SnowRunner Recensione: la dura vita del trasportatore

SnowRunner

Qualora vi reputiate appassionati di simulatori, sicuramente avrete marchiato sul vostro calendario l’appuntamento del 28 aprile con SnowRunner, nuovo capitolo della serie simulativa dei trasporti off-road. Sviluppato da Saber Interactive, autori dell’ apprezzatissimo World War Z e del porting di The Witcher 3 su Nintendo Switch, il titolo porta una ventata d’aria fresca al brand di Focus Home Interactive, con nuove introduzioni e una sfida da veri duri. Il panorama dei simulatori si sta arricchendo proponendo delle esperienze sempre più diversificate, attraendo in questo modo anche nuovi giocatori che presi dalla curiosità, si lanciano in un’avventura che comunemente, nei videogiochi, potremmo definire quasi mistica. Non a caso, questo è l’aggettivo con cui potremmo descrivere ora la nostra esperienza col titolo, che in uno dei suoi ultimi trailer, ha omaggiato un kolossal come Death Stranding (QUI per la recensione), con una trovata pubblicitaria realizzata ad hoc. Abbiamo provato in questi giorni in maniera approfondita la nuova esperienza simulativa realizzata da Saber, destreggiandoci su terreni difficili da domare anche su quattro ruote motrici. Ve ne parliamo in questa nostra nuova recensione!

SnowRunner: la cruenta battaglia tra fango e pneumatici!

Il titolo è un simulatore di trasporti su ruote prevalentemente off-road, dove ogni trasportatore avrà a che fare con terreni difficili da superare. Fango, neve, rapide, salite ripide sono solo alcuni degli ostacoli naturali quasi insormontabili che dovremo affrontare durante un trasporto, e la varietà di quest’ultimi permette di affrontare una sfida sempre diversificata. Il giocatore può organizzare il tragitto segnando delle tappe sulla mappa di gioco, in modo tale da poter aggirare un terreno difficile sfruttando delle strade secondarie, allungando o accorciando il percorso a proprio piacimento. Qui l’esplorazione gioca un ruolo fondamentale, dove un’azione ricognitiva sarà necessaria per svolgere in tutta serenità ogni incarico proposto dal gioco.

L’open world sandbox costruito da Saber Interactive si mostra variegato, offrendo tre grandi località costituite da più mappe esplorabili, proponendo dei paesaggi naturalistici accattivanti per i nostri viaggi. Anche le condizioni meteorologiche possono aggravare le condizioni del terreno, come la pioggia, che può trasformare un tranquillo tratto sterrato in un percorso fangoso, creando una situazione alquanto ostica qualora si trasportasse un carico pesante. Il gioco però mette a disposizione diversi spunti per poter oltrepassare un ostacolo, talvolta aggirare il problema risulta decisamente più remunerativo che affrontarlo: ciò è possibile percorrendo parti di terreno più asciutte, dando la possibilità ai pneumatici del camion di poter generare forza motrice, aiutando il mezzo pesante a muoversi in zone complesse e fangose.

SnowRunner: carica, guida, scarica, ripeti.

La vastità del mondo lascia spazio a numerosi incarichi sparsi per tutta la mappa di gioco, costruiti su un sistema di fetch quest basate sul carico e scarico di materiali, con un’organizzazione degli obiettivi che le rende piuttosto macchinose. Ogni incarico prevede punti di partenza e destinazioni diverse, spingendo il giocatore ad utilizzare ogni tipo di mezzo pesante durante la sua avventura tra Michigan, Alaska e Tajmir. Ogni incarico infatti vi obbligherà a munirvi di un rimorchio con il quale dovrete trasportare ogni tipo di carico, e l’aggiunta di un tale peso renderà difficoltoso lo spostamento verso destinazione. In questo caso, ribadire l’importanza di un percorso ben pianificato è vitale in SnowRunner, il rischio di rimanere impantanati nel fango o in un tratto tortuoso è elevato. Il titolo mette a disposizione alcune soluzioni di gameplay capaci di aiutare il giocatore in un momento di difficoltà, tra questi spicca il verricello, una corda munita di gancio con la quale è possibile sfruttare degli appigli per trainare il camion lungo una salita, oppure per riemergere dal fango. In alcuni casi, come quelli citati, tale strumento è un salva vita, specie quando si trasporta un carico pesante. Con il verricello non soltanto è possibile trainare il proprio mezzo lungo una salita ripida, con esso il giocatore può trainare rimorchi o altri mezzi pesanti, ottenendone di nuovi portandoli a destinazione.

Tra contratti e incarichi, il trasportatore guadagna un buon ammontare di denaro e punti esperienza, svelando passo dopo passo porzioni di mappa rimasti oscurati. Da qui si apprende l’esistenza delle torri d’osservazione, che similarmente nei titoli più blasonati, svolgono la funzione di svelare tutto ciò che c’è intorno una volta che quest’ultime vengono attivate. Da qui possiamo apprendere dell’esistenza di altri incarichi, come la costruzione di un ponte o la messa in sicurezza di una zona franata, senza dimenticare della presenza di potenziamenti e mezzi extra come collezionabili. Tra le attività secondarie emergono degli incarichi a tempo, i quali non mancheranno nell’impresa di mettere alla prova le capacità di ogni trasportatore con delle consegne più ostiche. Notando dunque l’esistenza di ponti da costruire e blocchi stradali da ripulire, comprendiamo la mutabilità del mondo di gioco: completando questi incarichi extra, si possono sbloccare nuove vie d’accesso e più sicure, permettendo in questo modo di intraprendere tragitti meno ostici del solito.

