GameDEC Definitive Edition: intrighi e tradimenti in un mondo cyberpunk

GameDEC

Annunciato al Future Game Show del marzo 2021, GameDEC Definitive Edition è un gioco di ruolo in single-player con visuale isometrica, nato dalle menti riunite presso la casa di sviluppo polacca Anshar Studios. Pubblicato due anni fa su PC per le principali piattaforme digitali (Steam, GOG ed Epic Games Store), lo scorso anno si è fatto spazio anche sulla console ibrida di Nintendo, salvo poi tornare con una veste nuova ed approdare nella sua edizione definitiva, sempre su PC. Da venerdì 24 febbraio 2023, la Definitive Edition dell’RPG è disponibile anche su PlayStation 5: si tratta di un’edizione che include una difficoltà nuova e varie skin aggiuntive.

GameDEC Definitive Edition

GameDEC Definitive Edition: uno Sherlock Holmes a Night City

Il software trasporta i giocatori in un immersivo mondo cyberpunk, in cui vestiremo i panni di un gamedec: una figura che si occupa di risolvere i casi più eclatanti e misteriosi che riguardano gli utenti che si addentrano nei mondi virtuali per videogiocare. Suddetti ispettori si avvalgono di abilità e competenze informatiche e deduttive per ripristinare l’ordine all’interno degli MMORPG, eliminare i bug dai simulatori alla Harvest Moon, o addirittura di bandire i giocatori che commettono crimini contro altri, anche attraverso l’uso di cheat, ovvero i trucchi (ma non solo). Insomma, i gamedec perseguono l’ordine e la legalità all’interno delle realtà virtuali. Prima di iniziare a sventare i crimini, però, è necessario che il giocatore scelga un avatar da impersonare. Sono presenti un discreto numero di avatar tra cui scegliere, dotati peraltro di retroterra che va ad impreziosire il background del protagonista, così che il giocatore possa già essere in grado di definirne il carattere durante il prosieguo della storia, trattandosi in ogni caso di un gioco di ruolo. In alternativa, è possibile anche scegliere un avatar meno rigido nella sua impostazione, di cui il giocatore è liberissimo di sceglierne il sesso, la fisionomia (da una rosa di modelli predefiniti), il nome, le origini, il carattere e il pronome con cui gli altri personaggi si riferiranno a noi.

Fatte tutte le considerazioni del caso e appurato che in fase di editing non si può imprimere nell’avatar la propria personalità in toto, ma solo limitatamente alle poche opzioni disponibili (limitate soprattutto sul piano fisico), ecco che GameDEC Definitive Edition ci porta a familiarizzare con il nostro appartamento tecnologicamente all’avanguardia. Da qui, in qualità di gamedec, sarà possibile visionare le e-mail, accettare i contratti di lavoro e, perché no, magari vivere un appuntamento passionale. E sottolineo magari. Sì, perché oltre alle missioni, che inizieranno una volta presa visione dei contratti di lavoro, tutto può cambiare. Tutto ciò che gravita attorno alle relazioni con il nutrito cast di personaggi che incontreremo volta per volta, è in costante evoluzione. Tutto dipende dal gamedec e dalle sue decisioni.

GameDEC Definitive Edition

Un gioco che non giudica mai

Il gioco, infatti, è sì un RPG, ma non sono per nulla previsti combattimenti. O almeno, non nel senso tradizionale in cui lo intendiamo generalmente. Il core-gameplay è basato interamente su un fitto sistema di scelte che verranno prese dal giocatore in base alle conclusioni a cui è giunto durante le indagini. Le indagini porteranno sempre il gamedec a girovagare qua e là per le ristrette mappe di gioco, interagendo con oggetti, indizi e sospettati. Per fare un esempio e rendere più concreta l’idea che si cela dietro a GameDEC, immaginatevi il seguente scenario. Il protagonista viene convocato per un lavoro da un ricco padre di famiglia. Il problema riguarda il suo adolescente figlioletto, rimasto intrappolato per qualche motivo all’interno di un “sobrio” mondo virtuale chiamato “Twisted & Perverted”. Il gamedec si fa quindi strada e si immerge in questa malconcia realtà virtuale in cui tutto è concesso. Dalle droghe alla prostituzione, fino ad arrivare anche ad atti di violenza vera e propria nei confronti dei più vulnerabili. E fin qui tutto legale, anche se potrebbe non sembrare così, direte voi. Il problema rimane uno e uno solamente: dove si trova il figlio del committente?

