Exoprimal Recensione: i dinosauri purtroppo non bastano

Exoprimal

Exoprimal, il nuovo, folle videogioco PVP di casa Capcom con dinosauri, tute ipertecnologiche, intelligenze artificiali e proiettili, è infine stato pubblicato su console di nuova generazione, su PC e su GamePass dal day-one. Noi lo avevamo già provato diverse volte prima di oggi, raccontandovi le nostre impressioni, evidenziando i suoi punti di forza ma anche le molte perplessità che ci aveva suscitato fin dalla prima DEMO. A proposito, se non l’aveste ancora fatto, potete leggere QUI l’ultimo Provato prima di questa recensione. Purtroppo, come i suoi dinosauri Exoprimal non sembra essersi evoluto nel corso del tempo, rimanendo “giurassico” in tutto e per tutto. A partire dal genere scelto, lo sparatutto a squadre con “eroi” che adesso ha molto meno appeal rispetto a un anno fa, passando per l’impostazione forzatamente online e PVP, persino quando il titolo stesso promette modalità PVE (che al massimo, quindi, in realtà sono PVPVE). Attraversando infine l’ormai arido deserto delle modifiche estetiche “da Pass Battaglia”, che è pure ricco e qualitativamente vario nei contenuti, ma che in pochi vorranno esplorare a fondo. La mano da Re Mida di Capcom, che ultimamente sembrava trasformare tutto ciò che toccava in oro, in questo caso ha quindi fatto cilecca. Qualcosa si salva, certo, perciò continuate a leggere: Exoprimal non è un disastro senza possibilità di appello, soprattutto se potete accedervi tramite l’abbonamento al GamePass. Resta comunque un gioco troppo “pieno”, e dall’identità un po’ confusa… 

Exoprimal Recensione

Exoprima: portali giurassici e divinità artificiali

Nel corso dell’ultima prova avevamo avuto un assaggio della trama e fatto conoscenza con i personaggi protagonisti: un team assoldato da un’azienda che opera nel campo della robotica e della difesa, la Aibius Corporation. Nel mondo di Exoprimal la minaccia più insistente sono niente poco di meno che dei dinosauri interdimensionali, evocati in mastodontici branchi su città e avamposti umani e dotati di insolita forza, resistenza e fame. Per fronteggiarli ad armi pari, sfruttando i dati biometrici ricavati in anni di sconfitte, proprio la Aibius Corporation ha infine sviluppato una tecnologia rivoluzionaria: le Exotute. Si tratta di potenti esoscheletri di vario genere, che se indossati da esseri umani consentono loro di combattere con la stessa forza dei loro giurassici oppositori. Il team di protagonisti e il nostro personaggio giocabile sono assoldati dalla società per studiare alcuni fenomeni di evocazione dinosauri da vicino, ma ovviamente qualcosa va storto. Il velivolo su cui viaggiano si viene a trovare improvvisamente in balia di uno stormo di dinosauri appena arrivati sulla terra, e precipita su un’isola misteriosa. 

Casualmente, si tratta del luogo dove un laboratorio segreto ha fallito nello sviluppare una rivoluzionaria Intelligenza Artificiale, che avrebbe dovuto essere l’arma definitiva contro i dinosauri. Invece Leviathan, questo è il nome della IA, ha preso coscienza di sé, distrutto il laboratorio e ucciso gli scienziati, iniziando a pasticciare con il multiverso. La sua “soluzione” al problema dell’invasione è allenare senza sosta un gruppo di malcapitati provenienti da varie realtà, che attrae a sé in uno spazio digitale dove prepara simulazioni talmente realistiche da uccidere davvero chiunque vi muoia dentro. Noi, con tutta la nostra squadra, siamo parte della sua malvagia macchinazione, finché non veniamo contattati… da noi stessi di un’altra dimensione. Il nostro… suo… insomma, il piano è assecondare Leviathan e spingersi sempre più a fondo nelle simulazioni, fino a scoprire il cuore della IA e riprogrammarla per interrompere il ciclo

Exoprimal Recensione

Sebbene non si può dire che in assoluto sia una trama mal scritta, tanto per cominciare c’è evidentemente troppa carne al fuoco. Lo avevamo già notato durante l’ultima prova, ma questa versione finale lo conferma. Il team deve aver pensato che, per paradosso, la sovrabbondanza eccessiva di elementi “da B movie”, che singolarmente sarebbero pure ben trattati, si sarebbe bilanciata da sola. Purtroppo, invece, resta ingarbugliata dall’inizio alla fine. Peraltro, non siamo troppo convinti nemmeno del metodo scelto per dipanare gli eventi, tramite filmati che partono in automatico ogni tot eventi di gioco andati a buon fine. Distribuendoli in questo modo, perdono parecchio di credibilità ed efficacia, apparendo quasi come un contenuto “skippabile” che interrompe lo streak di partite.  Quanto al lato “tecnico”, c’è poco da lamentarsi, ma anche poco di cui gioire. Le cut-scene sono le stesse che abbiamo visto nella Demo Pre-Lancio, che alternano animazioni ben fatte a movimenti più legnosi, conservando per lo meno un livello abbastanza alto nella modellazione poligonale. Non impressionano, invece, le caratterizzazioni dei comprimari, troppo stereotipate e con sviluppi abbastanza prevedibili. 

