Final Fantasy VII Remake Provato dalla gamescom 2019

Final Fantasy VII Remake Square Enix

Final Fantasy VII Remake è un titolo che inevitabilmente fa accendere gli animi dei giocatori. Ormai atteso da oltre 4 anni, il ritorno del settimo capitolo era un sogno che davvero in molti avevano, tra appassionati e semplici curiosi, ma dall’altra parte della barricata si sarebbe ovviamente formata una fazione contraria alla strategia di Square Enix, che nel frattempo aveva escogitato un sistema episodico per il suo pupillo. Un episodio su Midgar, dicevano, ma tra tutte le promesse il tempo è passato e Final Fantasy VII Remake è rimasto recluso in un limbo tutto suo, fatto di discussioni sulle nuove figure dei protagonisti e sul rinnovamento del JRPG della vecchia SquareSoft. Eppure, nonostante tutte le criticità di uno sviluppo che sta caratterizzando ogni nuova produzione di Square, c’è da dire che il remake non rappresenta un semplice modo per incassare dalla vecchia fanbase della serie. Tutt’altro, la nuova versione di Final Fantasy VII Remake è la perfetta unione tra vecchio e nuovo, unendo i due sistemi in un gioco totalmente rivoluzionato. Come avevamo avuto modo di dire durante la demo dell’E3 2019, insomma, il tocco nella direzione di Tetsuya Nomura è riuscito a farsi sentire anche nel livello iniziale delle dimostrazioni pubbliche. Tornandoci alla gamescom di quest’anno, accompagnati da testo e schermo in un alquanto comprensibile tedesco, ci siamo nuovamente immersi in quella fatidica demo.

Final Fantasy VII Remake: il ritorno del mito, ora in… tedesco

Parliamo delle cose nuove che abbiamo visto nella demo tedesca della gamescom: innanzitutto, Final Fantasy VII Remake si è mostrato non solo con i sottotitoli, ma anche con le voci in tedesco! Una novità straordinaria per gli amanti della serie, ma che nulla avrà a che fare con noi. Il remake avrà difatti l’aggiunta del doppiaggio completo solo nelle lingue tedesche e francesi, insieme agli immancabili due, ossia l’inglese e il giapponese. Noi dovremo piuttosto accontentarci dei soli sottotitoli, ma considerando la portata di una tale novità all’interno della saga di Final Fantasy, molte polemichette si sono fin da subito ridotte al minimo. Andati oltre la barriera del linguaggio, tuttavia, ci siamo trovati davanti a un titolo che risplende grazie a una perfetta combinazione fra tradizionalismo e innovazione.

Il livello in cui ci siamo trovati a girovagare, in realtà, era tutto fuorché aperto. Ci siamo trovati infatti catapultati nel Reattore Mako della Shinra, decisi a far esplodere e ribaltare i piani dell’organizzazione con Cloud e Barret al nostro fianco. Il mondo, insomma, non era aperto o libero di essere esplorato. Anzi, le uniche libertà che ci venivano fornite in tal senso erano tutte rivolte alla linearità più assoluta e immediata. Passo dopo passo, ci siamo mossi tra i corridoi e i vari piani del Reattore, attaccando di tanto in tanto alcuni soldati della Shinra e altri robot della compagnia. In tutto ciò, ovviamente, l’azione non si fermava.

Invece di adottare il classico sistema a turni, Square Enix ha ben pensato infatti di sfruttare un ibrido funzionale, che dà così al giocatore l’opportunità di attaccare in tempo reale all’interno dell’ambientazione. Questi colpi, essendo deboli e immediati, non servono tanto a eliminare gli avversari vicini (se non quelli più fragili), ma a ricaricare la nostra barra dell’ATB. Da lì, avremo modo di lanciare una magia, un’abilità o addirittura un oggetto a nostra scelta, che avrà tuttavia un costo indicato dal numero delle barre. Quindi, avremo ipoteticamente delle funzioni che ci faranno consumare l’intera barra dell’ATB, aumentando i danni inflitti all’avversario o sistemando un ostacolo in una mossa sola.

Tra le altre mosse che avremo modo di utilizzare durante il gioco in tempo reale, ci sarà ovviamente sia la difesa fisica che la schivata, entrambi utilissimi contro gli avversari più coriacei del gioco. Il gameplay di Final Fantasy VII Remake, al di fuori delle battute sul confronto con un gioco di oltre 30 anni fa, è riuscito a reinventarsi con un sistema ben oliato, dinamico ed estremamente coreografico; soprattutto con il classico Limite, che in questa salsa tornerà con delle visuali ben più utili a mostrare la pura devastazione del luogo circostante!

Final Fantasy VII Remake Square Enix

La Sentinella è l’unica Boss Fight che avremo modo di affrontare nella demo di Final Fantasy VII Remake.

Se ci fossero solo una manciata di guardie e altrettanti robot da eliminare, tuttavia, la demo di Final Fantasy VII Remake si chiuderebbe con un pugno di mosche e null’altro. E invece è bello notare come le stesse Boss Fight siano state tramutate in ben altro, ora ben più difficili da affrontare rispetto al vecchio tatticismo a turni della serie. In questa situazione, infatti, ci siamo trovati a combattere contro la terribile Sentinella del Reattore, che si è rivelata un osso estremamente duro; abbatterla entro i minuti iniziali di gioco, non a caso, sarà una vera e propria impresa!

Parlando degli attacchi del nostro Scorpione preferito, invece, ci saranno già dei conflitti da gestire tatticamente con Cloud e Barret. Attaccare ripetutamente la triste Sentinella, oltre a non infliggere così tanti danni, sarà catastrofico per la salute dei nostri due eroi, che con un paio di attacchi robotici rimarranno in fin di vita. In questa situazione, quindi, la più grande prerogativa sarà quella di sfruttare il più possibile la barra dell’ATB e i nuovi strumenti offerti dal remake. E quando l’argomento della critica è effettivamente un remake, non si potrebbe pensare a complimento migliore.

A distanza di ben 4 anni dall’annuncio ufficiale e a soli 3 mesi dall’uscita di Final Fantasy VII Remake, non sappiamo ancora come riuscirà Square Enix a propinarci la storia di Cloud e compagnia danzante, ma una cosa è certa: il nuovo remake non vuole essere un’accozzaglia abbellita delle stesse scene presenti nel gioco originale; non vuole, insomma, darci un remake simile ai recenti Crash Bandicoot: N. Sane Trilogy e Spyro Reignited Trilogy. Piuttosto, il team capitanato da Tetsuya Nomura e Naoki Hamaguchi vuole creare un vero e proprio incontro di due mondi, che sia quindi in grado di unire il classico gameplay a turni del capitolo originale al nuovo sistema dinamico di Final Fantasy XV. Al di fuori delle criticità, al di fuori di quel che chiunque potrà mai pensare sui remake, è innegabile che Square Enix stia riuscendo a fare centro con la sua visione del nuovo Final Fantasy VII, nel bene e nel male. Ovviamente rimangono gli stessi dubbi che avevamo nel corso della fiera losangelina, ma continuando così siamo sicuri che la leggenda di Cloud, Aerith e Sephirot potrà risorgere anche con le nuove generazioni di videogiocatori.

Dopo un rito di iniziazione tenuto dalle alte cariche di GamesVillage, Valerio è stato accettato come redattore. È il più giovane del gruppo e, nonostante le apparenze, nasconde un grande talento. Ma lo nasconde molto bene! Non vi consigliamo di partire con lui: leggende narrano che chi l'abbia seguito si sia perso nei meandri della misteriosa Pomezia.