Per scoprirlo, il gamedec deve necessariamente esplorare ogni anfratto di questo mondo virtuale, interrogando qualsiasi entità, persino arrivando a questionare con i poco collaborativi troll del web, facilmente riconoscibili da skin piuttosto appariscenti e tutt’altro che prevedibili. Durante l’interazione con i vari personaggi presenti, il giocatore ha la possibilità di poter scegliere fra varie opzioni di dialogo. I dialoghi con gli NPC, caratterizzati da una cura inaspettata, sono in grado di coinvolgere il giocatore, perché se da un lato forniscono informazioni sulla lore del mondo di gioco, dall’altro possono essere preziosi vasi di Pandora da scoperchiare alla bisogna per ottenere rivelazioni che facilmente potrebbero far calare il sipario sul caso in corso. Quasi ogni dialogo porta il giocatore a fare un passo in più verso la risoluzione dell’indagine. Le discussioni, inoltre, favoriscono la scoperta di ipotesi finali, tra cui il gamedec potrà scegliere, quando si sentirà sicuro sulla risposta definitiva. Scegliere un’ipotesi tra quelle proposte, inoltre, non rappresenterà mai un rischio per il giocatore. In GameDEC Definitive Edition è impossibile sbagliare, in quanto il prodotto di Anshar Studios vuole rispettare in tutto e per tutto le decisioni e la sensibilità del giocatore e, soprattutto, non giudica mai. Risposte differenti alla risoluzione del caso garantiranno un prosieguo differente della trama, che si adatterà alle risposte che il giocatore darà ed ai personaggi che questi riterrà colpevoli. Questa caratteristica si rivela essere cruciale anche in favore di una rigiocabilità altissima, che lascia spazio a nuovi ed imperdibili scenari tutti da scoprire. Insomma, rigiocare GameDEC sarà importante sia per scoprire le nuove modifiche apportate alla narrazione, sia per la cosiddetta “caccia ai trofei”, d’obbligo su PlayStation 5 (questi risultano impossibili da reperire tutti in un’unica run).

GameDEC Definitive Edition

Tanti dialoghi che portano sempre a qualcosa di inaspettato

Ciascuna opzione di dialogo, inoltre, potrebbe fornire un avanzamento differente nel nostro albero delle abilità. Il nostro modo di porci nei confronti degli altri e delle situazioni che ci si pareranno davanti determinerà le modalità di accrescimento dei vari aspetti del nostro carattere. Esistono quattro punti focali della personalità, a cui vi fanno capo altri micro-aspetti della stessa. Il primo è il fervore, in cui vi ritroviamo anche qualità come la sincerità, l’impazienza, l’indifferenza, l’autorevolezza e l’egoismo. Poi abbiamo tutte quelle qualità che, secondo GameDEC, apparterrebbero all’ingegno, come l’intuizione, l’ispirazione, la spontaneità, l’ottimismo, la prolissità e l’energia. Ancora, vi ritroviamo l’intelligenza con l’ottemperanza, la calma, la solitudine, la logica, la discrezione e l’accuratezza. Infine, esiste la passione, costituita dall’empatia, la capacità di ascolto, la fiducia, la compassione, l’educazione e il pacifismo.