Exoprimal Recensione

PVP o PVE?

In breve, Exoprimal è un gioco sparatutto in terza persona esclusivamente multigiocatore, che vede squadre da quattro giocatori ciascuna contrapporsi in modalità PVP (giocatori umani contro altri giocatori umani) e PVE (giocatori umani contro il sistema). Si spara, si lanciano bombe, si utilizzano abilità peculiari per exotute di attacco, difesa e supporto. Di fatto, però, Exoprimal recapita solo una serie di variazioni di un PVPVE (giocatori umani contro giocatori umani tutti contro il sistema) o addirittura, per non farci mancare nulla, PVEVP (giocatori umani contro il sistema, e poi, solo dopo, contro altri umani). Non ci sono state aggiunte rispetto alle demo che abbiamo testato in passato e tutto ciò che possiamo fare in Exoprimal è scegliere una tra due opzioni. Si possono seguire le indicazioni di Leviathan mentre avanziamo in una di poche mappe PVE, distruggendo ondate su ondate crescenti di dinosauri che provano a fermarci, fino a raggiungere il termine della simulazione e affrontare una squadra che parallelamente a noi stava svolgendo le stesse task PVE. Chi, fra le due, consegna un carico particolare per prima (e senza farsi distruggere dall’altra) vince. Questa è la modalità che abbiamo definito PVEVP. Oppure, scontrarsi faccia a faccia con un team avversario in una modalità che parte posizionando tutti i giocatori in un’unica arena dall’inizio alla fine, circondando entrambe le fazioni di dinosauri ostili con chiunque gli si pari di fronte. L’obiettivo, stavolta, è macinare uccisioni e in questo caso, dunque, parliamo di PVPVE. In entrambi i tipi di eventi, comunque, non è possibile prescindere dal vedersi contro una squadra di persone reali, il che è un problema per chi cerca una sfida più rilassata “alla Monster Hunter”. Tutti voi sappiatelo, Exoprimal non è quello che state cercando.!

La stessa confusione che aleggia nel comparto narrativo, perciò, si è insinuata anche nel gameplay, che non sa se valorizzare maggiormente i momenti PVE o quelli PVP. Entrambi hanno i loro picchi qualitativi, certo, come per esempio la possibilità di trasformarsi in un Tirannosauro per infastidire il team che sta avendo la meglio durante la modalità PVEVP. Oppure, gli sparuti momenti in cui, nella PVPVE, un rettilone gigante appena spawnato è davvero troppo fastidioso per lasciarlo in vita e le squadre si devono concentrare, insieme, sull’abbatterlo accantonando per un po’ le ostilità. Di base c’era e c’è del potenziale su cui sviluppare un titolo sfaccettato con cui mettersi alla prova e divertirsi. Lo shooting di Exoprimal, per dire, è sempre stato soddisfacente, fisico e frenetico al punto giusto, reso vario e tattico dalle molte abilità principali, secondarie e ultimate di ogni Exotuta d’assalto, tank o di supporto. Arricchito per giunta dalla necessità di operare sinergie con i propri compagni, per superare i momenti più ardui. Tuttavia, non abbiamo mai sentito la necessità reale di “saper mirare” tranne durante certi 1vs1 in PVP, che comunque tra dinosauri e mappe dalla dimensione ridotta capitano molto raramente. Anche le rifiniture e i bilanciamenti operati durante le fasi di BETA si percepiscono e fanno la differenza: per esempio, non si possono più affrontare con troppa leggerezza le ondate più corpose di piccoli pterodattili o velociraptor, che restano meno tosti di un Triceratopo lanciato a folle velocità, ma se sottovalutate possono infliggere del “cheap damage” letale ai compagni o distruggere molto più in fretta di prima gli obiettivi che dobbiamo proteggere. 

