1994 – L’anima del primo, leggendario Prince of Persia, la mente di Another World e l’attitudine di Turrican: per molti hardcore gamer della SNES Age, Blackthorne rappresentò la terra promessa dei platform-shooter, ed è essenzialmente per questo motivo che continuiamo a chiederci come mai nessuno abbia mai pensato di regalargli un sequel.

Appassionante e spettacoloso, col suo possente protagonista a dominare scenari multi-livello tanto articolati quanto zeppi di insidie, il titolo firmato da Ronald Millar Sr. avrebbe difatti meritato più di molti altri esimi colleghi l’opportunità di ergersi a capostipite di una saga. Da qui il sospetto che esso abbia pagato caro dazio ad un livello di difficoltà forse eccessivo o magari patito oltremodo il “boicottaggio” mediatico di una Nintendo disposta a mutilarlo impunemente pur di ridurne a misure accettabili il coefficiente di violenza.

Che Blackthorne fosse un titolo brutale lo si poteva senz’altro desumere anche dal solo design conferito per l’occasione allo stesso logo della Blizzard, quivi “decorato” da vermiglie chiazze di sangue… A scatenare il disappunto dei producer di Kyoto, sarebbero stata tuttavia la possibilità di far fuoco anche su prigionieri inermi ed alcuni elementi giudicati troppo “gore”.

Purgato da ogni elemento affine in ogni edizione SNES (inclusa quella Giapponese!), Blackthorne apparve in versione “Uncut” solo in ambito Sega 32X, seguendo così il medesimo iter che contraddistinse la conversione casalinga di un classico come Mortal Kombat le cui cruente fatality rimasero un esclusiva dei clienti Mega Drive…

Data la ben più ampia diffusione maturata dall’edizione SNES rispetto a quella Sega 32X, furono in ogni caso in troppi i gamer a non poter godere della di un prodotto completo, il quale rispettasse la visione originale degli sviluppatori.

A porre tardivo rimedio al misfatto ci avrebbe fortunatamente pensato il solido GBA nel 2003 con una coloratissima riedizione tascabile del codice originale, ma la sensazione di essere stati in qualche modo defraudati di un classico a tutto tondo non ci ha mai del tutto abbandonati.

Che si possa trattare di un semplice revival in chiave hi-tech piuttosto che di un reboot vero e proprio continuiamo pertanto credere che il vecchio Blackthorne meriti assolutamente una seconda chance, altro non fosse che per veder tornare in azione uno degli eroi più sottovalutati della 16Bit Era.
IN VIDEO
E’ ora godiamoci in santa pace due ricchi longplay di Blackthorne. Il primo relativo alla discussa versione SNES…
… L’altro risalente all’edizione Sega 32X…