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Mi perdonerete questo elenco verboso di quasi tutte le caratteristiche presenti ma era fondamentale condividerlo, in modo da poterne parlare più approfonditamente. Il sistema di approccio al gameplay, badate bene, risulta ben congeniato e, soprattutto, si rivela maggiormente interessante durante i primi momenti di gioco. Per determinate risposte che il giocatore darà al suo interlocutore, uno dei micro-aspetti si innalzerà di livello e porterà il giocatore ad acquisire un punto abilità per quella macro-categoria a cui appartiene. I punti abilità, inoltre, fungono da valuta, in quanto permettono di sbloccare delle attitudini che aprono le porte ad opzioni di dialogo aggiuntive che potrebbero condurre il giocatore a ricevere l’indizio più velocemente (o a rovinare del tutto un rapporto con un NPC). Tuttavia, questa feature risulta essere un’arma a doppio taglio. Se da una parte il menù dello skill tree risulta essere tutt’altro che di facile lettura, dall’altra le opzioni di dialogo non palesano a quale aspetto della personalità faranno riferimento. In parole povere, non è detto che una risposta che voi ritenete “educata” venga effettivamente considerata tale da GameDEC. È più plausibile che in alcuni casi l’educazione possa essere scambiata per “ottemperanza”. O, ancora, la “sincerità” per “empatia”. La probabilità di ricevere il punto abilità sperato, quindi, si abbassa sensibilmente (perché sfugge alle previsioni del giocatore) e ciò porta molta confusione nella mente dei giocatori più attenti e parecchia irritazione agli occhi dei più pignoli, soprattutto nelle sezioni finali di gioco, in cui anche un solo punto in più in questo o quell’altro settore può rivelarsi essenziale.

GameDEC Definitive Edition: qualche sbavatura qua e là

Durante le sessioni investigative, può anche capitare che qualche NPC affidi al giocatore qualche quest secondaria che, una volta portata a compimento, farà ottenere al gamedec degli indizi aggiuntivi. In un livello che mi ricordava molto il gioco mobile Hay Day, bisogna dimostrare di essere ottimi agricoltori e provare a piantare quanti più ortaggi possibili, così da ottenere monete per poter potenziare la propria fattoria, accrescere la propria fama di contadino e riuscire a guadagnarsi il rispetto degli altri “giocatori” (sempre di NPC si parla) che, se vorranno, potranno concedersi a qualche chiacchierata in merito all’indagine da noi condotta. GameDEC Definitive Edition conserva qualche “gameplay twist”, ovvero dei piccoli accorgimenti per modificare leggermente la giocabilità al cambio di ciascun livello. Questa caratteristica riesce a tenere alta l’attenzione del giocatore per tutte e le 12 ore di gioco: una cifra approssimativa che si rifà molto all’approccio che il giocatore adotta. Il titolo, infatti, è estremamente denso di dialoghi e ciò potrebbe tenere lontani i giocatori alla ricerca di un’esperienza ben più frenetica e che, quindi, rifiuterà un’attenta lettura di tutti i dialoghi e del codex, in favore di una compulsiva pressione del tasto X. Aggiungeteci anche il fatto che GameDEC non è minimamente localizzato nella nostra lingua e otterrete un connubio apprezzabile a stento dalla massa.

GameDEC Definitive Edition

C’è da dire che, d’altronde, il gioco non è pensato per le masse di giocatori. In prima istanza, stiamo pur sempre parlando di un indie (e neanche di recente pubblicazione) dotato di una trama profonda ed intricata, di una pluralità di messaggi che riescono a colpire il cuore del giocatore e di decisioni faticose, che difficilmente possono essere considerate con leggerezza. Parliamo di questioni di vita e di morte, di denunce sociali e ripetuti sfondamenti della quarta parete con riferimenti palesemente rivolti al mondo dei videogiochi. Perlopiù, il titolo si perde via quando si va ad analizzare il suo comparto tecnico. GameDEC Definitive Edition soffre di continui cali di frame, che accompagnano il giocatore per tutta la durata delle indagini, oltre a qualche occasionale crash del software. Le mappe, seppur di modeste dimensioni, rappresentano al meglio il contesto a cui si ispirano e, seppur con una timida direzione artistica, riescono nel loro intento di far immergere il giocatore all’interno dei vari livelli. Non si può non riconoscere un merito a GameDEC per quanto concerne la sua capacità di garantire una costante immersività nei suoi mondi virtuali.

Piattaforme: PlayStation 5, Nintendo Switch e PC
Sviluppatore: Anshar Studios
Publisher: Untold Tales Games

Pur con i suoi molteplici difetti, rimaniamo pur davanti ad un’opera estremamente interessante, che dovrebbe essere goduta a pieno dai fan delle avventure punta e clicca, meglio ancora se sono appassionati o hanno famigliarietà con la saga videoludica del detective Sherlock Holmes. Se i casi intriganti, perversi e violenti non vi disturbano e se non vi fate ammattire dalla mancanza della lingua italiana, GameDEC Definitive Edition fa proprio al caso vostro.

VOTO 7.5