Di nuovo, però, diventa ben presto tutto semplicemente… troppo. Troppo dispersivo e troppo caotico, principalmente: troppo confusionario e pieno. Avremmo preferito una direzione più chiara e semplice, specialmente se l’ottica principale era offrire un gioco dalle dinamiche competitive. Oppure, un’esperienza “alla Remnant” in cui il PVE fosse al centro di una serie di scontri con nemici più cattivi, più grandi e numerosi, meno basilari nei movimenti, nel design e nelle animazioni di come sono ora. Così com’è, invece, la competizione è annacquata dal PVE, e il PVE disturbato dalla presenza, visibile o invisibile a seconda dei momenti, di altre fazioni umane che non consentono di godere appieno delle carneficine dinosauresche. Senza contare che sviluppare tutti questi elementi in contemporanea, con la qualità tecnica dimostrata e senza che il frame rate ne abbia mai risentito sin dai primi istanti della prima BETA, deve aver condizionato la possibilità di aumentare i contenuti di lancio, che sono pochi e poco accattivanti. Per quanto alcune skin siano golose, se non ci dovessero essere giocatori interessati a sfoggiarle, non sarebbe stato più saggio definire prima il contenuto “pratico” con meno dispersione, e poi quello “voyeuristico“? 

Un gioco… da Gamepass

Cosa significa che “Exoprimal è un gioco da GamePass”? Non facciamo questa affermazione con leggerezza, bensì ragionando sulle implicazioni che tira in ballo. Pensateci. Si tratta di un’esperienza PVP mista PVE, che richiede a tutti i giocatori di possedere la versione base del titolo (ne esiste una premium con skin sbloccate e altri elementi cosmetici). C’è una trama, ma seguirla mentre siamo in gruppo significa silenziare eventuali sistemi di comunicazione fino al termine delle cut-scene, perdere tempo rubato alla prossima partita, e anche qualora le si vedessero per intero trovarsi di fronte a una trama a cui mancano solo, si fa per dire, i vampiri e gli zombie per racchiudere tutto lo scibile da “B Movie” in un solo racconto. Se la scelta è tra acquistarlo a 60 euro o ottenerlo come parte di un Pass, palesemente la maggior parte dei player sarà spronato a sottoscrivere l’abbonamento. Paradossalmente, divertendosi anche di più, perché l’investimento minore farà soprassedere su molti dei difetti succitati, e concentrare sull’azione pura, sulle esplosioni e sui particellari, sul macinare centinaia, migliaia, decine di migliaia di dinosauri usciti da un buco nello spazio tempo. 

Piattaforme: PS5, Xbox One, PlayStation 4, Xbox Series X/S, PC
Sviluppatore: Capcom
Publisher: Capcom

Però il dubbio resta: cosa vuole essere Exoprimal? Un gioco narrativo? Un competitivo? Un multiplayer for fun? La risposta, dopo aver completato la versione di lancio è “tutto, tutto insieme”. Si tratta di una missione impossibile, tentata da molti e fallita, per ora, dalla quasi totalità dei videogiochi che l’hanno intrapresa. Per confrontarlo vedasi Anthem, che ha floppato in toto, o persino Overwatch 2: Blizzard ha rinunciato alla “narrazione in gioco” per concentrarsi sul gameplay competitivo e, malumori di chi aspettava il PVE a parte, troviamo sia una scelta sensata.  Exoprimal non crolla mai davvero su sé stesso, complice l’estetica accattivante delle Exotute e l’abilità di Capcom nello sviluppo tecnico. Per qualche ora, subito dopo il download, la soverchiante mole di “cose” che succedono sembra interessante, e lo sarebbe se si sviluppasse sciogliendosi gradualmente, invece di ingarbugliarsi e complicarsi sempre di più. Di fatto, alla lunga diventa una zavorra che impedisce al gioco di spiccare il volo, che lo rallenta e lo rende, alla lunga, ripetitivo. Dopo aver provato tutte le Exotute per un po’, insomma, sorge spontaneo un “e ora?”. Ora si aspetta, per vedere se Capcom abbia in serbo un progetto a lungo termine che distenda la mole di Exoprimal con nuove modalità, più storia, altre mappe e avversari diversi. Fino ad allora, confermiamo le impressioni iniziali, ossia quelle del “vorrei ma non posso” e del “potenziane non sfruttato a dovere”, avute già nella primissima prova con il gioco. 

VOTO 7

Vive in simbiosi con la sua Switch, segnato da un'infanzia vissuta solo sulle console Nintendo portatili. Persino la sua prima console Sony è stata la portatile PSP, il che è tutto dire. Monta video da quando erano ancora di moda gli AMV su Dragon Ball, e si usava Movie Maker pensando di essere i nuovi Spielberg. Malato di giochi competitivi ed E-sport, ma anche dal lato opposto dello spettro di GDR e Story Driven, pochi titoli si salvano dalle sue spire, e solo perchè ogni tanto deve anche nutrirsi e dormire. Ha scritto questo testo, ma di solito non parla di sè in terza persona. Così, per dire.