando ad attaccare si caricherà poi una speciale barra che, una volta riempita, ci permetterà di scatenare una mossa a catena dei nostri eroi, dove ognuno di essi rilascerà uno dei suoi potenti colpi. L’ultimo della catena invece si scatenerà con un attacco, non presente tra i colpi normali, che infliggerà una grande quantità di danno.

Fairy Tail

Interessante poi l’adattamento delle tipiche trasformazioni e potenziamenti presenti in ogni shonen manga, cosa a cui nemmeno Fairy Tail fa eccezione. Il combattimento finale della demo era contro un boss, Jellal, personaggio molto importante all’interno della storia, prima nemico e poi alleato della gilda protagonista. Contro di lui abbiamo provato per la prima volta il sistema del Risveglio: quando un personaggio subisce molti danni potrà utilizzare questo potenziamento che gli darà la possibilità di curare gli HP, di potenziare le statistiche e, soprattutto, gli permetterà di usare nuovi attacchi speciali. Erza e Lucy non avevano mosse inedite, mentre Natsu poteva scegliere se utilizzare la modalità Dragon Force o la Lightning Fire Dragon Mode. Scegliendo quest’ultima il corpo del personaggio viene ricoperto da un’aura elettrica mista alle sue fiamme, e ciò gli permette di utilizzare nuovi potentissimi attacchi con cui abbiamo sbaragliato facilmente Jellal.

Quanto visto è comunque ancora molto poco per avere un giudizio preciso di questo titolo tratto da Fairy Tail. Il combattimento funziona nella sua semplicità e sembra adattare bene le diverse mosse speciali, e la sensazione di potenza nel poter utilizzare i pieni poteri del proprio personaggio preferito. Ma in questa sede abbiamo potuto vedere soltanto la base del combat system e poco altro del resto del gioco. Si evince comunque che il budget dedicato al titolo non è altissimo.

Fairy Tail

Tecnicamente il gioco ha dato tutto nella realizzazione dei modelli dei personaggi, frutto di un buon lavoro di cel-shading, mentre per quanto riguarda texture delle ambientazioni e degli sfondi sembra quasi di guardare un titolo della generazione precedente. Anche le animazioni sono altalenanti, con una buona cura per gli attacchi speciali e una minore per azioni più classiche. Gli effetti elementali delle magie poi non convincono in pieno. Bisogna comunque specificare che il gioco è ancora in uno stato preliminare: diverse cutscene sono state tagliate fuori e verranno inserite nella versione finale; dunque allo stato attuale tutto può cambiare e migliorare. Non ci resta che attendere perciò l’arrivo di una prossima build per poter verificare l’avanzamento dei lavori su questo titolo.

Fairy Tail si mostra in un primo assaggio in cui abbiamo potuto dare uno sguardo a un sistema di combattimento che prende a piene mani dalla tradizione dei JRPG, aggiungendoci un tocco personale ispirato alle battaglie di questo famoso shonen manga. Da quanto abbiamo visto le battaglie divertono e fanno sentire a casa i fan, nonostante una realizzazione tecnica molto altalenante, ma è ancora troppo presto per dare un giudizio definitivo, dato che con l’avanzare dei lavori potrebbe cambiare tutto in futuro.

Di stirpe vichinga, sono conosciuto soprattutto con il soprannome “Shiruz”, tanto che quasi dimentico il mio vero nome. Videogiocatore incallito sin dall’alba dei tempi, adoro il mondo videoludico perché dopo tanto tempo riesce sempre a sorprendermi come la prima volta. Scrivo ormai da diversi anni di questa mia passione per poterla condividere con tutti. Sono uno dei fondatori di Orgoglio Nerd e sono anche appassionato di tutto ciò che riguarda la cultura giapponese e la mitologia (in particolare quella nordica).