Berretto, camicia rossa a quadri, bretelle e la mia quattro ruote motrici

Nonostante l’abitudine a titoli di corsa sempre più frenetici, la pacata esperienza di guida di SnowRunner si fa apprezzare pienamente una volta rilasciato il freno a mano. Muoversi tra i boschi e i paesaggi naturali a bordo del proprio mezzo, la tranquillità trasmessa dal gameplay ci invita a rilassarci per staccare la spina dai vari incarichi, permettendoci di godere un altro aspetto di questa produzione che non può essere di certo trascurata. Se in Death Stranding avventurarsi tra i magnifici paesaggi e godere della loro bellezza faceva parte dell’esperienza ludica, anche nella produzione di Saber Interactive troviamo una caratteristica molto simile. Infatti nel gioco non c’è niente di meglio che liberare la propria mente in un viaggio senza destinazione, guidati dalla sola volontà di lasciarsi andare in un giro turistico della mappa, avvalorato dalla presenza dei potenziamenti ottenibili per i nostri veicoli. In tutto ciò, la simulazione del sistema di guida si mostra semplice ed accessibile, dove il trasportatore gestisce le marce, la trazione e le condizioni del veicolo. Sarà necessario fare rifornimento di carburante, così come andranno tenuti sotto controllo i danni recati al veicolo durante un trasporto, dai quali dipendono le prestazioni su asfalto e sterrato.

SnowRunner mette a disposizione diversi garage in cui depositare, acquistare e personalizzare i mezzi pesanti. La varietà dei veicoli acquistabili è ampia e la scelta viene dettata dalla somma di denaro a disposizione in quel dato momento, tuttavia vi sono svariati veicoli parcheggiati o rimasti bloccati da recuperare, permettendovi di arricchire il vostro deposito senza dover spendere un singolo centesimo. Ma la progressione viene dettata proprio da questo: ottenere veicoli e potenziamenti per completare incarichi sempre più difficili, riscuotendo progressivamente ricompense maggiori. Ogni mezzo pesante si contraddistingue per utilizzo e caratteristiche, come consumo, resistenza e rapporto peso-potenza, quest’ultimo fondamentale per il trasporto di carichi pesanti. Anche i pneumatici sono estremamente importanti, scegliere quelli adatti può dare un grosso contributo alla vostra spedizione, permettendovi di usufruire di prestazioni maggiori su terreni più ragguardevoli.

Quel maledetto “effetto VHS”

L’esperienza visiva mette in scena dei paesaggi godibili dall’alto del nostro sedile da conducente, caratterizzati soprattutto da un buon lavoro svolto su tutto il comparto dell’illuminazione. Il ciclo giorno/notte mette in risalto quest’aspetto immergendoci completamente nei nostri viaggi tra un incarico e l’altro. Eppure, questo effetto visivo viene penalizzato da un ben poco voluto effetto sgranante, accentuato durante la notte e l’alba. Tale pellicola mette in forte discussione la qualità della resa grafica, che può vantare di una visione d’insieme tutto sommato gradevole seppur con qualche riserva. Nonostante il terreno possa vantare di una cura quasi maniacale nell’elaborazione delle texture, ne escono decisamente indebolite le vegetazioni e in particolar modo il manto erboso e i cespugli, mentre vi è stata una maggiore cura nella realizzazione di ruscelli e fango.

Ciò che più abbiamo apprezzato è il motore fisico di SnowRunner, capace di mettere a dura prova i trasportatori, simulando in maniera ottimale il peso degli oggetti: i rimorchi, per esempio, aggiungono peso extra al vostro mezzo, rendendo più ostico un percorso in salita, a cui si può porre soluzione con un verricello attaccato al punto giusto. La simulazione realizzata da Saber Interactive inoltre può trasformare la vostra esperienza di guida in un’avventura stressante, qualora rimaniate impantanati nel fango, ed uscirne non sarà affatto un gioco da ragazzi. Le prestazioni del titolo su PlayStation 4 si sono mostrate solide, con un frame rate fissato a 30 fotogrammi per secondo, con caricamenti immediati tra una transizione all’altra. Anche il comparto sonoro è ben congegnato, dal rude rombo del veicolo si passa al dolce silenzio di una civiltà quasi assente, per venir infine cullati dalla natura che ci circonda.

Possiamo definire SnowRunner come un Death Stranding su quattro ruote, le cui meccaniche di gameplay li accomunano in un connubio strampalato. La produzione di Saber Interactive non solo vi mette sul sedile di un camion, essa vi costringerà a studiare un percorso, il terreno e valutarne i rischi, proprio come nel kolossal di Kojima Productions. Si carica, si viaggia e si consegna, il tutto passando attraverso dei paesaggi naturalistici intriganti, anzi, meravigliosi. Il gameplay ci cala in un mood rilassante, impegnando la nostra attenzione verso un’esplorazione di gusto, ignorando in questo modo l’esistenza di incarichi da svolgere. Nonostante non condividano un comparto tecnico di qualità simile, neppure della medesima direzione artistica, la nuova produzione dagli autori di World War Z può riempire le vostre giornate evadendo per qualche ora da una realtà attuale quasi surreale.

Matteo è un grande appassionato di videogiochi, manga ed anime. Come videogiocatore nasce sul Nintendo 64, Il suo primo videogioco? Super Mario 64. Col passare del tempo si è unito alla famiglia delle console di casa Sony e adora in particolare i videogiochi di produzione giapponese, ma grazie anche al suo spirito di cacciatore di trofei, prova interesse in ogni sfaccettatura del videogioco.